sabato 24 giugno 2017

Creature della notte

Sono le 3, circe, ed ho voglia di scrivere.
In effetti è un po' che vorrei scrivere in questa fascia oraria, quella della notte.
Ma quand'è che inizia davvero la notte?
Non posso dire che inizi al calar del sole, così come non posso dire che inizi allo scoccare della mezzanotte.
La notte, quella vera, inizia quando tutti dormono e viaggiano nelle valli del sogno e fra i vicoli oscuri della propria mente.
Quando la città è morta e deserta, comefosse disabitata.
Eppure, nella notte piena di lampioni, lantenre semaforiche lampeggianti e serrande abbassate, scrutando con attenzione, si vedrà che c'è della vita, nascosta fra il dedalo di vie che forma la città. Non parlo dei senzatetto addormentati nei luoghi più disparati, no.
Parlo degli abitanti della notte, quelle persone che non dormono ma vagano per la città, seguendo un iter noto a loro soltanto.
Parlo del pensionato che passeggia per le vie, fermandosi di tanto in tanto a leggere una locandina o a visionare come sia stato chiuso un cantiere. Della madre impiegata che porta fuori il cane. Dei giovani ancora in giro, indecisi se rimanere a chiacchierare sui graqdini della chiesa sorseggiando una birra calda e sgasata o se tornare a casa per dormire fino a mezzogiorno.
Parlo delle pattuglie, sempre in movimento nelle vie principali della città. Dei rari automobilisti. Degli amanti che si sono attardati sulla spiaggia. Dei panettieri che lavorano nella pace di chi dorme. Del furgone che porta i giornali alle edicole.

In questo clima, tutto sembra differente, come se un'aria vittoriana avvolgesse la città per poche ore alla volta ed in tempo si rifiutasse di scorrere, sebbene a conti fatti non si fermi per nessuno.

Eppure le stelle che guardi sono le stesse che vedono loro. Il cielo che condividiamo è unico. Viviamo la stessa città, anche se ne occupiamo facce differenti.

Di rado, capita che qualche abitante del giorno visiti il reame notturno ed ancora più raramente capita che tale passante si accorga della strana vita che regna questo tempo e ne rimanga affascinato, come se si trovasse in un paesaggio dipinto da una mente visionaria, troppo immersa nella realtà delle cose per poterla vedere con chiarezza.

Perché a volte non serve lasciare la propria casa per visitare un luogo nuovo.

mercoledì 14 giugno 2017

Passeggiando in un giardino dai frutti intangibili

Tutti sognano.
Non lo decido io, è un fatto appurato, se pur molti potrebbero affermare di non aver mai sognato.
La verità è che non tutti ricordano di sognare, ma ciò non toglie che il sogno ci sia ugualmente.
Stabilito ciò, vorrei descrivervi un tipo di sogno che mi chiedo se abbiate mai fatto.
Un sogno come tanti altri, con elementi casuali ripescati da chissà dove nella vostra testa, finché, ad un certo punto, vi ricordate di aver già fatto questo sogno. Falso, in realtà: voi non avete davvero già sognato questo sogno ma la persona che siete nel mondo onirico ha dei precisi ricordi di aver già sognato questa situazione, fin nei più piccoli dettagli.
In genere questa sensazione scompare al risveglio, quando ci si rende conto di aver fatto un sogno per la prima volta, sognando di averlo già fatto.
 Bene
Ora concentriamoci sulla struttura del sogno.
Un passo dopo l'altro, notate nuovi dettagli di quel sogno che "la prima volta" avevate tralasciato e vi sorprendete della quantità incredibile di nuove informazioni che state ricavando da questa nuova esperienza. Poi, ad un certo punto, senza preavviso, il sogno prende il copione che conoscete, lo butta a terra, gli dà fuoco e ride, facendo capitare cose inaspettate.
A questo punto, vi sentite persi, perché la realtà che conoscete si sta sfaldando, le cose non sono più come dovrebbero essere, come sono sempre state.
Vi chiedete cos'altro possa cambiare e come. Cosa stia andando storto, come rimediare, cosa possa ancora andare storto e come evitare che accada.
Se il sogno procede regolarmente, risulta più rassicurante, rispetto a dei repentini cambiamenti.

Sapete? Stanotte mi sembrava solo un sogno ed un pensiero sconnesso ma metterlo su "carta" mi ha permesso di analizzarne meglio il contenuto e gli aspetti significativi.
Quindi, grazie.

Non che abbiate fatto qualcosa davvero ma non sarei di certo qui a scrivere, se nessuno leggesse.

Vi aspetto in uno dei reami del sogno, dove il tempo è un'illusione tanto, quanto la realtà.

lunedì 5 giugno 2017

Le stelle non sono la dimora

Che ci faccio qui?
Beh, la domanda  sembra troppo stupida per meritare risposta. Vagavi da un sito all'altro, da una piattaforma all'altra, da una serie all'altra, da una stanza all'altra, finché ti sei deciso a sederti davanti alla tastiera retroilluminata ed hai lasciato scorrere le dita.
Ma perché? Cos'è che voglio scrivere?
Questo temo non si possa esprimere a parole, perché in caso contrario non avresti bisogno di scriverlo.
Non pensi che io sia troppo vecchio per parlare con me stesso aspettandomi una risposta?
Forse sei solo troppo vecchio per ricordarti di ascoltare ciò che pensi.
Quindi è per questo che siamo qui?
Il groviglio di pensieri ed emozioni positive e negative sta covando e crescendo. Nella tua mente hai preso 100 fili di differenti tessuti e ne stai facendo un unico enorme gomitolo difficile da smaltire. Sai che il piano fisico è troppo limitato per poter dipanare del tutto la matassa e dopo lunghi viaggi rivolti al nulla, ti sei deciso a tornare su un piano etereo, fatto di frasi e paragrafi, capaci di contenere tutto ciò che c'è, senza lasciar nulla alle nebbie del discorso lineare.
Da dove dovrei partire?
Penso tu debba partire dalle tue giornate.
Ma non c'è nulla da dire sulle mie giornate.
E non è forse già questa una verità ingombrante? Dai, provaci.
Va bene, proviamoci.
Elencami 10 cose che hai fatto nell'ultima settimana.
Non so nemmeno cosa ho fatto ieri, figurati nella settimana.
Sto aspettando.
Va bene. Beh, certamente sono andato a fisioterapia per la mano. Non so perché ci vado in realtà. Non credo serva davvero a qualcosa, dal momento che la mano funziona quasi alla perfezione, salvo un po' di fatica.
2
Un paio di giorni fa ho preparato della sangria, per portarla da un amico che voleva preparare i falafel. Abbiamo fatto una piccola cena. Mi son trovato bene. Volevano invitare anche la mia ex ma lavorava. Non avevo mai preparato la sangria, quindi era un esperimento anche per me. Sembra sia riuscito bene, tutto sommato.
3
Son andato a sentire degli amici che suonavano. Non so se avessi davvero voglia di uscire ma uscire è sempre meglio che vegetare in questa casa così vuota. Potrei metterla in ordine ma ogni cosa sembra ferma immobile da secoli, come se il tempo avesse smesso di passare entro queste 4 mura. Ciononostante le lancette corrono impietose sul quadrante ed i giorni si susseguono. Mi limito a fare il minimo indispensabile per sopravvivere in casa.
4
Ho radunato el carte necessarie a fare 730 ed isee, che devo presentare a breve e mi son fatto uno schema dei documenti che ancora mi mancano. Posso recuperarli in una giornata senza problemi e poi non dovrò pensarci più.
5
Sto continuando ad andare in palestra ogni volta che riesco a tenermi libere due ore nella giornata. Però sembra che il corpo non collabori molto a tale riguardo. Sembra stanco, spossato anche non avendo fatto nulla. Se prima sembrava di rinforzare i pilastri di un edificio ora sembra poco più che agitare un corpo morto.
6
Ho finito di leggere un libro e mi son subito ripromesso di iniziarne uno nuovo. L'ho iniziato e ci dovrebbe voler poco per finirlo. Conto di finirlo molto prima di tornare a lavorare.
7
Sono uscito con amici e conoscenti. No, non sono tutti amici e non tutti sono solo conoscenti. Devo vederli finché riesco, dato che da quando riprenderò a lavorare non avrò più molto tempo.
8
Ho vegetato davanti a questa o quella serie tv, senza aver voglia di pensare a nulla di più complesso rispetto a far partire l'episodio successivo. Non posso dire di esserne orgoglioso, anzi, mi sembra tempo sprecato. Il tempo è tutto ciò che vorrei evitare di sprecare.
9
Ho fatto progetti, programmi, ho avuto idee, ispirazioni. Ho avuto lo stimolo per fare un considerevole numero di cose che non ho mai iniziato. Però i progetti erano e sono ben delineati nella mia mente. Potrei quasi dire che siano già completati, nel mondo delle idee.
10
 Ho curato le piante aromatiche che tengo in poggiolo. La salvia e l'erba cipollina sono morte ma la menta, il salvione, il basilico, l'origano, la maggiorana e l'erba limoncina prosperano. Sì, anche una specie di albero che mi sta crescendo in vaso prospera. Non so cosa sia davvero, alcuni dicono sia un peperoncino ma non ricordo di averlo mai piantato. La sola cosa che so è che è quasi un metro di pianta spuntanta dal nulla.
Lo vedi? Le tue giornate non sono poi così vuote. Non stai solo perdendo tempo. Lo stai impiegando in modo diverso dal solito. Non essere in ansia solo perché stai facendo tutto ciò che non potresti fare lavorando. Dimenticati che devi tornare a lavorare fra ormai meno di due settimane. Goditi le giornate. Goditi il sole sulla pelle, quando riesci ad andare a stenderti qualche ora.
Rule #34: enjoy the little things.
Veramente no. Quella è la #32. A voler essere precisi, la #34 è "If it exists, there is porn of it – no exceptions" ma non importa. Va bene lo stesso.