domenica 12 dicembre 2010

Si parla di tanto tempo fa...

Molto tempo fa, ormai, ho creato questo blog, in questo spazio virtuale... Molte cose sono accadute da allora e molte ne accadrnno in futuro... Molte cose sono cambiate ed altrettante ne cambieranno col tempo...

Grazie a questo luogo ho conosciuto persone fantastiche e speciali, da ognuna delle quali ho appreso certamente più qualcosa sulla vita, sul mondo e su me stesso, che tutt'ora non conosco bene quanto vorrei...

Grazie a questo luogo, sono tornato a dialogare con il mi oadorato fratellino, che non sentivo da molto tempo...

Grazie a questo luogo, molti dei miei problemi, molte preoccupazioni sono stati più leggeri. perché ho trovato qui una valvola di sfogo, ove riversare tutto ciò che una mente ed un cuore umano possono contenere...

Io ringrazio questo luogo, astratto e virtuale... E ringrazio voi che avete letto, commentato...

Voi con le quali (non me ne abbia il genere maschile, ma non dialogai mai troppo a fondo con uno di voi) ho avuto un confronto di idee ed opinioni... Mi avete parlato ed ascoltato equamente.

Potrei nominarvi una per una, ma sono certo che dimenticherei qualcuna di voi e questa sarebbe una grande ingiustizia... Quindi vi ringrazio tutte allo stesso modo, con sole 2 eccezioni, perché più che meritevoli...

Deasense, alla quale non credo di dover aggiungere più di quanto già scritto o detto;

iO & Alice, le cui mail hanno occupato tempi immemorabili, sia per leggerle, sia per risponderle;

Non è stato corretto da parte ia abbandonare cosè a lungo questo spazio intangibile... Per questo sono qui: per fare ritorno... Per riprendere ad onorare il mio impegno, ora che la gran parte dei tasselli sparsi della mia vita sono tornati al loro posto e sono in attesa che gli ultimi 4 si incastrino alla perfezione, prima di far scoppiare l'apocalisse sulla terra...

Per oggi concludo e già mi sono dilungato troppo... Ma ritornerò a breve...

sabato 20 novembre 2010

Ho trascurato un po' queste lande e me ne rammarico... Tante cose accadono ogni giorno e nessuna di esse sembra essere rassicurante per il futuro...
Di giorno in giorno mille e più porte appaiono aperte e chiuse al tempo stesso.

Non riesco a non chiedermi se e quando tornerò ad avere una singola strada che appaia giusta ed inequivocabile... Certo, ricordo bene com'è stato percorrerla ed in cosa è terminata, ma avere una certezza (se pur falsa) in ciò che il futuro mi prometteva era rassicurante e mi aiutava a percorrerla con maggiore serenità...

Ora... Ora tutte le strade sembrano uguali... Tutte corrette e tutte sbagliate, profondamente sbagliate...


Inizierò a vagare fuori dal sentiero, fra le disperse pintagioni di infinito che si estendono fra una strada e l'altra, da qui alla fine dei tempi...

martedì 9 novembre 2010

E sono 23...

"Ehi fratellone, sei sveglio?
Certo che sei sveglio... Non ricordo l'ultima volta che hai dormito più di 5 ore consecutive: sembra passata un'eternità da quando dormivi così tanto e di certo non avresti impiegato proprio oggi il tuo tempo con Morfeo, con tutte le cose che devi fare...
Bizzarro notare che per te sembri essere più una seccatura che una gioia, anzi sembrava, dal momento che questi primi minuti sembrano aver avuto un riscontro positivo, non è vero? Ma certo che è vero: l'ho detto io...

Il numero sembra sbagliato, lo so... Sembrano essere di più e di meno allo stesso tempo... 23 sembra essere solo la media matematica... Eppure così è, anagraficamente...


Sono arrivati i 23... Tanti auguri, fratello mio.... Ti voglio bene."

sabato 6 novembre 2010

Il futuro

Tanto nuvoloso è il mio futuro, che neppure le carte hanno voluto rivelarmelo... Mi hanno detto ciò che tutti sapevano prima e ciò che era chiaro ai ciechi ed ai sordi, omettendo però di dare una risposta alla mia reale domanda...

"Quale via devo percorrere?"

Non so se esse si siano volute astenere dal darmi un consiglio su qualcosa di tanto importante o se io le abbia offese in qualche maniera, ma ciò che so è che la loro risposta è stata nulla...

Magari il futuro è ancora troppo incerto per potervi vedere attraverso...


"Il mio futuro non sa nemmeno se io ci sia..."

mercoledì 3 novembre 2010

Deliri di incompatibilità con sé stesso...

C'è un nodo qui... Non l'ha fatto di certo un marinaio, perché ne capirei il motivo e la trama...
Tu cosa dici fratellino?

...

Ma certo: tu taci... Dopo le tue ultime conclusioni, preferisci tacere...

So che ciò che avevi predetto si è avverato: me lo ricordo bene... Ma non per questo, "quella" era la cosa giusta da fare, ti pare?
Sai a cosa porterà quello che hai combinato?
Certo che lo sai: te lo leggo negli occhi... Quegli occhi di ghiaccio che nascondono ogni cosa al genere umano. Sai di non poterti nascondere a me, fratellino. Sai che posso leggere i tuoi pensieri anche dietro quella maschera di cristallo che ostenti spavaldo.

Ciò che hai fatto non poterà a nulla di buono e lo sai ora come lo sapevi nel momento in cui lo hai fatto. Potrei chiederti allore perché mai tu lo abbia fatto, cosa ti abbia spinto a fare qualcosa che avrebbe portato solo guai ad entrambi... Ma la risposta è semplice e duplice...

1) ti andava di farlo
2) i guai colpiranno solo me, se tu lo vorrai.

Ti amo e ti odio, fratello mio...

Non so stare con te accanto senza soffrire e quando mi stai lontano mi sento morire dentro... ... ... ...

...creatura dannata...



A volte mi chiedo se tu non voglia portarmi a fondo con te... Se tu non auspichi che io segua il tuo stesso destino...

Me lo chiedo davvero, lo sai, se tu voglia che io diventi come te e con te esista, fino alla fine dei tempi...


E come tutti gli incubi, questo è il sogno più bello a cui riesco a pensare...

lunedì 1 novembre 2010

Aspetto che succeda tutto... Il baratro è ad un passo: inutile scrivere frivolezze, prima di compiere l'ultimo passo... Tanto vale attendere che tutto si compia e fare un unico post che nessuno leggerà...

giovedì 28 ottobre 2010

Non ero io: non esiste altra spiegazione logica... Vero Fratellino?

martedì 26 ottobre 2010

Vortice

Tante cose... tutta una serie di eventi ravvicinati che mi hanno tagliato le gambe... Padellate a destra ed a sinistra...

"Bisogna vedere il lato positivo" direbbe mio fratello...

"E' vero" rispondo io: "senza non si può fare una buona frittata"...

sabato 23 ottobre 2010

Attimi di egocentrismo...

Odiare il mondo, probabilmente è semplicemente sintomo di profondo odio verso sé stessi... Ed io mi rendo perfettamente conto di odiare me stesso con tutto ciò che penso resti del mio cuore nero e marcio...

Odio me stesso per ciò che voglio e non posso avere...

Odio me stesso per ciò che posso e non voglio avere...

Odio me stesso per ciò che non posso e non voglio avere...

Odio me stesso per ciò che posso e voglio avere ma non ho il coraggio di prendere...


Odio me stesso, perché ancora esisto su questa terra dove cammino...

Eppure sono costretto a passare l'eterna esistenza in compagnia di me stesso, senza potermene separare... Chiunque pensi bene di me non mi conosce bene come io conosco me stesso...
Solo pensieri sparsi e sconnessi... Nulla ha un senso...

Il passato torna alla mia porta, bussando come un ariete durante un assedio...

Non vedo più pagine nel libro della mia vita...

venerdì 22 ottobre 2010

...questo no, cazzo...tutto ma non questo...

lunedì 18 ottobre 2010

Oggi la luna è velata...

domenica 17 ottobre 2010

Esiste un modo semplice e chiaro per non essere come me: basta continuare a coltivare i propri sogni

sabato 16 ottobre 2010

Incubi... nessuna nuova, buona nuova...

venerdì 15 ottobre 2010

Le 2...
Sono sveglio. Il respiro affannato, pur non avendo faticato.
Non ho fatto incubi, perché non ho dormito, ancora...

Cosa succede?

Mi fratello non è qui per consigliarmi. Ha altro a cui pensare, forse... o forse non capisce nemmeno lui cosa succeda...

Immagini.. Suoni.. Aromi.. Sensazioni.. ..perfino gusti...

I miei 5 sensi sono in tilt e non sanno più riconoscere i segnali che ricevono.

Ogni cosa è scombinata... Sto già dormendo, ma non lo so ancora...

domenica 10 ottobre 2010

L'altro me.

Ore 19.30
Fa già buio... Si vede che è arrivato l'inverno. Il vento soffia forte e freddo, come è normale consuetudine in questa stagione. Gli alberi si piegano, i motorini lottano per mantenere l'equilibrio e le persone si aggrappano ai lampioni, per evitare di finire gambe all'aria, a causa di una raffica più forte delle altre.
Mentre ciò si verificava, io ero lì: nella pineta sul lungo mare, in uno spiazzo realizzato artificialmente fra gli alberi, perché ospitasse un cerchio di altalene. La grande struttura in legno non sembrava accusare i colpi del vento e le altalene stesse offrivano troppo poca resistenza allo stesso, per poter venir spostate più di tanto.
Mi ero seduto su una panca in metallo, per mangiare un panino e leggere un po', alla luce della lanterna posta alle mie spalle.
La stanchezza, però, era grande e mi costringeva a chiudere le palpebre più spesso del consueto. Nel corso di una sequenza fra queste, stavo osservando uno svivolo per bambini... Una ragazza faceva jogging sulla costa, bambini ruzzavano lontani, il lento e parziale moto ondulatorio delle altalene mi cullava...
Chiusi gli occhi per riaprirli subito dopo.
Ai piedi dello scivolo era apparsa una figura vestita di nero con un cappuccio che le copriva la testa. Ero praticamente certo che prima non ci fosse, ma ero altrettanto certo che mi stesse fissando dritto negli occhi, sebbene io non riuscissi a scorgere la fonte di quello sguardo.
Mi si avvicinò in un improvviso silenzio irreale. Anche il vento aveva cessato di ululare. attorno a noi.
"E' tempo di andare"
Non ho idea di cosa volesse dire, ma qualcosa dentro di me, mi diceva che era così.
"Se così è scritto, temo sia così" gli risposi e mi incamminai assieme a lui, in luoghi che non avevo mai visto e di cui ignoravo l'esistenza.
Mi fece stendere su di un tavolo di pietra e mi fece togliere la camicia.
"Trattala bene: è la mia preferita" gli raccomandai.
Mi diede un sorso di the caldo. Era amaro, ma mi riscaldava.
Dopo meno di un minuto, il buio più assoluto: il sonno senza sogni.

Non so quanto tempo passò, ma iniziai a sentire voci lontane e confuse... Forse familiari... Ma doveva essere un'illusione dettata dalle droghe di Morfeo, poiché una sembrava la mia ed ero abbastanza certo di non star parlando, in quel momento.

"...è sopravvissuto: non lo avremmo mai detto..."
"...io lo sapevo..."
"...cosa ne facciamo..."
"...non è pericoloso, restituitegli la sua vita..."
"...sapete bene che non possiamo: non sarà più la stessa vita, ora..."
"...fatelo e basta: non m'importa. Era destino sopravvivesse: non mi scontro con il destino..."

Credo fossero queste le parole delle 2 voci, ma non potevo esserne sicuro, in quei momenti...
Riaprii gli occhi solo dopo essere caduto nuovamente nel mondo del sonno, questa volta popolato da milioni di sogni diversi, tanto che pensai anche di aver sognato i dialoghi di cui vi ho parlato.
Da sveglio, mi ritrovai nella pineta da dove ero partito, vestito come quando vi ero seduto.
Feci per alzarmi, convinto che sgranchire le gambe mi avrebbe facilitato il risveglio, ma mi sembrò uno sforzo di proporzioni titaniche. Risi fra me e me, pensando fossero normali acciacchi dell'età, ma qualcosa mi diceva che si trattava d'altro.
Camminare sembrò un'utopia, come se avessi avuto delle enormi catene ai piedi o come se la gravità del pianeta fosse deduplicata.
Il cielo era scuro come quando lo avevo lasciato. Forse aveva ora una lieve sfumatura rossa, rispetto a prima... Meglio: Rosso di sera, bel tempo si spera, di solito.
Per fare 10 metri, dovetti fermarmi a riposare su 4 alberi diversi: qualcosa non andava di certo.
Avevo il fiatone per nulla e sentivo... no... avrei dovuto sentire... Ecco: questa è la forma verbale giusta... Quando si è affannati, in genere si sente il cuore che romba nel petto, come un motore a scoppio ed in quella occasione, non riuscivo a sentire nulla, se non una lieve vibrazione, che ricordava maggiormente quella di un cellulare appoggiato su un cuscino.
Un pensiero mi attraversa la mente, ora lucida e mi siedo su una delle molte panchine per riprendere fiato e per controllare se i miei timori siano fondati, ben conscio di non aver realmente modo di scoprirlo.

Mi sbottonai la camicia e mi resi conto di avere un modo ben chiaro e semplice per constatare la realizzazione dei miei timori: la vista.
Sul petto dominava un taglio ricucito da poco che percorreva tutto lo sterno unito ad un altro ad esso perpendicolare all'altezza del cuore.
Tastai e sentii mobida carne sotto la pelle, senza trovare la cassa toracica in difesa del polmone sinistro, che pur sentivo caricarsi d'aria ad ogni mio respiro.

A quel punto sapevo cosa volesse dire la figura in nero e cos'era successo.

Sapevo già da tempo che sarebbe successo ed avevo ragione di farlo: me lo avevano portato via e probabilmente non lo avrei sentito mai più...

giovedì 7 ottobre 2010

Noi...

Se ne stava lì: in ginocchio sul pavimento, semi disteso su suo fratello minore, che rimaneva solennemente seduto sulla sua sedia di fronte al caminetto, mentre una mano gli si perdeva fra i capelli...
Piangeva, forse... Singhizzava, di certo... Un fratello maggiore non dovrebbe farsi consolare dal minore, ma fra loro era così: loro erano strani e speciali...

"Cosa succede?"
"...lo sai..."
"Voglio che sia tu dirmelo."
"... ho molti dubbi... passato...presente...futuro..."
"Il passato va tenuto presente per affrontare il futuro, partendo dal presente: non dev'essere un peso... Il presente va vissuto in virtù degli insegnamenti del passato, non rifuggito per il timore di commettere errori... Ed il futuro non deve essere sopravvalutato: sarà sempre differente da come loimmagini, quindi è inutile farsi illusioni in merito."
"...detto così sembra facile..."
"Lo è: nulla è più semplice"
"...è difficile..."
"Senza dubbio: non c'è cosa che richieda maggiore impegno."

Sollevò lo sguardo per cercare gli occhi del fratellino, da lui tanto amato.

"...non ha senso ciò che hai detto..."
"Quando si parla di qualcosa che possiamo controllare solo parzialmente, molte cose cessano di averne: lo stesso parlarne è di rado sensato."

Rimasero in silenzio, mentre il fuoco scoppiettava e riscaldava l'ampio salone dei loro pensieri.

"E' ancora lì, vero? Nonostante tutto, non se n'è mai andata del tutto. In fondo sappiamo che non se ne andrà mai, veo?"
"...sì..."
"E ti chiedi se sia stato un errore, ciò che hai fatto ormai più di un anno fa?"
"...no... non credo sia stato un errore... mi chiedo dove sarei ora, se le cose fossero andate diversamente... mi chiedo dove potrebbe condurmi il Fato, se decidessi di tornare sulla strada abbandonato tanto e tanto tempo fa..."
"La storia tende a ripetersi. Se poi gli attori sul palco rimangono gli stessi, aumentano le probabilità che tutto torni a ripetersi alla stessa maniera."
"...nonostante tutto...?"
"Sì, fratellone: nonostante tutto. Forse non sarebbe una perdita di tempo. Forse sarebbe un altro lustro di serenità. Forse... Ci sono molti forse e nessuna certezza. Devi chiedere a te stesso se valga la pena di rischiare o se tu preferisca affrontare l'ignoto come hai fatto fin'ora, accompagnato solo dalle ombre del passato."

...
...
...
...
...

"Ti sei addorentato?"
"...scusami...sì, fratellino...cerco ristoro nel mondo di Morfeo..."
"Chiudi gli occhi allora: veglerò io sui tuoi sogni."

domenica 3 ottobre 2010

Dialogando con sé stessi...

"cosa bevi?"
"The corretto"
"Era sbagliato, prima?"
"No: erano i miei pensieri ad esserlo..."
"Ed ora sono giusti?"
"No, ma ora sono troppo annebbiati per poter essere riconosciuti nell'errore ..."



"A quest'ora, solo demoni ed emissari del signore perseverano nella veglia"
"E noi cosa ci facciamo svegli, allora?"
"Tu sei un angelo, bambina mia..."
"E tu?"
"Io non lo sono..."

venerdì 1 ottobre 2010

"La vita che mi voio xe a Barcola su un scoio"

A questo grido, il vostro affezionatissimo si è piazzato sotto il sole durante le ore di pausa pranzo... Il migliore sole della stagione viene quindi preso a fine settembre...

martedì 28 settembre 2010

La vita è una scala continua... Tutto sta a scegliere se salire o scendere...

lunedì 27 settembre 2010

Dimenticarsi di maniare... dimenticarsi di bere... dimenticarsi anche di respirare...

La mia memoria non è più quella di una volta...

sabato 25 settembre 2010

Incipit

-Lei dovrebbe dormire di più...

-Dottore, non posso dormire: tutto ciò che sogno diventa realtà!

-Non capisco: perché questo la preoccupa?

-Faccio solo incubi...

venerdì 24 settembre 2010

...predica bene & razzola male...

domenica 19 settembre 2010

Fratellino mio...

Qualcosa è definitivamente morto dentro di me... e sembra non voler ritornare...

Non ha lasciato nemmeno un biglietto... Non c'è più nulla di suo a testimoniare una sua pregressa permanenza nel mio cuore...

Fratellino mio, dove sei?
Perché te ne sei andato...?

Ho sempre creduto che saremmo stati sempre assieme... Fino alla morte... La mia, è ovvio: tu non saresti morto. Tu avresti continuato a vivere nei secoli...

Ma non lo saprò mai, perché te ne sei andato... Ora sono solo... Solo in mezzo alla gente...

Ora mangio la metà, dormo la metà... vivo la metà...

Ogni cosa è a metà, poiché tu non ci sei più... Mi chiedo dove tu sia... E se tornerai mai a darmi consiglio...

venerdì 17 settembre 2010

Se non esistessero gli incubi, dormirei in eterno...

martedì 14 settembre 2010

Un giorno, dal nulla, una frase ha preso forma nella mia mente...una frase che mi piaceva molto, sebbene non sapessi realmente a chi abbinarla...

O meglio: avevo in mente qualcuno, cui sarebbe calzata... Eppure sentivo che non era la persona giusta, cui attribuire quelle parole...

Paradossalmente, la persona più adatta, sono io stesso e non sono più io a pronunciarle...


"Attraverso i tuoi occhi di cristallo, ho visto l'inferno ed il paradiso..."

Strana la vita... Strana la tela della storia di ognuno di noi...
Sogni ed incubi mi accompagnano nel corso del sogno come durante la veglia...

lunedì 13 settembre 2010

Ora un po' strana per scrivere... non so cosa io ci faccia qui e perché io non dorma... In effetti non ho dormito affatto questa notte...

La ragione... buffo a dirsi, ma non ho dormito perché non avevo voglia di mettermi a farlo... quindi sono rimasto sveglio... sembra stupida come ragione... eppure...

venerdì 10 settembre 2010

Un incontrollabile turbinio di pensieri senza capo né coda... Cosa è realtà? cosa è finzione? cosa è follia?

Non lo so più...

Nulla ha più un senso logico... Staccatemi la spina e lasciatemi vegetare in un mare di silenziosa quiete...
.....fanculo tutto...oggi non vado a lavorare alla sera...

mercoledì 8 settembre 2010

Pioggia...

Il tempo promette acqua a secchi...
Il tuono segue al lampo...


Era ciò che stavamo aspettando...

I guanti addosso... Il casco sul capo... Le luci pronte...

Milady si riscalda le gomme...

Poco tempo, poi partiremo ed affronteremo gli elementi avversi... Fremiamo entrambi all'idea...

venerdì 3 settembre 2010

Ti ho aspettata per tanto tempo...e finalmente sei arrivata...

Ora siamo io e te, Milady... Nessun luogo sarà troppo lontano.. nessun tempo troppo avverso... nessuna salita troppo ripida...

martedì 31 agosto 2010

Time...

Trovo che osservare in maniera continuativa lo scorrere del tempo abbia come unico successo un rallentamento del flusso dello stesso.

Volendo fare un esempio pratico, quanto più si guarda con occhi pessimisti alla propria condizione, tanto più lontana ci sembrerà la svolta che ci permetterà di migliorare...


Il vecchio Kirk aveva ragione nel vedere lo scorrere della vita come l'oscillazione di un pendolo. Ma se è vero che solo per pochi istanti alla volta possiamo star bene, è altrettanto vero che il periodo che ci separa da essi risulterebbe centinaia di volte più lontano, se stessimo ad osservarlo con eccessiva attenzione...

mercoledì 25 agosto 2010

Primavera...

"Maestro, perché agli uomini piace la primavera?"

"Perché non è eterna"

"Non capisco... Se fosse eterna non sarebbe migliore?"

"Certamente no, poiché non ci permetterebbe di vedere nulla di peggio, quale l'inverno. Non vedendo nulla di peggio, non avremmo ragione di apprezzare ciò che la primaera ha da offrirci..."

"E cosa fa la primavera per essere migliore dell'inverno?"

"Lei non fa nulla, è solo sé stessa, sono gli uomini a dar valore a ciò che in essa vedono..."

venerdì 13 agosto 2010

Good evening....

Oggi voglio dedicare un post al ricordo di un artista particolare... Un ventriloquo Americano, grazie al quale ho fatto le risate migliori...

Jeff Dunham, qui presentato con il suo pupazzo Achmed: il terrorista morto ^___________^






SILENCE! I KILL YOU!

-.-

Ritengo sia una cosa splendida notare come ci sia il sole tutta la settimana e poi piova SOLO nel corso del mio giorno libero...

Uff.. e dire che sarei andato volentieri al mare...

martedì 10 agosto 2010

Citazione casuale...

Ripensa agli "scoiattoli impertinenti" ...

domenica 8 agosto 2010

Consapevolezza...

Dovrei dormire... Abbandonare questo piano e lasciarmi cullare dal canto di Morfeo...

Varcare la soglia del suo mondo e cercare quanto di più fantastico esso possa contenere... Eppure non riesco a trovarne la voglia... Devo, ma non voglio...


Qualcuno non apprezzerebbe una cosa simile, ma io vorrei non dover mai dormire...Da svegli, la realtà è più viva...quando si dorme, la realtà svanisce appena si riaprono gli occhi...




Sonno eterno e veglia costante... 2 scelte interessanti da tenere in considerazione...

mercoledì 4 agosto 2010

Ricordo...

Ricordo un vecchio film... Lo spacciavano per un fantasy per bambini...

Avva come protagonsta un bambino sciocco con un libro magico. Lo accompagnavano nella sua avventura un taglialegna ed un canguro pugile (che perdeva regolarmente gli incontri contro la propria ombra)
C'erano anche un gufo ed un vecchio che si definiva "illusionista" (la cui frase storica rimane "ma sei sei alto mezzo metro e mezzo?)

Il titolo di questo film era... era... "Il libro delle favole" ... Talmente scarso da non esistere neppure su youtube...

Un'unica cosa mi ritorna con forza alla mente in questo momento... Una frase del film...

Nel contesto, non aveva alcun senso, ma a livello generale... è possibile trovare un riscontro reale...

"Niente è impossibile, se ci credi veramente"

martedì 3 agosto 2010

...senza troppe parole...

Ci sarebbero molte cose da esprimere... concetti, emozioni, avvenimenti, novità...

Eppure nessuna parola si stampa sulla pagina e nessuna divinità riesce a mettere ordine fra i ricordi, al fine di creare una storia ordinata...
Dovrò rimandare ciò.. ma non lo farò per molto, statene certi...

domenica 1 agosto 2010

Il coccodrillo come fa?

Il verso del coccodrillo si dice "trimbulare" a causa dei suoni tremuli sia gravi che acuti che emette. Dopo questa milioni e milioni di bambini rimasero traumatizzati e non poterono più cantare la canzone che li aveva tanto resi felici.

venerdì 30 luglio 2010

...

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...presto...










.

mercoledì 28 luglio 2010

Time of music...

Oggi non scriverò granché... Mi limiterò ad un video musicale che probabilmente i più conoscono...


http://www.youtube.com/watch?v=p9Kja4Q3S1M&feature=related


Un film che non vedo da molto...troppo tempo...

lunedì 26 luglio 2010

Oggi la luna è piena... Saluto con serenità il grande e candido occhio che ci guarda dal cielo oscuro della notte.

Oggi la porta verso il mondo di luce è totalmente aperta ed io la ammiro, mentre i suoi raggi si riflettono sul mare, intensi quanto quelli del sole, apparentemente...

Bianchi fasci di luce che tingono la nera tavola di un brillante chiarore, quasi innaturale...




Non solo i lupi ululano alla luna...

mercoledì 21 luglio 2010

pensieri sciolti...

La volta scorsa è toccata al sole...

...oggi tocca alla luna...



Il cielo soltanto sa a chi toccherà la prossima...

martedì 13 luglio 2010

Accidit ut

A volte pensi che la logica sia una cara amica... Che possa consigliarti al meglio in ogni frangente della tua vita...

Che le risposte della logica siano sempre quelle migliori e più oggettive...

Ti sembra che la logica sia una perfetta compagna di conversazioni...
Ritieni che i suoi consigli siano giusti e retti...

Spesso, accade tutto questo....

Si dice, però, che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo...

E quando ciò accade, la logica, per quanto amata, riverita ed adorata, viene sradicata come una pianta infestante dalla furia degli elementi...

Anche qualora le radici della logica fossero state abbastanza estese e ramificate sotto la superficie, essa verrà divelta. A quel punto però si potranno verificare due differenti eventi...

1) Ogni parte della logica viene trascinata via dalla furia degli elementi, lasciando un profondo solco che verrà riempito da ciò che di nuovo verrà trascinato lì...

2) Solo ciò che è esposto viene strappato e le radici rimangono a covare nel sottosuolo, in attesa di sbocciare. Allora essa smetterà di esservi amica e tramuterà in da Ramificazione della Logica in Germe del Dubbio e non mancherà mai di farvi venir meno qualsiasi certezza voi possiate supporre di avere...



Le uniche cose davvero semplici sono quelle che capitano agli altri...

domenica 11 luglio 2010

Nero come la pece, vicino come il cuore...

Oggi il bosco ha visto il vostro Nocchiero in un consueto attraversamento ed un nuovo avvenimento non ha mancato di fargli tornare alla mente qualcosa che, in verità non aveva mai dimenticato...

E' a te che mi rivolgo: a te che pochi istanti fa mi hai fatto questo piccolo dono, come a ricordarmi la tua esistenza. Ma io non mi sono mai dimenticato di te... Come avrei potuto?

Dal primo istante mi hai accompagnato e sei stato sempre con me a vegliare sulla mia esistenza...

Non ti ho mai dimenticato, ma ti ringrazio, perché sono felice di sapere che ci sei...

sabato 10 luglio 2010

Considerazioni sulla dualità...

Ogni persona deve seguire un'unica strada... Ognuno deve seguire la popria...

Ciò non implica, però, che essa debba essere fisso e rigidamente legato all'asfalto che calpesta.



Oggi, stavo tornando a casa e mi guardavo attorno...
Da un lato della strada, torreggiano vari condominii, tra cui la mia dimora...
Sull'altro lato della strada, forse ancor più imponenti delle grige abitazioni, torreggiano gli alberi del bosco...

Città e Natura sono 2 parti integranti della mia vita quotidiana, così come chip e spiritualità sono 2 parti integranti della mia anima...

Strano a dirsi: proprio grazie a questa rivelazione, sento nuovamente vicina a me quella parte che credevo assopita... mi mancavi fratellino

lunedì 5 luglio 2010

15 maggio 2010

Dopo molto tempo che dovevo farlo, finalmente posto una foto che molto ha atteso ^___^


Alla sinistra, il vostro Nocchiere...

Alla destra il mio più grande amico e quasi fratello

Al centro... Beh... ha bisogno di presentazioni?

domenica 27 giugno 2010

Remember

Alcuni ricordi possono attraversare i secoli senza sbiadire, facendo aumentare giorno dopo giorno un senso di nostalgia...

Alcune cose durano in eterno...


You are with me, but I miss you...

martedì 22 giugno 2010

Sogni

Oggi nella notte mi sono affacciato ad un poggiolo... Tall'alto la pioggia scendeva copiosa, mentre sotto di me una densa nuvola di nebbia occludeva la visuale...

Ed io, fra una nuvola e l'altra osservo il mondo, come un'anima fra inferno e paradiso.

venerdì 18 giugno 2010

...

Ragni, coccodrilli ed indifferenza: ecco il modo in cui ho trascorso la notte...

lunedì 14 giugno 2010

L'arte non è per tutti

Non tutti apprezzano ciò che io metto nelle mie creazioni... Ne è un esempio Sua Eccellenza lo yogurt, il quale ha ritenuto forse eccessivo il mio ultimo racconto ed ha ritenuto opportuno ignorarlo.

Censori dannati...

sabato 12 giugno 2010

Per Muller! Per la sacra Vaschetta di Yogurt!

Anche questa settimana sono riuscito a scrivere qualcosa per sua maestà lo Yogurt... Provvederò subitamente a spedirglielo, previa rilettura più o meno accurata... Nel frattempo, lo sottopongo alle Signorie Vostre...

L'incipit, come da consuetudine, è orrendo.. Anzi: è peggiore del solito e questo mi ha spinto a dare il meglio di me, con risultati scarsi, in realtà...

“Credo nelle persone buone e nelle cose che so fare.
E credo che tu sia la più buona che conosco e più brava di me a fare praticamente tutto.
Per questo ho fatto tutto quello che ho fatto e mi sono precipitato qui.
Perchè penso, anzi, perchè sono sicuro, che dovremmo farlo.
Sono sicuro che dovresti infilarti questo anello e dire sì davanti al primo prete che incontriamo o al sindaco,
perché so dove abita e non sarebbe un problema.
Solo sì.
Sono sicuro che dovresti fare quest’unica, semplice cosa.
Perché ne ho bisogno, perché ti amo.
E perché sapresti farla benissimo.”

Fine incipit.. Potrete immaginare quanto in basso siano cadute e rotolate le mie braccia, nel leggere una partenza simile... Non potevo che rispondere con quanto seguirà...


Lei lo guardava con i suoi grandi occhi verdi. Sembrava potessero mangiarlo da un momento all’altro, anche se stavano semplicemente prendendo tempo, mentre lei cercava le parole migliori per rispondere al fervore di lui. Poi pose le sue mani sulle spalle di lui e strinse mediamente mentre, guardandolo negli occhi, gli chiese:
Jason, che cazzo dici?”
Come potete immaginare, lo sguardo, prima fiero ed entusiasta di lui, divenne spento e perplesso al tempo stesso… L’unica cosa che aveva permesso al suo morale di non precipitare verso il suolo, schiantarsi e continuare nella propria discesa fino al centro della terra, era la sua stupidità: Jason era troppo basito di fronte a quella che non aveva contemplato come risposta, per poterne capire davvero il significato. Questo, probabilmente, perché si aspettava una risposta, mentre quella di Cinthia era una domanda.
Ecco, questa era l’unica cosa che Jason era riuscito ad assimilare: Cinthia non aveva risposto, bensì aveva posto una domanda in risposta e ciò era insensato, per il semplice circuito mentale di lui.
Prima che potesse riprendersi del tutto, Cinthia riprese la parola.
“Ascolta Jason: ti voglio bene, ma sappiamo entrambi che non potrebbe mai funzionare fra noi. Insomma: per certi versi siamo troppo diversi, per altri, lo siamo troppo poco. E poi scusami, hai pensato a cosa direbbero i tuoi genitori, se ci sposassimo? Sai come la pensano su di me.”
I genitori di Jason ritenevano che lei fosse una poco di buono, una teppista una “donnaccia da strada”, come la chiamavano loro. Non si può dire che avessero torto, non del tutto almeno. C’era solo un piccolo dettaglio su cui si sbagliavano, ma Cinthia era dell’idea che fosse meglio lasciarli nell’ignoranza, per ora.
“Ti ho chiesto se vuoi sposarmi”. Le parole di Jason avevano lo stesso tono che avrebbe utilizzato un bambino della quarta elementare, nell’atto di chiedere ad una bambina se volesse essere la sua compagna di giochi.
Ora era il turno di Cinthia a rimanere perplessa… Non trovava collegamento fra quanto appena detto e la frase di Jason. Rimase a guardarlo, mentre lui aspettava impaziente una sua replica. Le occorsero ancora alcuni secondi, prima di realizzare che Jason, con quella frase, stava rispondendo alla domanda (ovviamente retorica) che lei gli aveva posto in principio. Da qui aleggiava in lei la cieca certezza del fatto che lui non avesse recepito assolutamente nulla di tutto ciò che era stato detto successivamente.
Dovette controllarsi per non fargli saltare la testa con un ceffone. Dopo svariati respiri profondi, la sua mente riprese a ragionare come le era solito e rispose a Jason, ricordando, questa volta, di rispettare la semplice regola del “botta&risposta”: indispensabile, per avere un dialogo sensato con Jason.
“Lo so quello che mi hai chiesto, tesoro, ma non posso dirti di sì: lo sai”.
Gli occhi di lui erano vivi ed attenti, mentre la scimmia che stava nel suo cervello, batteva i piatti con fervore.
“Lo so?”
Sebbene Jason avesse una decina d’anni in più, rispetto a Cinthia, a lei spesso sembrava di parlare con un bambino ed ogni volta tremava stupidamente all’idea che un loro eventuale figlio avrebbe potuto prendere questa sua peculiarità. Poi scacciava questo pensiero, ben sapendo che la sola idea era assurda, per ovvie ragioni.
“Si Jason: lo sai. Non pensare che non ne sarei felice, ma sai che nessuno approverebbe o ci sosterrebbe dopo. Già così, hai perso più della metà dei tuoi amici e parte della tua famiglia non ti vuole vedere. Io credo, anzi, che dovremmo lasciarci.”
Le sembrò che queste parole avessero raggiunto Jason, le cui pupille si restrinsero e tutti i muscoli si contrassero, come quelli di chi abbia appena ricevuto una fucilata nel ventre.
“Stai dicendo che non potremo mai più vederci?”
Sembrava stesse per scoppiare in lacrime e lo sguardo di Cinthia si addolcì.
“Sì, ma ci siamo conosciuti solo martedì…”
Lui non aveva sentito altro, al di fuori della conferma del suo timore.
“E che non potremo mai più fare l’amore assieme?”
La dolcezza di lei sfociò nuovamente nella perplessità.
“Non l’abbiamo mai fatto.”
Lui la guardò negli occhi con odio.
“Menti.”
Lei sgranò gli occhi come solo un cartone animato credeva potesse fare e divaricò le labbra boccheggiando, come se volesse dire qualcosa, mentre le mancavano le parole per esprimerla.
In effetti era proprio così: la sua illogicità aveva spiazzato del tutto qualsiasi linea di dialogo fosse possibile intraprendere ed ora Cinthia non sapeva come uscire da quella situazione imbarazzante.
Si erano conosciuti in un bar qualche giorno prima. Lui aveva ordinato due whisky e gliene aveva offerto uno. Poi avevano iniziato a chiacchierare del più e del meno, ridendo e scherzando, come se si conoscessero da una vita.
Poi lui l’aveva presentata ai suoi genitori come se fosse la donna della sua vita: le esatte parole che aveva usato per descriverla pubblicamente erano state “la principessa con la quale avrebbe condiviso il castello”. Forse era azzardato o forse no, chi può dirlo? Sta di fatto che i suoi genitori non apprezzarono. Alla stessa maniera accadde con alcuni amici, che lo lasciarono in balia degli eventi con le parole “se vuoi rovinarti la vita, non è un problema che ci riguarda: noi vogliamo rimanere liberi, ma quand’anche dovessimo cambiare idea, di certo non ci faremmo mai incastrare da una come LEI”.
Lui li aveva mandati al diavolo e loro sostennero che la sua compagnia sarebbe stata migliore.
Tutto, perché si erano trovati entrambi nello stesso locale quella sera ed ora voleva sposarla e Cinthia era costretta a rispondere di no, non sapendo come convincerlo a desistere.
Giunse alla conclusione che esisteva una sola maniera per uscirne rapidamente, dunque seppe di doverlo adottare.
Si tolse la parrucca bionda dal capo e rivelandosi, disse al suo pretendente:
Jason, maledizione, io sono un uomo.”


Non poteva finire diversamente: in fondo, lo sappiamo tutti...

giovedì 10 giugno 2010

Sole, mare ed arrosto.

Via il gesso, è d'obbligo inaugurare la stagione balneare, finalmente...

Primo mare... 7 ore consecutive, per compensare il ritardo... Lieve ustione di 5° grado, ma siamo felici.

mercoledì 9 giugno 2010

Addio...

Un saluto al gesso... Un bentornato al mio braccio, adornato con simpatiche ustioni da seghetto in gomma...

Libero ma non abile al 100%... inizia il lavoro di ripristino del braccio...

domenica 6 giugno 2010

In ritardo sulla consegna...

Sullo scadere, ho terminato la mia opera per monsignor Yogurt...
Posto qui di seguito ciò che ne è venuto fuori....

Stamattina si è svegliata presto.
Un misto di ansia e gioia ha mosso tutti i suoi gesti: ha fatto il caffè
e per sbaglio ha versato un po’ di zucchero nel lavandino.
Non le è importato.
Il giornale era ancora sul tavolo e quando si è girata per prenderlo ha alzato gli occhi sulla finestra e ha visto la neve.
Si è avvicinata al vetro: una pioggia gelata, bianca, cadeva nel cortile a fiocchi spessi.
Non è riuscita a smettere di guardare.
Qualcosa ha cominciato a sciogliersi dentro di lei e a scorrerle lungo le braccia, le gambe.
Un po’ alla volta tutto è diventato nuovo, anche lei.
E non è che non abbia sentito il frastuono che viene dall’altra stanza.
Solo, non vuole muoversi, andare di là.
Si sente rinata ed è contenta di averlo fatto.

Fine incipit...

Per ora, il suo unico desiderio è di godersi il momento, senza pensare ad altro. Prima o poi sarebbe pur dovuto tornare il silenzio ed a quel punto lei avrebbe potuto infrangerlo aprendo la finestra, in modo da creare un minimo giro d’aria: l’aria è davvero viziata ed a lungo andare, le avrebbe guastato le emozioni.
Il suo era stato un taglio con il passato. Un taglio netto e preciso: neppure un chirurgo era mai stato capace di cotanta perfezione. O, almeno così pensa Susan, mentre sorseggia il caffè. È buono, ma manca un po’ di latte. Se solo avesse dei biscotti, inoltre, li intingerebbe con grande piacere nella bevanda: ha sempre adorato intingere i biscotti nel caffè, anche se generalmente preferisce farlo nelle tazze altrui, dal momento che odia solennemente le briciole che restano periodicamente a galleggiare, dopo che il biscotto ne sia uscito. Ma i biscotti non ci sono, quindi il problema non si pone, probabilmente.
“Quindi solo un caffè come colazione?” l’idea le sembra poco sensata, dal momento che, essendo oggi una giornata importante, dedicata al nuovo inizio, si ripromette anche di essere una giornata faticosa, nella quale Susan dovrà studiare bene come porre i mattoni della propria nuova vita. In effetti il progetto è già ben dettagliato: l’unica cosa da fare è metterlo in pratica.
“C’è ancora tempo” pensa Susan, sentendo diminuire il livello di suono emesso dalla stanza adiacente. Il giornale pesa ancora nella sua mano, mentre lei ammira la neve che scende ed imbianca la valle. “Non dovrebbe nevicare in questa stagione, quindi come posso ignorare questo segno degli dei? Loro mi stanno dicendo che ciò che ho fatto è giusto: sanno quanto io adori la neve.”
Susan sa che sulla prima pagina del giornale c’è la foto di Roger, suo marito, mentre si presta a dar spettacolo di sé stesso, di fronte alla stampa, con 2 ballerine sulle ginocchia in atteggiamenti equivoci, quindi evita di soffermarcisi, per non ritornare con la mente a quella sera.
“Fail”, come avrebbe detto Brendon, suo fratello: parte il flashback.
In realtà è un flash vero e proprio: la acceca.
Decine di flash la colpiscono in faccia, mentre centinaia di voci parlano all’unisono, mandandole in tilt qualunque senso su cui lei potesse fare affidamento per rimanere in piedi. Probabilmente se non avesse bevuto quel bicchiere di vino in più, ora sarebbe maggiormente padrona dei propri sensi, ma tant’è: l’ha bevuto ed ora sa di dover restare seduta, allo scopo di mantenere la dignità o, per lo meno, quella che lei definiva tale. Solo dopo una mezz’ora, Susan si accorge dell’assenza del marito. Si fa forza e va a cercarlo, ben conscia del fatto che solo un miracolo potrebbe tenerla in piedi. Stranamente, il miracolo avviene e lei può camminare fino all’atrio. Non ne è certa, ma ha la sensazione di aver chiesto informazioni a qualcuno, senza però ottenere riposte degne di nota.
Alla fine, riesce a raggiungere il giardino e lì lo trova: è seduto su una panchina, attorniato da fotografi e con quelle due femmine indecenti sulle ginocchia.
Normalmente si sarebbe girata e sarebbe corsa in un angolo a piangere, ma c’è qualcosa che pompa sangue al cervello. “Che sia il cuore?”Probabilmente è così. “E cosa viene pompato?” Probabilmente sangue e vino: una miscela pericolosa, una volta che raggiunge il cervello. Il sangue da al cervello la facoltà di parlare, mentre il vino distrugge ogni sorta di filtro, atto a selezionare in tempo reale tutte quelle affermazioni adatte e non alla situazione.
Ciò che Susan ricordi di aver detto non è riportabile sia per i contenuti, sia per la scarsa attendibilità, dovuta all’eccessiva percentuale di alcool presente nel sangue. Sta di fatto che dopo essersi dimostrata capace di un linguaggio molto meno signorile di quanto il proprio abito potesse lasciar intendere.
Fine del flash: Susan non ricorda altro della serata. Probabilmente è svenuta e Brandon l’ha portata a casa. Il giorno successivo le rimaneva solo un ricordo annebbiato di ciò che era accaduto. L’unica sensazione persistente era il rancore che provava verso l’uomo che aveva sedotta, sposata e tradita. Lui si comportava con lei come se nulla fosse accaduto; come se l’avesse “perdonata” per la scenata della sera precedente e per qualunque cosa lei gli avesse detto. Susan cercava del senso di colpa negli occhi di lui, ma vi trovava un animo sereno ed in pace con sé stesso. Al contrario di quanto la logica vorrebbe, in realtà, c’era dell’offesa soffocata.
Questo non poteva venir paragonato a nulla di diverso dalla benzina gettata sulle fiamme del suo animo già in subbuglio. Ella dunque meditava una vendetta che per giustizia divina le spettava di diritto… E durante il pranzo, le venne mostrata la via.
Ora è il silenzio.
È ora di mettere in pratica la seconda parte del proprio progetto. Ha già tagliato le cipolle e preparato gli altri ingredienti. Le pentole sono tutte pulite e pronte ad ospitare ogni cosa. La camera da letto emana un olezzo insopportabile, ma Susan era preparata a questo ed entra con passo sicuro. Suo marito giace sul materasso contorto in un’improbabile smorfia di dolore: è evidente che l’oscura signora ha atteso, prima di liberarlo. Mentre raccoglie i suoi resti senza vita, Susan cerca con la mente la soluzione migliore per ripulire la stanza, ritenendolo, tutto sommato, un dettaglio trascurabile.
Durante la notte, Susan aveva appeso la preziosa collezione di spade antiche del marito al soffitto della camera con un filo che si sarebbe spezzato, non appena lui si fosse mosso. Lei è orgogliosa di aver escogitato per lui una morte simile per Brandon. “Non si merita nulla di meglio”, pensa.
Ora il corpo del marito viene portato in cucina, dove il tritacarne che avevano comperato il mese scorso sta per essere inaugurato.
Mentre si dà da fare, Susan ripensa al concorso regionale di cucina, dove lei presenterà il suo capolavoro culinario. Ha pensato a lungo come chiamarlo ed alla fine ha deciso che si limiterà a presentare il piatto come “Il ragù di mio marito”, una salsa di carne speziata il cui ingrediente segreto era un mistero anche per lei.

Fine.

La mia certezza è una ed una sola: non piacerà XD
Ho come il sospetto, ma il perché dirvi non so, d'aver poc'anzi ricevuto un input riconducibile alla creazione di un filato...

Come dire... mi si fa il filo... Ma a farlo, era un uomo...

sabato 5 giugno 2010

Cosa ci faccio qui?
Quelli come me non dormono quando spetterebbe loro...

venerdì 4 giugno 2010

Si ritrova ancora una volta a dover mentire... Non apertamente, certo, ma di quelle menzogne fastidiose, nelle quali devi guardare negli occhi una persona e far sì che essi ti appaiano sinceramente felici di vederla... Quando in realtà si meriterebbe un armadio sui testicoli per svariati motivi...

Oltre a ciò... il sangue mi si è mutato in latte acido...

martedì 1 giugno 2010

Dove siete?

Nessuno più su queste rive... Solo io con le mie parole ad un vento che le riporta indietro...

Scrivo per me stesso in attesa del futuro...

sabato 29 maggio 2010

Al servizio dello Yogurt

Le volte precedenti non l'ho fatto... ma questa volta temo meriti farlo...
Si ringrazia il sito http://www.blusubianco.it/blusubianco.aspx? per l'organizzazione del concorso e per il suo continuo sputare fuori incipit su cui spendere parecchio tempo, al fine di ritrovarci una bella storia attorno...

Cito l'incipit.

Mi dico che è il momento giusto e devo sbrigarmi.
Certo, sarebbe più facile se ci fosse un foglio di carta:
prenderei la penna e le parole non rimarrebbero incastrate in una vena del cervello o nella gola;
scenderebbero fino alla mano, sporcherebbero il foglio, ci resterebbero attaccate
con tutto quello che si portano dietro.
E’ il potere della pagina bianca, credo.
Ti risucchia e ti libera: è la tua possibilità di buttarti da un’altra parte.
“Allora?” mi chiede il mio editore, accendendosi una sigaretta.

Fine incipit.

Letto ciò, ogni persona dovrebbe trovare un modo per continuare e terminare il racconto... Il vostro Apprendista ha fatto così e sa che non verrà apprezzato dalla giuria per questo fatto...

Inizio racconto.

In fondo mi dispiace: potrebbe continuare a chiamarmi ed a parlarmi per ore ed io non gli risponderei. Già ora, non ricordo più cosa egli mi abbia detto un istante fa: sono distante mille miglia.

Dove sono?

Non saprei dirlo. Vedo un arcobaleno con 256 colori ed un nostalgico addio vola verso la dimenticata scala a 16 toni. Cammino con lo sguardo volto al cielo e quasi finisco addosso ad un pacifico unicorno meccanico che mangia con calma una mela, senza mostrare di essersi accorto di me.

Cosa ci faccio qui?

Più lontano, al di là del torrente cristallino, una ninfa sta lavando dei panni. Probabilmente appartengono al suo sposo. Eppure il suo sposo non è qui: lo sento. Allora, dove si trova?

L'unicorno mi si avvicina. Ora è legato ad una piccola diligenza ed una strana creatura dalle orecchie arricciate mi fa cenno di salire. Non so dire perché quell'essere mi ispiri fiducia. Certamente non si tratta di un elfo: "Nessuno di fida di un elfo", mi hanno sempre insegnato, fin dalla nascita, sebbene ora io non riesca a focalizzare precisamente da chi arrivasse tale insegnamento. Non importa: il fatto che non si tratti di un elfo mi basta. Leggo alcune note nei miei appunti, mentre la piccola scatola di legno balla sul terreno accidentato. Stranamente, trovo qualcosa riguardante quella creatura, pur non ricordando d'averla mai vista.

Sembra trattarsi di un "Goblin delle praterie occidentali": una delle 7 casate di Goblin delle "Lande dimenticate".

Tutti mi hanno sempre descritto i goblin come creature infide e meschine ma è chiaro che nessuno ne abbia mai conosciuto uno realmente. Sono gentili e cortesi, con chi capisce le loro usanze ed evita di commentare la loro altezza: nulla li fa inferocire maggiormente di un commento sulla loro altezza o sulla quasi totale assenza della stessa.

Questa, in origine, è stata una delle ragioni che ha portato al conflitto fra loro e gli spocchiosi elfi alti, i quali non si sono saputi trattenere dal sottolineare la loro superiorità a tale riguardo. Ovviamente l'emissario goblin non aveva apprezzato il gesto ed aveva piantato una lancia nel ciondolo dell'elfo, trapassandolo e trapassandone il possessore. Da lì, la guerra è cominciata e si è prolungata per alcune decine di migliaia di anni, corrispondenti a 4 generazioni elfiche ed a migliaia di generazioni goblin. In effetti gli attuali goblin non ricordano neppure più cosa portò alla guerra: essi sanno solo di odiare gli elfi e nascono con questa consapevolezza, senza necessitare di altro.

Uno scossone anomalo mi suggerisce che il mio cocchiere si sia fermato. Chiudo quindi il taccuino e mi preparo a scendere, ignaro di ciò che mi aspetti.

"FRANK!"

L'editore è ancora lì e continua ad illudersi che il suo parlare mi raggiunga come qualcosa di più che una fastidiosa interferenza. Vedo ancora per un istante le sue labbra muoversi, poi l'immagine sfuma e la porta della carrozza si apre, lasciandomi scendere in mezzo a quello che sembra essere una pattumiera comunale alla domenica sera, dopo una settimana di sciopero degli spazzini.

L'odore è nauseante al punto che il goblin mio accompagnatore se n'è già andato, per evitare di sentirlo. "Poteva anche chiedermi se volessi restare qui", penso fra me e me, senza però rispondermi. Rassegnato alla mia situazione di bipede in mezzo alla discarica, muovo i primi passi, evitando di calpestare ciò che affolla il terreno. In effetti, della discarica c'è solo l'odore, dal momento che il terreno è disseminato di cadaveri misti fra elfi, goblin, nani, orchi, impiegati delle poste e penne biro scariche. Sembra più un cimitero dove stiano ancora facendo le selezioni per il nuovo becchino. "Avrà molto lavoro, appena lo sceglieranno... Non lo invidio affatto."

Alcune centinaia di metri più avanti, si intravede il fumo di un accampamento: la mia prima tappa per capire cosa io ci faccia qui. Faccio in tempo ad arrivare a portata di tiro che qualcosa mi viene scagliato addosso con forza e solo grazie a non so quale divinità riesco ad evitarla.

Mi volto a guardare di cosa si tratti ed il mio viso si contrae dal terrore nel riconoscere in quel proiettile lanciato in mia direzione da una catapulta un'odiata fotocopiatrice. Certamente quello è l'accampamento degli impiegati postali: valuto sia meglio non avvicinarcisi e proseguire verso un accampamento meno belligerante, come quello degli orchi, che si intravede subito oltre la collina.

Come previsto, loro mi accolgono con maggiore cordialità e mi offrono da bere. Stanno festeggiando la battaglia appena conclusasi. Hanno perso, ma festeggiano, perché la battaglia era stata violenta ed esaltante: come piaceva a loro.

La birra scorre, la carne abbonda, le orchesse danzano senza veli in mezzo alla piazza. Trovo un anello nel piatto e mi sorge un dubbio sulla natura della carne che mi trovo a mangiare, ma lo allontano velocemente, onde evitare che l'appetito scenda: non mangiare alla tavola di un orco, sarebbe come dire ad un goblin che è basso, cosa che, lo abbiamo già visto, porta solo guai.

Fra un pasto e l'altro, cerco di capire cosa stia accadendo ed alcuni guerrieri ancora lucidi mi spiegano come tutto sia cominciato a causa di una penna blu.

Sembra che tale penna fosse la promessa sposa di un goblin e che un impiegato delle poste gliel'avesse portata via ed avesse abusato di lei. Lui si era giustificato, sostenendo di averla solo raccolta da terra per compilare un modulo di spedizioni ma tutti sapevano che mentiva. Dunque il goblin aveva piantato la sua lancia nel cartellino con foto e nome dell'impiegato, trapassandolo e trapassandone il suo possessore. Una storia già sentita, da lì, la guerra. Gli elfi erano corsi in aiuto degli impiegati, millantando un'altica alleanza fra le loro genti, sebbene tutti sapessero che erano accorsi soltanto per far dispetto ai goblin. Dei nani nessuno sapeva nulla, se non che avanzavano compatti distruggendo qualsiasi cosa incontrassero. Gli orchi, dal canto loro erano lì per caso ed avendo sentito che si combatteva si erano gettati nella mischia cercando di colpire tutto ciò che non fosse verde e grosso, non sempre avendo successo nella distinzione.

"E le penne?" non posso fare a meno di chiedergli

L'orco resta pensoso per qualche istante, cercando probabilmente di comprendere il senso della mia domanda, poi si illumina e mi spiega che le penne sono parenti della promessa sposa e che vengono esaurite tutte dagli impiegati postali e, di seguito, lanciate a terra, con disprezzo.

Gli faccio cenno d'aver capito e, per ringraziarlo, gli riempio il boccale. Questo non può che farlo felice e si allontana dondolando e sorseggiando la nuova pinta.

Ripenso alla ninfa che ho visto sul bordo del ruscello, appena arrivato qui, ovunque io mi trovi. Rivedo ora i suoi occhi chiari come un lago senza fango e così limpidi come un cielo d'estate sempre blu.

Rivedo i suoi capelli biondi come una spiga di grano maturo.

Non era una ninfa e quegli abiti, non erano del suo sposo. Lei non ha uno sposo, del resto. Non uno fisso, almeno: le piace variare, come fanno tutte le sue sorelle.

La mia Musa non mi aveva neppure guardato: era troppo impegnata a pulire i miei fogli di carta, per darmeli quando mi sarebbero serviti. Quando ciò sarebbe avvenuto?

"ORA!"

L'editore quasi cade dalla sedia per il terrore. stava spiegandomi non so quale complesso concetto inerente le date di scadenza.

Ci sono cinque mozziconi nel posacenere e ciò è indice del tempo che ho trascorso nei meandri della mia mente. Per tranquillizzare l'uomo che mi sta di fronte, cerco le parole più appropriate, come sono solito fare io.

In fondo sono uno scrittore e le parole sono il mio strumento.

"Tranquillo: ho la storia. Torno fra un paio d'ore."

Ciò detto esco senza chiudere la porta e senza prendere le chiavi dell'auto. Probabilmente me ne accorgerò solo dopo che sarò uscito dal palazzo e dovrò tornare a prenderle, ma ciò non importa, poiché la Musa è tornata a farmi visita ed io devo tornare a servirla.
FINE.

Purtroppo dubito che possa venir apprezzato...

venerdì 21 maggio 2010

Quanto tempo è passato dall'ultima volta? Per saperlo, basterebbe leggere la data del precedente intervente, ma ho dimenticato di farlo, quindi rimarrò nell'ignoranza, finché il post non sarà terminato.

Novità... Beh sì molte... Molte che mi hanno trattenuto lontano da qui...

Mi pare di aver abbandonato poco dopo il raduno a Modena con i miei compagni SPARTAANI...

Piccolo aneddoto al riguardo...
Arrivo a Modena in auto con un amico (detto il Gallo). Raggiungiamo la stazione e troviamo solo una persona ad attenderci.
"Che dici Gallo? Quello è dei nostri?"
Certamente doveva essere dei nostri, poiché il suo abbigliamento parlava chiaro.

Mantello rosso.
Maglietta rossa, indossata come se fossero dei mutandoni.
Lancia di cartone.
Vassoio da torta con simbolo spartano sopra, tenuto come scudo.

"AH-UH! AH-UH!"

(Ebbene sì: il vostro Apprendista ha anche compagnie meno serie della propria.)

Sorvolando su altri aspetti della gita, passo al prossimo evento...

Il Vostro affezionatissimo Apprendista ha trovato un lavoro... Ironia della sorte, in un piccolo cantiere navale.
Ebbene sì: l'Apprendista Nocchiero diviene anche Apprendista Calafà... Questo, ovviamente, mi ha tenuto per molto tempo lontano da qui e me ne dispiaccio...
Chiedo venia.

Fra una settimana e l'altra, ho trovato il tempo per farmi arruolare da un gruppo di amici per la fiera del fumetto. Essi volevano rappresentare una truppa-pedina di Warhammer: I Flagelanti.
Così, tramite messaggi, mi dissero: "Abbiamo bisogno del tuo spam e della tua barba". A tale richiesta non potevo che rispondere posirivamente... e così ho fatto.



I cittadini ignari della città guardavano a noi con un misto di timore ed ammirazione, chiedendoci periodicamente di scattare qualche fotografia.


Dimenticavo di dire che, fra il raduno e la manifestazione, c'è stata la Pasqua, mi pare... Ovviamente anche il Vostro Apprendista si è curato di festeggiare, sebbene in modo lievemente differente, rispetto a come vorrebbe la tradizione...
Ha vegliato la notte fra Pasqua e Pasquetta in compagnia di vari amici ad una festa che non starò a descrivere alle signorie vostre... mi limiterò a pubblicare una fotografia esplicativa della serata...

Non credo sia necesasrio aggiungere altro...

Ancora 2 novità, poi giungeremo al presente.

In primis, annuncio che il 15 di maggio, a pochi passi dalla mia umile dimora, si è esibita una grande cantante. Dopo concerto relativamente breve, è iniziato il "Cantaquiz" da lei portato in giro per l'Italia.
Personalmente non avevo alcun interesse verso quella particolare manifestazione, eppure Lei decise diversamente. Scegliendo i concorrenti fra il pubblico indicò in mia direzione. Chiaramente, mi girai, per capire chi indicasse dietro di me...
"No no" disse "Proprio quello davanti" ...
Indicava il vostro Nocchiero, che con emozione non indifferente (ma ben celata) si è recato sul palco, facendosi largo fra la folla.
Data la mia profonda ignoranza in fatto di musica moderna, ovviamente la figura è stata pessima, ma il gioco è valso la candela, poiché Lei ho potuto calpestare il suo stesso palco. Ottenni anche una foto assieme a lei, ma rimango in attesa che mi venga recapitata da chi l'ha scattata. Mi limito a pubblicare una foto sua, tratta da internet...



Infine... l'ultimo avvenimento degno di nota... La mia bimba, durante la nostra ultima tratta, ha disarcionato il qui presente...
Lungo una discesa, mi capitò di notare delle automobili in coda... Tirai le briglie, per rallentare la corsa, ma l'effetto non fu quello sperato, anzi, non vi fu effetto alcuno... Onde evitare di tamponare violentemente il grosso carro di fronte a me, virai violentemente, evitando per un soffio la dura corazza scura del mezzo a motore.
Lì giunto, tuttavia, il freno ancora in tensione, decisa, complice la giarina sull'asfalto, di azionarsi, bloccando improvvisamente, la ruota anteriore, mentre il resto del telaio, l'altra ruota e la mia augusta persona ,proseguivano, grazie ad un moto inerte.
Dall'impennata anteriore imprevista, ne seguì una violenta botta, priva, apparentemente, di conseguenze esteriori. Pur essendo io in maniche corte, infatti, non un graffio v'è sula mia pelle...

Qualche giorno dopo i raggi rivelarono quella che il medico definì una "Frattura composta del capitello radiale", nome graziosissimo, fra l'altro.

Approfitto, quindi, di questi 20 giorni di immobilità, per scrivervi e portarvi i miei saluti...

Aggiornativi sulle ultime novità, mi ritiro a riposare e vi auguro una buona serata :-)

domenica 4 aprile 2010

Vivo e basta: come se fosse un giorno come un altro. Come se non ci fosse un domani

sabato 27 marzo 2010

Partenza.

Oggi, fra 6 ore partenza...

Ore 8.18 - Partena treno Trieste
Ore 10.11 - Arrivo a Ve. Mestre
Ore 11.16 - Partenza da Ve. Mestre
Ore 14.35 - Arrivo a Milano centrale...

Un weekend lombardo si preannuncia... Ne auguro uno piacevole a voi tutti/e...

mercoledì 24 marzo 2010

Come miliardi di granelli di sabbia al vento, il tempo mi scivola via e rimane invischiato nella nebbia che sale dal mare ed inghiotte la città...

Non trovo più il tempo per fare ciò che vorrei, non tutto almeno.

Sento la vostra mancanza. Mi spiace perseverare nel trascurarvi.

domenica 14 marzo 2010

A camminare con i piedi messi su 2 binari diversi, si finisce con il sedere a terra e senza più nessuna strada da seguire.

mercoledì 10 marzo 2010

Home...

La Bora impetuosa soffia in questi giorni, mentre il vostro affezionatissimo Apprendista Nocchiero si sposta pedibus calcantibus sulla terra ferma, facendosi in parte sballottare dalle raffiche over 100 km/h che lo investono.

Sul lungo mare, una larga schiera di barche a vela affolla il porto. Il vento sibila fra gli alberi mestri e le cime, dando vita ad una meravigliosa orchestra di cui egli si pone direttore e maestro.

Par si sentire centinaia di ottoni risuonare nell'aria con delle note da essi stessi soltanto conosciute ma apprezzate da chiunque si fosse dovuto trovare a passare di lì e che si fosse soffermato ad ascoltare la strana armonia melodica...


Non c'è molto da fare: questa è casa mia...

domenica 7 marzo 2010

Supposizioni

Al mondo esistono cose vere e cose supposte.
Le cose vere sono vere e basta, ma le supposte dove le mettiamo?

Dopo questo attimo di ilarità scadente, credo sia il caso di scusarmi con chicchessia per la mia presenza altalenante.
Essa è dovuta ai millequattrocentoventidue (assedio dei turchi a Costantinopoli) impegni nella vita materiale.

Fra il lavoro, gli hobbies e gli amici, la sola idea di arrivare a casa e fare qualcosa di diverso dal dormire/mangiare era utopico (oltre al fatto che il cervello mi diceva "COOOOOSAAAAA?")

Ergo, sono un po' preso, soprattutto in questi giorni ma soprattutto nei prossimi. Insomma: la prossima settimana vedrò di respirare nel tempo libero...

Un buon proseguio di vita a tutti/ voi.

venerdì 5 marzo 2010

Anche lo stesso piatto, mangiato una seconda volta, ha un sapore diverso dalla prima.

lunedì 1 marzo 2010

E quando sai che puoi farne a meno
e non ci stai pensando nemmeno,
sai cos'accadrà...?

sabato 20 febbraio 2010

Giornata di ricordi...

Nuovi mezzi, nuove esperienze, nuovi modi di pensare alle stesse cose...

Eppure in questa bolla tutto è tornato indietro di 6 anni e come se nulla fosse accaduto in questo aro di tempo, ogni cosa è stata come allora...

Il tempo è stato clemente con me... Alcune cose non cambiano mai...

venerdì 19 febbraio 2010

Non esattamente vivo...

Non esattamente morto...

Cammino fra i 2 mondi, sulla linea del crepuscolo, dialogando ora con l'una, ora con l'altra parte.
Cammino, corro sulla linea, salto agevolmente da un lato all'altro...



Di tanto in tanto vedo i sentieri incrociarsi e poi tornare a prendere direzioni opposte ed indipendenti, come un'iperbole, che tocca l'ordinata per un istante soltanto e poi torna a farsi gli affari propri, con la chiara intenzione di non tornare mai nelle condizioni di ritrovare lo stesso incontro...



Sono triste e felice, in base alle occasioni ed in base alle persone che mi circondano. Sembra che io stia tornando ad essere lo specchio di un tempo ed a riflettere agli altri il me stesso che altro non è se non la proiezione di ciò che gli altri vorrebbero vedere...



Una maschera come volto, ma non è ciò che voglio: tornare allo status quo originario non è ciò che voglio ed ora ne ricordo la ragione...
Esiste solo una persona che voglio essere, in quanto Apprendista: me stesso.



Perché io sono soltanto il guardiano del ponte traballante, che consente di attraversare il grande fiume ed ad esso sono assegnato, poiché solo in pochi passano da questa parte, temendo giustamente che esso possa cedere (sciocchezze: questo ponte regge da mill'anni).
Solo chi non pora nulla con sé al'infuori di sé stesso può sperare di essere sufficientemente leggero da passare senza rischi.



Ne ho visti molti tentare di attraversarlo e finire sul fondo del fiume.
Non so a volte se sia peggiore questo, in quanto modo per porre fine alla propria esistenza o se siano peggiori i guardiani dell'oracolo...



Non che ci tenga particolarmente a scoprirlo: ritengo che una morte basti e sia sufficiente, ad un'anima. Rimarrò un eterno apprendista e non smetterò mai di apprendere dalla vita e dalla morte che mi circondano...

Un saluto: oggi non sono molto in me...

martedì 16 febbraio 2010

nonsense

Chiedo scusa se sono rimasto assente per tanto tempo, ma la vita esterna mi ha reclamato a gran voce e sono dovuto accorrere.

Ma ora sono di nuovo qui ed appena sono entrato, una voce mi ha chiamato...

"Voglio fare un gioco con te"



Con enfasi gli chiesi: "Briscola e Tresette?"



"Illuso: non sarà così semplice"



"Voglio giocare ad Indovina CHI"




Per oggi ho finito di dire scioccchezze... Buona serata a tutti/e...

lunedì 15 febbraio 2010

La giornata è stata migliore di quanto non osassi sperare... Inizio con il piede sbagliato, perché ovviamente laa prevedevo pessima...

Ma devo essermi sbagliato.

Vado a dormire, con un animo sereno e senza bisogno di far scivolare via alcun rifiuto.

Quelli che si sono accumulati in mattinata, sono stati sbalzati via dalla serata casalinga e da alcuni particolari di essa o esterni ad essa.

Il fatto positivo del pessimismo è che non ci resti particolarmente male, quando scopri di aver sbagliato la tua previsione iniziale...

domenica 14 febbraio 2010

La giornata di ieri è trascorsa bene, ha avuto una lieve incinazione al termine, chiaro segnale premonitore di una giornata odierna all'insegna dello schifo più assoluto.
Appena sarà finita, dovrò farmi una nuova doccia, per lavare via tutto ciò che avrò accumulato...

giovedì 11 febbraio 2010

Qualcosa non va... Ma non capisco cosa... o forse sì...

Al mio segnale...CENEREMO NELL'ADE!

Ciò che non funziona, probabilmente è l'appartenenza a due persone diverse la presente citazione...

A voi l'ardua sentenza U_U

martedì 9 febbraio 2010

Altra citazione. Questa volta è alla portata di tutti e tutte...

Guarda che splendido dì:
La primavera è già qui!

Lassù vorrei volar.

Magico è il color
dei prati in fior!

Tutto azzurro è il ciel...

lunedì 8 febbraio 2010

Sapevam di volervi comunicare qualcosa, ma il servizio è andato perso. Ci scusiamo per il disagio e, per compensare i tempo che ci avreste dedicato, vi invitiamo alla visione del presente sostituto.

Ci scusiamo per il disagio.

http://www.youtube.com/watch?v=wlriq-Riqc4

Vecchio ma eccellente. Il mio capo adora la colonna sonora di questo film.

Tempo di citazione... Ma non spero che venga colta ^__^

Voglio i tuoi vestiti, stivali e motocicletta.

domenica 7 febbraio 2010

Sono sveglio.

Certo: sono appena tornato a casa, è ovvio che io sia sveglio.
Sveglio e mediamente confuso.

La confusione mi attanagli per il passato che mi sono lasciato alle spalle: so che è stato giusto, ma soltanto gli sciocchi non hanno dubbi... Oltre a ciò, il passato mi disturba maggiormente se messo in confronto con il mio futuro o il mio presente.

Chi?
Dove?
Come?
Quando?

...ma soprattutto...

Perché?

Ogni giorno ne sono sempre più convinto, ma ciò va in contrasto diretto con ciò che la mia mente razionale pensa e ritiene.

Oggi vorrei smettere di pensare. Forse dovrei limitarmi a trascrivere "L'attico" e piantarla di rifletterci.

giovedì 4 febbraio 2010

Questo non centra nulla, ma dovevo condividere con tutti questa perla di saggezza di un mio caro amico, mentre in compagnia si disquisiva su quanto possano essere fastidiosi gli operatori di un call center, quando ci telefonano per venderci le cose più disparate.

Mi sono dunque applicato nel far notare che io stesso avevo fatto parte di quella schiera squillante di operatori maledetti, aggiungendo che la reale utilità di quel mestiere fosse la possibilità di recapitare a casa di ogni cittadino una quotidiana dose di sano SPAM.

(In SPAM We trust)

La risposta di questo mio caro amico, è stata la seguente.
"Il giocatore Across invia il seguente messaggio circolare: Secondo me il kiwi chiamava, urlava "SPAAAAAAAAAM!!!!" e poi riagganciava senza troppi complimenti. E' per questo che non lavora più li U_U"

Trattasi di una parentesi poco seria sul vostro Apprendista, ma meritava d'essere inclusa su questi spazi...

martedì 2 febbraio 2010

Così tante cose da fare e così poco tempo...

Credo sia dalle 7.55 di questa mattina che attendo questo istante: l'istante in cui posso finalmente tornare di fronte al mio adorato portatile, il mio amico prediletto (da me nomato SPAM).
Perché quest'ansia?
Paura: paura che il ricordo svanisca, assieme alle emozioni che esso ha generato.

Story mode: ON

Come ogni mattina infrasettimanale, mi sono svegliato prima dell'alba, così da potermi preparare con estrema calma, per affrontare la giornata.
Controllo la mail, mi lavo, mi vesto, faccio una rapida colazione, controllo i miei vascelli ed il mio inventario personale.
Pronto? Parto.
Ore 7.40 - Da piazza Oberdan parte l'autobus numero 44. Ormai è una settimana che prendo lo stesso autobus alla stessa ora. Ormai è una settimana che vedo ogni mattina le stesse facce scendere alle stesse fermate.
Il 44, prima di addentrarsi in alcuni borghi provinciali nell'entroterra, percorre una strada parallela alla strada costiera, la quale (come è facile immaginare) costeggia il mare. Noi stiamo sopra a questa strada. Alla nostra destra, la montagna, alla sinistra, lo strapiombo da dove degli alberi spuntano e s'innalzano alla ricerca del sole. Oltre agli alberi, il mare.

E fu a quel punto, lungo quella strada.

Ad un certo punto, guardando verso il mare, noto una finestra fra gli alberi, che mi permette di vedere direttamente il mare con i suoi colori ed il cielo ancora indeciso se cedere all'alba o se tornare a dormire.
La voltaa celeste partendo dall'alto è azzurra, poi gialla, poi ancora rosa ed infine torna azzurra, quando si scontra con il mare assopito. Poco sulla destra, il castello dello Zio Max. Ancora oltre ad esso, un'opaca striscia della terra del monfalconense appare attraverso la nebbiolina del mattino. Nelle giornate più limpide si riesce addirittura a scorgere il Monte Cavallo, sopra ad essa.
Sulla sinistra, al tempo stesso la piccola città si sveglia con il suo traffico ed i suoi lavoratori in camicia. Saluto la mia piccola città dall'alto e proseguo sulla tratta, finché la finestra si chiude e torno al mio lettore Mp3.

Eppure i miei pensieri rimangono a quello scorcio di mondo, fra una città ed il suo mare, senza poter fare a meno di chiedermi dove potesse esistere una visione più bella.


Storu mode: OFF

"casa mia, per piccina che tu sia, sei pur sempre casa mia"

Eppure, non ho reso appieno ciò che il mio cuore vecchio e stanco ha provato, nel vedere tale paesaggio...

sabato 30 gennaio 2010

Citazione a caso... Voglio vedere se la cogliete... Zoe, in silenzio XD Tu la conosci... :P

- BRUCIA BRUCIA BURCIAAAAAA

- Cosa si fa, quando ci si brucia?

- Si suffre!

- E come si soffre?

- In silenziu!

martedì 26 gennaio 2010

-2 O.o

La temperatura scende di nuovo.
In questi giorni sembra stia tornando inverno, ma è normale. Si avvicinano i "giorni della merla", quindi il freddo pungente è di rito. In fin dei conti, il freddo è bello.

Ci sono varie ragioni, per sostenere ciò.

1) Il freddo mantiene giovani.
2) Dal freddo ci si può proteggere.
3) Il freddo stimola l'appetito (questo non varrà per tutti ma a me piace mangiare e non avere fame mi deprime, mentre invece l'averne in abbondanza mi esalta)
4) In bicicletta non sento il freddo, perché pedalo (e consumo quello che mangio in aggiunta, fra l'altro)
5) Gran parte del freddo di questi luoghi viene trasportato dal nostro vento impetuoso, nel quale è sempre bello tuffarsi.
6) Con il freddo, si mangia caldo :D
7) Con il freddo, si beve caldo (sembra uguale al punto 6, ma io e chi di dovere sappiamo che non è così).
8) Grazie al freddo ho scritto un post composto da un numero per ora imprecisato di punti.
9) Con il freddo posso indossare il mio cappotto preferito (mi piace molto, ma durante l'estate non è indicato)
10) Perché sì. (avevo bisogno di un punto 10 e non mi veniva in mente nulla XD)

Non a tutti piace il freddo, ovviamente, ma neanche svegliarsi alle 6 a.m. ogni giorno piace a tutti (me compreso) eppure bisogna farlo ugualmente :D
In ogno cosa negativa c'è qualcosa di positivo che non aspetta altro che d'essere trovato...

Male- Mi sveglio alle 6...
Male- Dormirei volentieri di più...

Bene- Esco con il buio e vedo l'alba.
Bene- Lungo il tragitto di un'ora sull'autobus, posso guardare il mare dall'alto, mentre ancora si sta svegliando.
Bene- Ho più tempo per vivere la giornata.

domenica 24 gennaio 2010

Cito da Facebook... Dai: facciamo questo gioco!

ESPERIMENTO: Se stai leggendo questo messaggio, indipendentemente dalla frequenza con cui ci parliamo, scrivi un commento sul primissimo ricordo che hai di me. Poi metti questo messaggio nel tuo status. Ti sorprenderanno le cose che la gente ricorda di te. E giochiamo

Questa è facile... Non datemi il titolo, sennò tutti capiscono.... Datemi, piuttosto una citazione sempre tratta da lì XD

- Bisogna andare. - Bisogna vedere. - Quanti sono? - Quanti siamo? - Chi sono? - Il console! il console!

venerdì 22 gennaio 2010

E qui è grave gente... la situazione è davvero grave, capite?

No, ovviamente non capite.

Voi avete capito soltanto che la situaione è grave, non che è DAVVERO grave...

"Cosa succede?"

"Che c'è?"

"Quod accidit?"

"Quousque tandem abutere, Apprendista, patientia nostra?"

Sento queste domande, seguire a tale mia affermazione... Ebbene, la situazione è forse meno grave di quanto aveste preventivamente immaginato.

Sono solo molto in vena di citazioni e ciò non accadeva forse da un lustro.
Non disdegnerò dunque l'uso di citazioni più o meno celebri, in base alle situazioni XD

Inizio, affermando di avere tante noci di cocco splendide e dittili, poste tutte in fila per tre, per tre, per tre...
Grandi, grosse anche più grandi di TE...

:-)

giovedì 21 gennaio 2010

Non me ne vado.
Sono qui da poco, solo da alcuni mesi.

Eppure già non posso fare a meno di voi.

Non me ne vado.
Fra realtà e finzione, la differenza è tanto infima da poter essere dimenticata...

Cos'è reale?

Cosa non lo è?

Io sono reale? Si, certo: sono reale. Non c'è la mia faccia nel quadratino in alto a sinistra, ma questo sono io...

Questo luogo è reale? Più o meno, nel senso che è un mondo virtuale, dove però scambio opinioni, pensieri e ricordi reali con persone tanto reali quanto me.


Ma se sono reale, perché non mi sento tale?

Forse sono un programma di spam con crisi d'identità. Sarà meglio aggiornare l'antivirus: queste applicazioni/pensieri sono nocive/i perché questo blog continui a vivere ed io gli voglio troppo bene per volerlo abbandonare...

mercoledì 20 gennaio 2010

Replicanti

Oggi ho visto "Il mondo dei replicanti".
Non lo si può certo definire un film eccelso, ma è carino e, a ben guardare, fa riflettere.

Purtroppo, nel mio caso, sono riflessioni già trite e ritrite.

Cosa vediamo nel film?

"REALTA' VIRTUALE"

Miliardi di persone che vivono legate ad un computer e che comunicano fra loro tramite esso.
I cosidetti "replicanti" altro non sono che degli account con avatar, in formato intero.

E, come sulla rete ognuno può utilizzare l'avatar che preferisce, così sulle strade del film, ognuno aveva una propria figura a rappresentare la propria persona, anche là dove la persona risultasse essere lievemente o totalmente diversa.

Chi siamo?

Non noi, in genere, ma NOI qui.

Siamo persone o siamo figure e parole?


Stefano... Kiwi... Apprendista Nocchiero... Io so davvero chi sono?


In questo luogo, sono soltanto chiacchiere al vento... "Chiacchiere e Distintivo", mi viene in mente.
Più che un distintivo, la mia è una targhetta identificativa con la scritta "Apprendista"...

Per quanto io mi sforzi d'essere me stesso, ciò mi risulta difficile, mancando i presupposti.
Ironia della sorte: intrappolato dalla rete da cui cerco di fuggire. L'unica via possibile e definitiva, sarebbe staccare la spina, ma non è una cosa che voglio fare...

Non ancora.


Un saluto a tutti ed a tutte. Buonanotte...

lunedì 18 gennaio 2010

Molti di noi desiderano avere ciò che non possiedono.

Ci pensavo l'altro giorno e ragionavo sull positività di questo fatto, ai fini della crescita del soggetto.

Proseguendo nel ragionamento durante lo scorrere dei giorni, tuttavia, io devo ammettere di essere maggiormente propenso a non voler desiderare ciò che mi manca, poiché è nelle situazione più imprevedibili che i desideri trovano risposta.

Potrà forse ciò sembrarvi cosa positiva, ma così la mia mente ragiona: non posso perdere ciò che non ho, mentre il perdere ciò che possiedo è affare praticamente certo. Non devo chiedermi il "se", bensì il "ma"...

Meno cose si possiedono, minore sarà il rischio di poterne perdere qualcuna nell'arco della giornata.


L'Apprendista oggi vi saluta con un umore strano.

domenica 17 gennaio 2010

Non condivido i desideri del mio corpo.

venerdì 15 gennaio 2010

Pensavo che certe cose accadessero solo in televisione...

I miei hanno comperato un orologio...
Uno "splendido" e "meraviglioso" orologio da muro in vetro.
Un orologio quadrato in vetro... Mio padre lo ha appeso ad un chiodo in cucina, su una pseudo-trave.

Per fortuna, dal soggiorno non si vede l'orologio: non mi piace molto...

Ad un certo punto, l'apoteosi...

Sono in soggiorno, seduto sul divano.

STOCK

Alla mia sinistra un rumore sospetto attira la mia attenzione. Forse veniva dal piano di sopra?

Da dietro la pseudo-trave, vedo scendere un oggetto trasparente.


STOP

Da qui in avanti, tutto si muove a rallentatore.
L'oggetto scende rapidamente, solcando l'aria al suo passaggio.
Mi tornano in mente la legge della gravita' selettiva (Un oggetto cadra' sempre in modo da produrre il maggior danno possibile), il corollario di Klipstein (L'elemento piu' delicato sara' il primo a cadere) ed infine, l'apoteosi, la legge di Sprinkle (Le cose cadono sempre ad angolo retto).

L'orologio tocca il terreno e si manifesta la scena più meravigliosa che mi sia capitato di vivere da molti mesi...

Il vetro dell'orologio si frantuma in milioni di piccole schegge che, sempre a rallentatore, si spargono per la cucina, come un'ondata di grandine che lascia dietro di sé una distesa cristallina...

Pensavo che solo nei film le cose si infrangessero con questa puntuale perfezione.


Morale della favola:
Mio padre aveva lasciato il chiodo troppo in fuori, perché potesse sostenere il peso dell'orologio. Tale chiodo si è piegato.
L'orologio è caduto infrangedosi dopo mezz'ora di vita (le cose "belle" durano poco).
Ed il sottoscritto ha dovuto ripulire la cucina dai millemila frammenti di vetro sparsi in giro per la cucina... Ma ne è valsa la pena...

mercoledì 13 gennaio 2010

Date tempo al tempo e voi ne rimarrete sprovvisti...

Ho ripreso a scrivere...

lunedì 11 gennaio 2010

Vi sono sentimenti contrastanti che si alternano contemporaneamente... Per quanto paradossale ciò possa apparire...


Oggi non c'è nulla da dire... Nulla da fare...

Felicità, depressione, amore, odio...


Il mondo è troppo popolato per i miei gusti...


Mi limito ad un'unica cosa... quasi un dovere... Magari l'ho già fatto, ma lei sa che mi piace strafare :P

Grazie Zoe: sei la migliore amica in cui un Kiwi possa sperare

sabato 9 gennaio 2010

"Ma io non voglio andare dove c'e` gente matta!" disse Alice.

"Oh non ne puoi fare a meno, - disse il Gatto, - qui siamo tutti matti. Io sono matto, tu sei matta."

"Come sai che io sia matta?" domando` Alice.
"Tu sei matta, - disse il Gatto, - altrimenti non saresti venuta qui."

venerdì 8 gennaio 2010

Non cercate un senso nelle mie parole: sono solo i vaneggiamenti di un pazzo...

giovedì 7 gennaio 2010

Come sosteneva il noto giudice-filosofo Clopin, vissuto attorno al XV secolo, l'innocenza è il peggiore dei reati commissibili...

mercoledì 6 gennaio 2010

Una serata con gli amici...

Chiacchiere... Risate...

Non ricordavo potesse essere così splendido...

martedì 5 gennaio 2010

Oggi allo specchio, dopo tanto tempo, ho ritrovato i miei occhi.

lunedì 4 gennaio 2010

"Chiedete e vi sarà dato" usava spesso dire l'amico di mio fratello...

Sciocche superstizioni, forse. Tuttavia, come tanto avevo sperato, Lei è tornata a farmi visita, se pur solo per la mattina.
Passeggiavo per città con il suo abbraccio sulle spalle e sul torace.

Me ne stavo lì ad accoglierla fra le mie braccia mentre vi si gettava affettuosamente.

Peccato se ne sia andata così presto.

Grazie per la visita, Neve: sei sempre la benvenuta...

Hai lasciato il posto a tua sorella Pioggia ed in essa mi tuffo senza esitazioni, perché mi ricorda te...

Poi, forse, tornerà il Sole...

domenica 3 gennaio 2010

Il sole è tornato a risplendere in queste contrade eppure il mio umore ne risente...

Vento, pioggia, neve e tutti gli elementi avversi al mondo: sono questi i climi a me affini...

Le giornate di sole non fanno per me...

venerdì 1 gennaio 2010

Al contrario di tutti/e coloro, i quali hanno postato gli auguri di capodanno ieri in anticipo, io mi impegno a farveli ora in semi ritardo.

Non posso certamente più augurarvi di trascorrere una felice e serena fine dell'anno passato, poiché si andrebbe a spendere auguri per il passato, che non è modificabile (tranne previa metodi non convenzionali, tipo carica da ultimo check-point, ma possono farlo solo in pochi).

Per quindi (esatto: proprio "per quindi") mi accingo a farvi i miei più sentiti auguri per quanto concerne il futuro!
Cosa vi si può augurare, se non felicità, serenità, positività e quant'altro?

Magari un minimo di equilbrio, per rendere ancora più piacevoli i momenti di gioia e gaudio!

Insomma, auguro a tutti/e voi tutto ciò che di migliore potrebbe riservarvi questo 2010.


Ovviamente la nostra azienda NON si assumerà la responsabilità di mancati riscontri pratici di tali auguri. Non è detto che i piani superiori accettino la mia richiesta scritta di farvi trascorrere un 2010 come si deve.

XD