martedì 31 maggio 2016

Chiedete e vi sarà dato.

Che dire?
Chiedo novità e mi vengono donate. La vita è sempre stata generosa con me: mai si è sognata di farmi mancare qualcosa.
Partiamo con ordine, cercando di prendere i punti salienti degli ultimi giorni.
Mamma e papà sono partiti per la crociera e, nella settimana in cui sono stati a rilassarsi al sole, mi sono offerto di badar ai loro mici. Durante questa settimana ho potuto usufruire del potere terapeutico dei gatti in casa (gatti veri, non come l'ultimo).
Oggi son venuti a riprenderseli ma un po' già mi mancano.
Sabato sera degli amici avevano un concerto con il rilascio del loro primo album, quasi a voler dire che sono comunque delle persone che, volendosi impegnare, sono in grado di fare qualcosa di serio.
Concerto spettacolare, non tanto perché loro siano bravi a suonare (non me ne intendo, non giudico), non tanto per i testi delle canzoni (li conosco da una vita), quanto per la loro capacità di rendere unico ogni concerto, pur con le stesse canzoni. Hanno una presenza scenica spettacolosa.
Complice una mia richiesta diretta al cantante ed al chitarrista, hanno fatto salir me ed il Gatto sul palco per farci gli auguri, dal momento che domenica abbiamo fatto un anno assieme. Ovviamente lei non se lo aspettava ed è stato l'effetto-sorpresa desiderato.
Purtroppo il suo regalo arriverà solo settimana prossima, causa lentezza dei trasporti ma vabbé, non ne facciamo una tragedia.
Questa settimana, come ogni anno, c'è stato il giorno mondiale dell'asciugamano: la gironata dedicata allo scomparso Douglas Adams, visioanrio scrittore di Guida Galattica per autostoppisti (non starò a spiegarvi cosa sia: se non lo conoscete è difficile).
Fatto sta che ogni fan ha girato tutto il giorno con un asciugamano appresso, perché "questo è un universo crudele e se vuoi sopravvivere devi sempre sapere dove si trova il tuo asciugamano."
A tale evento è seguoto un "contest" per scrivere un articolo umoristico atto ad infoltire la suddetta "Guida" ed il vostro Nocchiero si è sentito in DOVERE di partecipare.
Dato che è in palio un piccolo premio (meramente di riconoscimento ma è una cosa carina) vi invito a lasciarmi un piccolo "like" sulla foto contenente il mio articolo, cliccando QUI, se ne avete voglia/tempo.
Non vi mando la foto che ho spedito per la giornata perché ero distrutto ed avevo una faccia terribile (non che di solito sia meglio ma almeno un po' sì, dai).
Ho quasi terminato il libro di cui ho scritto qualche post addietro "Dialettica di un periodi di transizione dal nulla al niente" di Viktor Pelevin e devo dire che si è dimostrata una lettura leggera, nonché la perfetta rappresentazione di un uomo che permette ad una propria ossessione di controllargli la vita e cerca la propria ossessione in ogni angolo, per capire dove debba andare, anche quando lo porta a fare cose che non vorrebbe fare, razionalmente.
Un libro che fa riflettere, per certi punti di vista ed uno dei pochi libri di cui non riesco ad immaginare il finale, perché potrebbe essere qualsiasi cosa, compreso il nulla più assoluto.

Una settimana piuttosto piena: vediamo cosa mi riserva quella entrante.

venerdì 27 maggio 2016

TiCtAcTiCtAcTiCtAcTiCtAcTiCtAc......

Lo senti?
Questo è il suono del pendolo.
Oscilla fra emozioni e ragione.
Emozioni che ti schiacciano senza una ragione, che ti opprimono, come un tempo particolarmente umido e caldo.
Ragione che ti sostiene ritto e saldo, come una colonna greca millenaria, forse eterna.
Un continuo altalenarsi di momenti sereni e momenti bui, carichi di uno sconforto che la ragione stessa non comprende, perché irrazionali e privi di fonte.
La ragione analizza le emozioni e le trova vuote, prive di leggi, mentre tutti sanno che rispettano fedelmente le proprie leggi, ignorando tutte le altre.
La ragione non capisce cosa ci sia che non vada e, non trovandolo, ritiene che tutto sia a posto, perché la logica ferrea cui si affida le dice così.
Eppure al tempo stesso si rende conto che non è così, perché è lapalissiano che non è così e che qualcosa non vada.
Ma cosa?
La ragione non lo sa.
La ragione non lo capisce.
Le emozioni, se lo sanno, non lo dicono.
Tutto è semplicemente pesante. Sembra un macigno da trascinare appresso, senza una dovuta ragione.
Peso.
A proposito di peso, oggi posso segnare un mio nuovo traguardo. Un personale record che mi soddisfa ma che mi spronerà ad impegnarmi per migliorare.
Oggi, per la prima volta, la bilancia ha detto 68.5. Personalmente un successo che ha tenuto alto il morale della giornata, ormai terminata.

Inizia il 27 di maggio ed io mi appresto a coricarmi, per affrontarlo carico di energie: serviranno, dato il weekend impegnativo che vedo oltre la collina.

mercoledì 25 maggio 2016

In caduta libera

All'insonnia si associano gli attacchi d'ansia immotivati.
Inizia quel periodo. Da qui si può solo peggiorare.

Forse mi vedrete più spesso o forse meno

martedì 24 maggio 2016

Più di quello che sembra

Durante la mia prima visita a San Marino, quasi due anni fa, ormai, ho preso alcune cose che mi sembravano carine.
Il latte di suocera, in primo luogo, anche se ne scrivo solo ora, che la bottiglia è vuota.
E poi avevo preso un quadretto.
Uno di quelli che mostra differenti immagini, a seconda di come lo si inclina.
Lo avevo osservato e notavo due facce, anzi, due figure.
Una figura bionda, di spalle ed una castana che mi fronteggiava con aria di sfida.
Ho sempre avuto simpatia verso questo effetto, che mostra come due differenti aspetti della stessa persona possano coesistere nello stesso corpo, pur non somigliandosi per niente.
Ricordavano me, in qualche modo ed il mio modus operandi sempre differente in base alle situazioni, anche qualora sembrassero identiche ad occhi esterni.

Solo quando l'ho appeso, però, ho notato l'esistenza di una terza faccia, che le prime volte non avevo minimamente visto.

Cosa devo pensare quindi?

Oltre alle due facce che mostriamo, al mondo ed a noi stessi, ne abbiamo una terza tutta da scoprire?
Come se non sapessimo davvero chi siamo?
Beh, sembra azzeccato, perché in fondo noi non sappiamo davvero chi siamo.
Chi può dire con certezza come reagirebbe in una situazione, senza averla vissuta davvero?


Forse sembrerà triste ma io lo trovo meraviglioso, scoprire che perfino noi stessi siamo un mistero da svelare.
Ma vogliamo davvero sapere chi siamo o preferiamo vivere nell'illusione di essere delle "brave persone"?
Se sono ciò che sono è perché ho visto tante volte come reagisco a varie situazioni. Alcune mi hanno fatto acquistare fiducia in me stesso, altre mi hanno fatto vergognare e chiedere se davvero io sia questo genere di persona. Ho avuto molte soprese negative e s o che molte altre me ne aspettano, perché io tante cose sono ma non una bella persona, nel complessivo. Forse una persona che vorrebbe essere buona ma che nell'animo non lo è davvero.

Ecco, forse questa mia faccia l'avrei volentieri tenuta nascosta a me stesso.

venerdì 20 maggio 2016

15 Libri

Sul blog della Patalice ho trovato questa buffa idea: elencare 15 libri che mi abbiano segnato in qualche modo la vita, con relativa spiegazione di come siano riusciti in tale impresa, pur essendo esseri inanimati (meravigliosi ed inanimati).

1- I Ching, il libro dei mutamenti.
In questo libro ho trovato 100 e più volte dei validi consigli e quelle motivazioni che cercavo senza trovarle nel mondo reale. Un libro che mi ha insegnato l'interconnessione tra tutte le cose, aiutandomi a trovare collegamenti che altrimenti non avrei considerato.

2- Sandokan, la tigre della Malesia.
Il primo libro che io ricordi di aver letto. In assoluto, dico. Al tempo mio nonno mi aveva letto Cuore e Sandokan, un capitolo per volta, prima di andare a dormire. Adorai il personaggio di Sandokan e volli rileggere per mio conto il primo libro ed a seguire tutti gli altri dell'autore.

3- Guida galattica per autostoppisti.
Ci sarebbe molto da dire su questo titolo ma per chi lo conosce non serve aggiungere altro, mentre chi non lo conosce avrebbe difficoltà a capire, credo. Dirò solo che ho preso il primo di 5 libri con curiosità, conoscendo solo il film. Lo lessi in giornata e scesi a comprare gli altri 4.
Mi ha mostrato che la randomicità degli eventi esiste e non è solo un sogno o frutto della mia immaginazione e mi ha insegnato che si può descrivere in un libro.

4- Il più grande artista del mondo, dopo Adolf Hitler.
Fino a prima di questo libro, ero titubante sulla narrativa italiana e saltavo a piedi pari qualsiasi libro scritto da un italiano. Quando l'ho visto mi ha catturato la copertina, così appariscente. Sono entrato a cercarlo per leggerne il trafiletto. Non c'era. Quella in vetrina era l'unica copia e la commessa me lo prese perché ne leggessi il trafiletto di cui sopra. Non mi diceva niente e comprare un libro a 20 sacchi senza che mi dicesse niente, mi pareva sciocco. Inutile dire che non ho seguito questa valutazione e l'ho comprato. Non me ne pentirò mai. È stato meraviglioso ad ogni paragrafo.

5- Il bosco delle volpi.
Quando chiesi a quello che chiamavo "Il Sommo" di consigliarmi un autore, lui da bravo nordico mi consigliò Aarto Pasilinna, autore scandinavo. Con lui ho scoperto la letteratura svedese e le ho donato un pezzetto del mio cuore, per la semplicità che contraddistingue ogni evento, dal più gioioso al più tragico. Insomma, come le ballate di De André.

6- Elogio del paradosso.
Vedere in una sola direzione è pericoloso e riduttivo. Questo libro mi ha insegnato a vedere le cose in modo opposto e che non sempre l'opposto è negativo, se visto attraverso la giusta ottica.

7- L'ultimo impero.
Oh un libro enorme. Lo voglio. Oh, è una trilogia, ci vorrà un po'... Pensavo di conoscere ed amare il fantasy. Poi ho letto questo libro ed ho scoperto che il fantasy può venir riscritto da zero, con nuove regole e nuove basi. Non tutto è già stato scritto o pensato.

8- Le streghe.
Quando da bambino son stato a teatro interpretando uno dei figli di Medea, Ottavia Piccolo (Medea) mi regalò questo libro per il mio compleanno. Fu un regalo splendido che ho letto e riletto mille e più volte.

9- Candido
Voltaire. Devo dire altro? Semplice, meraviglioso. Ho perso quel libro su un autobus e la morosa che avevo al tempo (la prima) me ne comprò un'altra copia, perché io non ne rimanessi sprovvisto.
10- La storia infinita
Tutti conoscono il film. Quasi tutti, in effetti. Le nuove generazioni non lo conoscono e me ne sorprendo sempre. A distanza di eoni, ho preso il libro e l'ho letto, scoprendo tutto quello che il film (meraviglioso) aveva taciuto. Un libro che ti riempie.

11- Dune.
David Lynch è un regista amato ed odiato per il suo stile ed il film che fece su Dune ebbe lo stesso effetto. Io lo trovavo lento, paragonato a guerre stellari. Poi ho letto il libro (solo il primo, per l'amor del cielo) di Frank Herbert. Un libro eterno. Nel senso che dura un sacco per spiegare nel dettaglio tutto ciò che Lynch nel film ha solo accennato e riassunto. Fantascienza vecchio stile.

12- La psichiatra.
Avete mai letto un libro sapendo come andrà a finire? Questo è stato il primo per me. Ho capito di saper leggere un libro quando a metà strada sapevo dove avrei terminato la corsa. In parte deludente e mi ha fatto perdere un po' il piacere della lettura.

13- Il salmone del dubbio.
Quando ho letto tutto di Douglas Adams, ho cercato se esistesse altro di suo e scoprii questo libro. Solo che non esisteva. Su ebay era in asta a 65 euri e tutte le librerie lo davano come non reperibile.
Di punto in bianco, ad un compleanno, un'amica si presentò con un plico di fogli stampati e rilegati artigianalmente. Il regalo più bello di quell'anno. Il libro poi era fenomenale, se pur non terminato. Prima della storia, comprendeva una serie di articoli scritti dall'autore (morto), tra cui quello cui mi rifaccio per rispondere ad ogni domanda che inizi con un "perché".
Come rispondo?
Semplicemente con "e perché no?"

14- Il colore della magia
Conoscere Terry pratchett è un onore che tutti dovrebbero avere. Il primo di una lunga serie di libri in cui ci sono tutti gli elementi classici ed in cui nessuno fa quello che dovrebbe. Perché chiunque è libero di fare ciò che vuole.

15- Le memorie di Barry Lyndon.
Un libro lungo e completo. Completo per la storia (trattata anche da Kubrick) e per le note a fine volume, atte a spiegare tutto ciò che non è traducibile direttamente, senza perdere il senso. Mi ha insegnato anche qualcosa sulle differenze fra i diversi modi di dire fra le nazioni.


Ho ovviamente fatto fatica a scegliere quali libri citare, percé ogni libro letto ha lasciato qualcosa di sé, mentre io lasciavo qualcosa di me fra le sue pagine.
Ora facciamo un gioco.
Trovate il nesso.
Come dire, trovate qualcosa che accomuni tutti questi 15 libri, come fossero le materie alla tesina delle medie. Trovate un filo conduttore che permetta un flusso diretto...
Enjoy

sabato 14 maggio 2016

Pegno o verità?

Non sono certo di aver voglia di pensare ad un post adeguato. Fatemi una domanda.
Quella che preferite.
Io risponderò in modo sincero.

Avrete pure una curiosità che posso soddisfare, non trovate?


martedì 10 maggio 2016

I consigli

Un amico mi ha chiesto un consiglio.
In lui ho riconosciuto determinati tratti e nelle persone coinvolte ne ho riscontrati altri, tali da permettermi di determinare cosa consigliarli e per quali ragioni.
Mi sembrava di rivedere un me stesso più giovane, alla prese con una situazione già vissuta (nonostante sia più vecchio di me rispetto al me di oggi ed al me degli anni in cui vissi tali eventi).

E sono triste.
Perché a determinati consigli non ha dato ascolto e ciò lo ha portato esattamente dove ha portato me a suo tempo.
Esattamente.

Ma se poi non segui i consigli che ti offro, perché torni a chiederne a me?
Da un po' non so come stia affrontando la situazione ma l'intuito mi dice che farà di tutto per far sì che siano gli altri a decidere per lui, così che abbiano da rimproverare solo loro stessi per le conseguenze.

Il mondo è pieno di persone strane che amano ripetere i propri errori e quelli degli altri.
A cosa pensano?

Pensano di essere migliori?

domenica 8 maggio 2016

Un autobus.

Me ne sono sempre reso conto.
Anche mentre vivevo quella situazione, mi rendevo conto perfettamente di quanto fosse assurda ed improbabile ma tant'è, non si può far molto contro le emozioni e certamente non sono favorevole a farlo, anche avendone il potere.

Io seguivo gli autobus.

Con lo sguardo, badate bene.

Non mi sarei messo a correre dietro ad un autobus, come un leopardo all'inseguimento di un rinoceronte (penso che come proporzioni siamo lì).
Mentre lavoravo, vedevo con la coda dell'occhio il bus fermarsi di fronte alla porta del locale e mi "aspettavo" che scendesse.
Non sta a me ora specificare chi, ovviamente, poiché non ha importanza saperlo.
Vi basti sapere che era qualcuno con tutte le ragioni per non aver intenzione di scendere dal bus e che mai è riapparsa attraverso quelle porte, come era solita fare in altri tempi.
Chissà perché, mi aspettavo che, di punto in bianco, decidesse di tornare a farmi visita, prendendo il solito bus e scendendo da quelle porte, come se niente fosse.
Mi aspettavo? No, speravo. Ecco la parola esatta.
Ragione mi chiedeva "E se lo facesse davvero? Come reagiresti?"
Bella domanda davvero. Non ho mai trovato risposta a tale domanda e non ho mai dovuto improvvisarne una, d'altro canto.
Così ho continuato a seguire ogni autobus che si fermasse di fronte a quella porta. Inutilmente.
Ed ora?
In settimana, mi sono accorto di una cosa strana.
Mi sono accorto di aver smesso.
Quando ho smesso?
Ci penso e torno indietro nel tempo, perché non me n'ero accorto davvero di aver smesso. La memoria si ferma a quella notte in cui l'ho sognata e c'era la pace nei suoi occhi, così distanti.

Che fosse un segnale atto a dirmi che era andata oltre queste "frivolezze" di gioventù? Che fosse un segnale che mi imponeva di superarle io?

Difficile dirlo ma è da quel momento che ho smesso e non me n'ero reso conto davvero fino ad un paio di giorni fa.
Probabilmente se le vedessi oggi la saluterei come se nulla fosse e le chiederei come abbia trascorso questi ultimi anni della sua vita.

Sarebbe davvero un problema se rispondesse con il sarcasmo di cui la ricordo ricoperta?
Direi proprio di no.

Un saluto, ovunque tu sia.

Ora gli autobus li guardo solo quando sono in mezzo al traffico. Non voglia il cielo che uno di quei bestioni mi travolga.

martedì 3 maggio 2016

Passeggiando nel giardino degli altri.

Come forse avrete intuito ho quella che forse potrei definire una forma di "passione" per i sogni ed amo riuscire a ricordarli al punto che in alcuni casi me ne scrivo la trama, così da poterli richiamare alla memoria, in caso di necessità .

Prendiamo esempio da stanotte che è stata prolifera di sogni.
Uno dei quali, lo ricordo bene, mi vedeva impegnato a leggere un libro.
Ora, non starò a raccontarvi la trama di tale libro, perché era lunga ed articolata ma sta di fatto che nel sogno io ho a tutti gli effetti letto un libro intero.
Sono entrato in casa di un amico (che poi aveva le fattezze di casa mia, a ripensarci da sveglio) mi sono seduto (svaccato) sulla poltrona accanto alla libreria, ho estratto un volume con la copertina de "L'analfabeta che sapeva contare" (libro finito da poco) ed ho iniziato a leggerlo. Solo che era un libro completamente differente. Ad ogni capitolo promettevo di smettere di leggere e mi dicevo "ancora l'ultimo capitolo poi smetto" finché non ho finito di leggerlo davvero.

Ma questo era l'incupit di ciò che volevo scrivervi.
Chiedervi, anzi.
Voglio fare un gioco con voi.
No, non apparirò a bordo di un triciclo con una maschera inquietante sul volto.
Voglio solo chiedervi di scrivermi un sogno che avete fatto.

Raccontatemi qualcosa di voi e del vostro mondo onirico. Non importa che sia l'ultimo sogno di stanotte o quello di un anno fa. Voglio solo un sogno qualsiasi.
Il primo che vi viene in mente.

Vi aspetto.