giovedì 28 ottobre 2010

Non ero io: non esiste altra spiegazione logica... Vero Fratellino?

martedì 26 ottobre 2010

Vortice

Tante cose... tutta una serie di eventi ravvicinati che mi hanno tagliato le gambe... Padellate a destra ed a sinistra...

"Bisogna vedere il lato positivo" direbbe mio fratello...

"E' vero" rispondo io: "senza non si può fare una buona frittata"...

sabato 23 ottobre 2010

Attimi di egocentrismo...

Odiare il mondo, probabilmente è semplicemente sintomo di profondo odio verso sé stessi... Ed io mi rendo perfettamente conto di odiare me stesso con tutto ciò che penso resti del mio cuore nero e marcio...

Odio me stesso per ciò che voglio e non posso avere...

Odio me stesso per ciò che posso e non voglio avere...

Odio me stesso per ciò che non posso e non voglio avere...

Odio me stesso per ciò che posso e voglio avere ma non ho il coraggio di prendere...


Odio me stesso, perché ancora esisto su questa terra dove cammino...

Eppure sono costretto a passare l'eterna esistenza in compagnia di me stesso, senza potermene separare... Chiunque pensi bene di me non mi conosce bene come io conosco me stesso...
Solo pensieri sparsi e sconnessi... Nulla ha un senso...

Il passato torna alla mia porta, bussando come un ariete durante un assedio...

Non vedo più pagine nel libro della mia vita...

venerdì 22 ottobre 2010

...questo no, cazzo...tutto ma non questo...

lunedì 18 ottobre 2010

Oggi la luna è velata...

domenica 17 ottobre 2010

Esiste un modo semplice e chiaro per non essere come me: basta continuare a coltivare i propri sogni

sabato 16 ottobre 2010

Incubi... nessuna nuova, buona nuova...

venerdì 15 ottobre 2010

Le 2...
Sono sveglio. Il respiro affannato, pur non avendo faticato.
Non ho fatto incubi, perché non ho dormito, ancora...

Cosa succede?

Mi fratello non è qui per consigliarmi. Ha altro a cui pensare, forse... o forse non capisce nemmeno lui cosa succeda...

Immagini.. Suoni.. Aromi.. Sensazioni.. ..perfino gusti...

I miei 5 sensi sono in tilt e non sanno più riconoscere i segnali che ricevono.

Ogni cosa è scombinata... Sto già dormendo, ma non lo so ancora...

domenica 10 ottobre 2010

L'altro me.

Ore 19.30
Fa già buio... Si vede che è arrivato l'inverno. Il vento soffia forte e freddo, come è normale consuetudine in questa stagione. Gli alberi si piegano, i motorini lottano per mantenere l'equilibrio e le persone si aggrappano ai lampioni, per evitare di finire gambe all'aria, a causa di una raffica più forte delle altre.
Mentre ciò si verificava, io ero lì: nella pineta sul lungo mare, in uno spiazzo realizzato artificialmente fra gli alberi, perché ospitasse un cerchio di altalene. La grande struttura in legno non sembrava accusare i colpi del vento e le altalene stesse offrivano troppo poca resistenza allo stesso, per poter venir spostate più di tanto.
Mi ero seduto su una panca in metallo, per mangiare un panino e leggere un po', alla luce della lanterna posta alle mie spalle.
La stanchezza, però, era grande e mi costringeva a chiudere le palpebre più spesso del consueto. Nel corso di una sequenza fra queste, stavo osservando uno svivolo per bambini... Una ragazza faceva jogging sulla costa, bambini ruzzavano lontani, il lento e parziale moto ondulatorio delle altalene mi cullava...
Chiusi gli occhi per riaprirli subito dopo.
Ai piedi dello scivolo era apparsa una figura vestita di nero con un cappuccio che le copriva la testa. Ero praticamente certo che prima non ci fosse, ma ero altrettanto certo che mi stesse fissando dritto negli occhi, sebbene io non riuscissi a scorgere la fonte di quello sguardo.
Mi si avvicinò in un improvviso silenzio irreale. Anche il vento aveva cessato di ululare. attorno a noi.
"E' tempo di andare"
Non ho idea di cosa volesse dire, ma qualcosa dentro di me, mi diceva che era così.
"Se così è scritto, temo sia così" gli risposi e mi incamminai assieme a lui, in luoghi che non avevo mai visto e di cui ignoravo l'esistenza.
Mi fece stendere su di un tavolo di pietra e mi fece togliere la camicia.
"Trattala bene: è la mia preferita" gli raccomandai.
Mi diede un sorso di the caldo. Era amaro, ma mi riscaldava.
Dopo meno di un minuto, il buio più assoluto: il sonno senza sogni.

Non so quanto tempo passò, ma iniziai a sentire voci lontane e confuse... Forse familiari... Ma doveva essere un'illusione dettata dalle droghe di Morfeo, poiché una sembrava la mia ed ero abbastanza certo di non star parlando, in quel momento.

"...è sopravvissuto: non lo avremmo mai detto..."
"...io lo sapevo..."
"...cosa ne facciamo..."
"...non è pericoloso, restituitegli la sua vita..."
"...sapete bene che non possiamo: non sarà più la stessa vita, ora..."
"...fatelo e basta: non m'importa. Era destino sopravvivesse: non mi scontro con il destino..."

Credo fossero queste le parole delle 2 voci, ma non potevo esserne sicuro, in quei momenti...
Riaprii gli occhi solo dopo essere caduto nuovamente nel mondo del sonno, questa volta popolato da milioni di sogni diversi, tanto che pensai anche di aver sognato i dialoghi di cui vi ho parlato.
Da sveglio, mi ritrovai nella pineta da dove ero partito, vestito come quando vi ero seduto.
Feci per alzarmi, convinto che sgranchire le gambe mi avrebbe facilitato il risveglio, ma mi sembrò uno sforzo di proporzioni titaniche. Risi fra me e me, pensando fossero normali acciacchi dell'età, ma qualcosa mi diceva che si trattava d'altro.
Camminare sembrò un'utopia, come se avessi avuto delle enormi catene ai piedi o come se la gravità del pianeta fosse deduplicata.
Il cielo era scuro come quando lo avevo lasciato. Forse aveva ora una lieve sfumatura rossa, rispetto a prima... Meglio: Rosso di sera, bel tempo si spera, di solito.
Per fare 10 metri, dovetti fermarmi a riposare su 4 alberi diversi: qualcosa non andava di certo.
Avevo il fiatone per nulla e sentivo... no... avrei dovuto sentire... Ecco: questa è la forma verbale giusta... Quando si è affannati, in genere si sente il cuore che romba nel petto, come un motore a scoppio ed in quella occasione, non riuscivo a sentire nulla, se non una lieve vibrazione, che ricordava maggiormente quella di un cellulare appoggiato su un cuscino.
Un pensiero mi attraversa la mente, ora lucida e mi siedo su una delle molte panchine per riprendere fiato e per controllare se i miei timori siano fondati, ben conscio di non aver realmente modo di scoprirlo.

Mi sbottonai la camicia e mi resi conto di avere un modo ben chiaro e semplice per constatare la realizzazione dei miei timori: la vista.
Sul petto dominava un taglio ricucito da poco che percorreva tutto lo sterno unito ad un altro ad esso perpendicolare all'altezza del cuore.
Tastai e sentii mobida carne sotto la pelle, senza trovare la cassa toracica in difesa del polmone sinistro, che pur sentivo caricarsi d'aria ad ogni mio respiro.

A quel punto sapevo cosa volesse dire la figura in nero e cos'era successo.

Sapevo già da tempo che sarebbe successo ed avevo ragione di farlo: me lo avevano portato via e probabilmente non lo avrei sentito mai più...

giovedì 7 ottobre 2010

Noi...

Se ne stava lì: in ginocchio sul pavimento, semi disteso su suo fratello minore, che rimaneva solennemente seduto sulla sua sedia di fronte al caminetto, mentre una mano gli si perdeva fra i capelli...
Piangeva, forse... Singhizzava, di certo... Un fratello maggiore non dovrebbe farsi consolare dal minore, ma fra loro era così: loro erano strani e speciali...

"Cosa succede?"
"...lo sai..."
"Voglio che sia tu dirmelo."
"... ho molti dubbi... passato...presente...futuro..."
"Il passato va tenuto presente per affrontare il futuro, partendo dal presente: non dev'essere un peso... Il presente va vissuto in virtù degli insegnamenti del passato, non rifuggito per il timore di commettere errori... Ed il futuro non deve essere sopravvalutato: sarà sempre differente da come loimmagini, quindi è inutile farsi illusioni in merito."
"...detto così sembra facile..."
"Lo è: nulla è più semplice"
"...è difficile..."
"Senza dubbio: non c'è cosa che richieda maggiore impegno."

Sollevò lo sguardo per cercare gli occhi del fratellino, da lui tanto amato.

"...non ha senso ciò che hai detto..."
"Quando si parla di qualcosa che possiamo controllare solo parzialmente, molte cose cessano di averne: lo stesso parlarne è di rado sensato."

Rimasero in silenzio, mentre il fuoco scoppiettava e riscaldava l'ampio salone dei loro pensieri.

"E' ancora lì, vero? Nonostante tutto, non se n'è mai andata del tutto. In fondo sappiamo che non se ne andrà mai, veo?"
"...sì..."
"E ti chiedi se sia stato un errore, ciò che hai fatto ormai più di un anno fa?"
"...no... non credo sia stato un errore... mi chiedo dove sarei ora, se le cose fossero andate diversamente... mi chiedo dove potrebbe condurmi il Fato, se decidessi di tornare sulla strada abbandonato tanto e tanto tempo fa..."
"La storia tende a ripetersi. Se poi gli attori sul palco rimangono gli stessi, aumentano le probabilità che tutto torni a ripetersi alla stessa maniera."
"...nonostante tutto...?"
"Sì, fratellone: nonostante tutto. Forse non sarebbe una perdita di tempo. Forse sarebbe un altro lustro di serenità. Forse... Ci sono molti forse e nessuna certezza. Devi chiedere a te stesso se valga la pena di rischiare o se tu preferisca affrontare l'ignoto come hai fatto fin'ora, accompagnato solo dalle ombre del passato."

...
...
...
...
...

"Ti sei addorentato?"
"...scusami...sì, fratellino...cerco ristoro nel mondo di Morfeo..."
"Chiudi gli occhi allora: veglerò io sui tuoi sogni."

domenica 3 ottobre 2010

Dialogando con sé stessi...

"cosa bevi?"
"The corretto"
"Era sbagliato, prima?"
"No: erano i miei pensieri ad esserlo..."
"Ed ora sono giusti?"
"No, ma ora sono troppo annebbiati per poter essere riconosciuti nell'errore ..."



"A quest'ora, solo demoni ed emissari del signore perseverano nella veglia"
"E noi cosa ci facciamo svegli, allora?"
"Tu sei un angelo, bambina mia..."
"E tu?"
"Io non lo sono..."

venerdì 1 ottobre 2010

"La vita che mi voio xe a Barcola su un scoio"

A questo grido, il vostro affezionatissimo si è piazzato sotto il sole durante le ore di pausa pranzo... Il migliore sole della stagione viene quindi preso a fine settembre...