martedì 28 aprile 2015

Ed ora?

Non pensavo ci saresti riuscito, lo sai?
Ma certo, lo so che dovevi e so anche che lo avevi promesso, ma non pensavo ugualmente ci saresti riuscito.
Lo hai completato. Hai completato quel puzzle in cui chissà cos'hai visto quando lo hai acquistato. Forse nemmeno tu lo sapevi e tutt'ora ti è oscuro cosa ti abbia attratto al punto da comperare qualcosa che odi così tanto.
Oh sì: lo so (tutti sanno) che odi fare i puzzle.
Eppure ho sentito come ti completava tassello dopo tassello, come se fosse un contrappasso da seguire per ricostruire te stesso, in particolare dopo che è caduto, costringendoti a ricominciare da capo.
Quel giorno hai promesso di rifarlo e di finirlo.
Sei arrivato a dicembre e lo hai messo da parte. "Per un po'" hai detto, ben sapendo di non saper per certo la verità.
Hai messo ordine nella tua casa (ed in parte nella tua vita), a causa del nuovo arrivo in casa e lo hai ritrovato, lo hai rimesso sul tavolo ed hai ripreso il lavoro da dove lo avevi interrotto. In fondo era quasi alla fine, non sarebbe stato da te rinunciare.
...rinunciare...
Come se non sapessi cosa significa rinunciare o come se non avessi spesso scelto di rinunciare a qualcosa.
Ma a questo non hai rinunciato (e di ciò sono fiero) e sei giunto al termine della tua (se pur piccola) impresa.
Ed ora?
Ti senti forse completo?
Rivedi te stesso riflesso nel quadro appoggiato qui a fianco, in attesa di venir appeso su una qualsiasi parete della tua casa?
Ovviamente no, perché quello non sei tu e non è ciò cui aspiri.
Lo so e tu stesso lo sai.

Guardi e riguardi la figura ghignante nel quadro e non capisci a cosa stia pensando. Cosa stia studiando e quali piani abbia per il futuro.
Sarà davvero ancora alla ricerca dell'antica formula? Cosa cerca nel mondo?
E tu?
Tu cosa cerchi dal mondo?
Ieri hai guardato il tuo gatto e ti sei detto in attesa. Ti ha scrutato incuriosita, la gatta e non hai risposto a quella sua muta richiesta di spiegazioni.
Tu attendi in silenzio gli eventi che sfrecciano attorno a te.
Ora hai finalmente ricostruito te stesso, un te stesso in cui non ti rispecchi ma che sembra adatto a questi giorni.
Come ti senti?
Vuoto e perso, lo so.
Non sai cosa fare davvero e come muoverti o in che direzione.
Quindi aspetti che il tempo faccia il proprio corso.
Il tempo offre sempre una strada, prima o poi. Sta a noi imboccarla.
Insieme, come sempre.

Ti voglio bene, fratello mio e ti ringrazio.
In fin dei conti, quel quadro è stato più mio che tuo.





giovedì 23 aprile 2015

Imbarazzo...

Chi mi conosce lo sa: io mi trovo raramente in imbarazzo (RARAMENTE).
Perché?
Perché faccio qualsiasi cosa sia nelle mie corde, nonostante io sappia che stona nelle corde degli altri.
Quindi qualsiasi cosa faccio, sono io, in tutto e per tutto. Qui a maggior ragione.
In questa stanza esprimo tutto ciò che posso non voler esprimere nella vita reale eppure proprio qui non ho ancora parlato apertamente del mio gatto.
Perché?
Non solo so. Forse perché non ne ho parlat a nessuno in generale, fino a che non lo hanno conosciuto (non lA hanno conosciuta, in effetti: è una gattA femminA).
Secondo la mia lo9gica, avrei dovuto presentarvela prima di quando io non l'abbia presentata a chi mi conosce in carne ed ossa.

Quindi perché non ve ne ho parlato apertamente?
Non vi ho detto quando ho deciso di adottarla, perché sarà un'adozione temporanea, non vi ho postato nessuna sua foto...

Di lei sapete poche cose generiche, come il fatto che stanotte non ha dormito perché in preda a chissà quali incubi, poverina.
Di lei non vi ho detto nulla e mi sento quasi in colpa per questo, perché ci son cose che mi secca non raccontare al modo, nonostante l'istinto mi dica di tenermele per me.

lunedì 20 aprile 2015

Sì, sono qui.

No, non sono scomparso.
O meglio, sì, sono scomparso.
In questi giorni ho avuto davvero poco tempo epr me stesso. Sono a malapena riuscito a scrivere l'ultimo post e non ho nemmeno avuto la decenza di passare a visitarvi, nonostante mi aveste scritto.
E vi chiedo scusa.

Novità?
Sì e no, in effetti.
Forse un minimo di consapevolezza in più su alcune cose.

Chi mi ha scritto che non risciò più a staccarmi dalla gattina ha ragione. Nonostante sia passata solo una settimana, mi sembra che faccia parte della mia quotidianeità da "sempre", per così dire.

Non so se riesco ad immaginare di svegliarmi e non vederla appallottolata nella sua cuccia, subito sotto al mio letto.
L'altra notte son tornato tardi a casa e lei dormiva.
Ho fatto piano, per non svegliarla e non disturbarla ma ovviamente ad un certo punto si è svegliata. Sarà stata la penombra, sarà stata suggestione, sarà ciò che volete ma giurerei che mi abbia sorriso, lieta di notare che fossi tornato a casa, come se fosse tranquilla ora che ero a casa e potesse riprendere a sognare serenamente.


Ogni giorno che passa i suoi occhi cambiano di colore. Ma cambiano moltissimo. Li ho visti passare dal verde chiaro al marrone scuro, fino ada verli per metà verdi e metà azzurri. Vuoi che sia la luce, vuoi che sia l'umore, vuoi, ancora, che sia suggestione, ma cambiano ed è uno spettacolo afascinante ogni giorno che passa.

Per giovedì ho organizzato una festa con degli amici, per "presentarla" al mio mondo.

Posso solo supporre cos'abbia visto attraverso i suoi cinici occhi felini.
Ha scrutato le persone che hanno varcato la soglia di quella che una volta era casa mia e che, per ora, è casa "nostra". Ha accettato entrassero, perché erano "miei ospiti" e si è mostrata tranquilla, nonostante tanta gente la mettesse in agitazione.
Cos'hai visto attraverso le tue pupille cangianti?
Hai visto alcuni membri della mia famiglia, hai visto alcuni amici ed alcuni conoscenti che girano attorno a me. Hai riconosciuto le emozioni delle persone nella stanza ed hai capito per lo più quali fossero le mie verso di loro.
Sei rimasta lì, in un angolo ad osservare.
Per puro caso, o forse no, chissà, nell'angolo opposto a quello dove mi trovavo io, intento a cucinare per tutti, senza sosta.
"Cosa ti spinge a cucinare per tutti loro?"
Avrai forse voluto chiedermi.
Un giorno forse capirai quale miscela di emozioni venga prodotta dentro di me quando cucino per tante persone a me più o meno care. Il piacere di vederle soddisfatte, sazie, appagate dal cibo.
Sì, piccola, io chiamo te gatta ma forse sono più animale di quanto tu non immagini, dal momento che mi relaziono con gli altri tramite il cibo.

Forse un giorno ti accorgerai anche del fatto che, sì, sono io ad offrirti una casa e del cibo ma non sei tu ad aver bisogno di me nella tua vita.
E se anche questo difficilmente te lo dirò, io credo che tu lo abbia già avvertito, attraverso quelle piccole finestrelle colorate, tramite le quali osservi il mondo che ti circonda.


domenica 12 aprile 2015

Cielo sereno, niente nubi.

La mano è quasi perfetta eppure vi ho trascurati e me ne dispiaccio. Ho avuto da fare, lo ammetto.
I momenti in cui ho potuto riposare sono stati davvero pochi e tutt'ora dovrei riposare ma mi ero ripromesso di fermarmi a farvi un saluto e tant'è, sono qui.

Novità?
Certamente.

Come pronosticato, ho preso un piccolo animale domestico.
UnA piccolA animaletta domestica, in effetti. Una gattina.
L'hanno spacciata per "Gatta adulta" ma date le dimensioni non posso che credere si tratti di un cucciolo appena svezzato o di qualche strana forma di gatta nana (conoscevo il coniglio nano ed il cane toy, esisterà pure il gatto nano?).

Lo o: non sono mai a casa ed è proprio per questo che ho scelto una gatta e non un cane. Si tratta di un'adozione "provvisoria" in verità. Fino a quando non le si troverà una più consona sistemazione.
Ho voluto fare un favore ad un'amica e questo è ciò che ha portato la piccola in queste mura.

Nonostante la timidezza ovvia, dovuta all'ambiente nuovo ed alla compagnia nuova, sembra ambientarsi con facilità alla sua nuova casa temporanea.

Mentre scrivo queste righe (tutte) non posso non sentire le parole del Signor Verme, ai confini del labirinto, mentre suggerisce alla piccola Sara "Non tutto è ome sembra, qui" e fra le mie righe c'è sempre la verità ma ci sono anche molte cose nascoste che nessuno coglie.

Di una cosa sono certo: sarà un mese interessante, per più di una ragione.

Nel fratetmpo, prepariamo una festa a base di frico, per festeggiare la nuova arrivata in questa piccola casa, che ai suoi occhi deve apparire così grande.

martedì 7 aprile 2015

Una fine. Una delle tante

Passata la Pasqua.
Passata Pasquetta.

Stancante ma il tempo mi è stato amico ed è tutto finito senza troppi sforzi.
Potrei parlarvi del venerdì santo, in cui abbiamo ospitato il saggio di fine anno della scuoa di canto, con ic asini dell'organizzazione, il casino di lavoro già presente.
Potrei parlarvi del sabato mattina in cui, scendendo dal letto e poggiando i piedi a terra mi son ritrovato a controllare il colore del tappeto, dal momento che le ginocchia avevano deciso di cedere di punto in bianco.
Potrei parlarvi della domenica di Pasqua, in cui alle 7 del mattino, ancora incerto se alzarmi dal letto o meno, ho ricevuto un sms del titolare che voleva cambiarmi il turno a casa del maltempo.
O ancora potrei paralre di PAsquetta, preannunciata come un'apocalisse lavorativa e risultata un totale flop.

Ma non scriverò di nulla di tutto ciò, fra le altre cose, perché oggi pomeriggio mi son girato di scatto ed ho "urtato" violentemente la mano contro una superficie metallica, quindi ogni lettera scritta con la mano sinistra è un'agonia.

Non ti accorgi di quanto usi la mano secondaria, fino a quando non ti trovi a doerne fare a meno.
Tutti sappiamo cosa facciamo con la mano dominante, la mano forte.
La mano "secondaria" è quella che aiuta il movimento della mano forte, coordina, regola. A malapena riesco ad aprire un tappo.

La notte porterà consiglio e riposo. Domani andrà meglio..domani andrà meglio...

domenica 5 aprile 2015

Un cielo diverso.

Nelle mie notti c'era troppa luce ed ho riposto le stelle che illuminavano il cielo.
Son tornate da dove son venute e lì rimarranno.
Un ricordo in una scatola di ricordi.


Ora andiamo a dormire e scopriamo quale girone dell'inferno ci offrirà l'alba.

venerdì 3 aprile 2015

Aprile. Un mese? No parlavo delle natiche: sono arrivati i turni.

Fine mese significa che i turni lavorativi cambiano.
Cambiano ogni mese. Ogni tanto in peggio. Ogni tanto restano uguali.
Cambiare in meglio?
Chi ha proposto simili cagate?
Mi pare OVVIO che possano cambiare solo ed esclusivamente in peggio.

Abbiamo due locali ed il titolare ha ben deciso che passerò due giorni in uno, quattro giorni nell'altro ed un giorno a casa (ma va? davvero?).
Potranno essere i giorni adiacenti?
Possiamo smetterla di fare proposte cretine?
Ovviamente i giorni saranno separati, per agevolare il cambio d'abiti da un locale all'altro (e la marmotta catalitica dove la mettiamo?)

Ma veniamo al dunque.

Non c'è un dunque.
Mentre solitamente i miei post sono introspettivi e contorti, questo è un mero post di sfogo iniziato ad una certa ora di un certo giorno e terminato ad un'altra certa ora (le 4) di un altro certo giorno.

Sono le 3, appunto e stasera c'è, fra le altre cose, la "serata musicale" di stacippa. Significa locale pieno di persone che NON VOGLIONO ORDINARE NULLA ma sono lì per riempire la sala (e berranno qualcosa ma solo per cotesia) e si lamenteranno se passeremo davanti alle persone che stanno cantando (che poi sono gli alievi della scuola di canto, mi pare).
Questo, ovviamente mi porterà via del tempo e mi farà andare via "un po' più tardi" anche se già così, dal primo aprile il locale tiene aperto fino a mezzanotte (uno scherzo? No, magari).

E vogliamo aprlare di Pasqua? O di Pasquetta? Tanto gli orari sono uguali.
10.30-20.30 + pulizie del caso.
Cioé, quale parte di "Mi prendi in giro?" non è del tutto chiara?

Se non altro, ho dei genitori simaptici e la mamma mi ha detto "Beh dai, facciamo cena di Pasqua quando finisci. Tipo nella piandienria in viale che è aperta".
E chi avrebbe avuto voglia di cucinare?

Chicca per chiudere.
Giorno libero spostato da martedì a giovedì, causa Pasqua e Pasquetta. Ovviamente oggi è saltato. Quindi la mia settimana di 6 giorni è diventata una settimana di 8 giorni lavorativi.

Arriverò a giovedì stanco e con tanta (TANTA) voglia di uscire da casa per andare OVUNQUE.

Accetto proposte.

Datemi una meta da raggiungere giovedì prossimo ed una ragione per andarci. Viaggio in giornata. Distanza massima "il cielo".

Datemi una destinazione ed io deciderò se raggiungerla o meno (e forse vi dirò pure se l'ho raggiunta).

Ogni mese volano le Madonne per sti turni, sembra impossibile.