domenica 29 aprile 2012

"Un soldo per i tuoi pensieri..."

"Cosa ci fai qui? Non hai monete che possano attirarmi"

"Sono qui, perché mi stavi aspettando, non è ovvio?"

"Io non ti stavo affatto cercando."

"Davvero? Quindi non sei in una stanza da solo, steso a rimirar il soffitto con la sola luce delle stelle, perché aspettavi un'illuminazione?"

"Tu non sei un'illuminazione. Sei solo ombra. Oscurità, tenebra..." 


"...ed emozioni."

"Cosa ne sai delle mie emozioni?"

"Le vedo, le sento, le provo e di esse mi nutro. Io sono il parassita che vive dentro di te e ti studia. Io vivo del tuo passato, assaporo il tuo presente e mi assicuro il tuo futuro."

"Sei pazzo."

"E se a dirlo sei tu, che ti riduci a parlare da solo, non potendo parlare con anima viva, credo sia una fatto appurato."

"..."

"Tornando alla ragione della mia visita... Le tue emozioni sono state un po' ingarbugliate, di recente. Ci sono due perni saldi ed attorno ad essi sembra tu abbia costruito la tela di un ragno. Le parche sarebbero onorate di comparare le loro tessiture con la tua rete emotiva."

"Le parche non esistono: sono solo mitologia"

"Nemmeno io esisto: sono solo la tua immaginazione."

"E questo mi dovrebbe far star meglio? Non pensi io sia abbastanza pazzo?"

"Tu sei matta, — disse il Gatto, — altrimenti non saresti venuta qui."

"..."

"Le tue emozioni hanno bisogno di un po' d'ordine, non trovi?"

"Ritengo di sì"

"E da dove partiresti?"

"Sei tu l'esperto in materia, no?"

"E tu di cosa sei esperto?"

"Nulla, in caso contrario, tu non ti faresti vivo."

"Far ordine nelle emozioni è come mettere ordine in una stanza: per prima cosa, è necessario cancellare ciò che risulta supefluo. Maggiore è il numero di cose che si eliminano, minore sarà quello delle cose da riordinare"

"E cosa dovrei eliminare?"

"Emozioni che non servno, rapporti emotivi inutili o dannosi"

"Ne parli come se fossero delle vecchie bambole. Non è così semplice. Ci sono anche delle persone, oltre a quelle emozioni che ad esse mi legano."

"Non avere nulla"

"Prego?"

"Non avere nulla.
Se incontri un Buddha uccidilo.
Se incontri un tuo antenato uccidilo.
Non avere legami,
Non essere schiavo di nessuno.
vivi semplicemente per la tua vita"

"Cio che dici non ha senso. Tutti devono vivere per qualcosa e per qualcuno"

"Solo chi pensa di averne bisogno"

"Cosa ti fa credere che io non ne abbia bisogno?"

"Vedere come stai, avendone"

"Io sto bene"

"Ed io ho appena fatto un ambo, giocando a tombola con la nonna"

"Non mi prendi seriamente"

"Sei tu a non prendere seriamente te stesso."

"Non sono d'accordo"

"Non devi esserlo. Devi riflettere su ciò che è meglio e giusto per te stesso. Trovare la strada giusta, diritta o tortuosa che sia ed imboccarla di corsa, qualsiasi cosa ne derivi"

"Come capirò che è la strada giusta?"

"Basta guardare la segnaletica stradale."

"Non è divertente"

"Nemmeno intraprendere la strada sbagliata lo è. Devi fidarti del tuo istinto e lasciarlo lavorare mentre ti guida verso la strada maestra, che poi ti condurrà..." 

"...alla rovina: sei tu il mio istinto"

"Non ci vedo niente di male: ho conosciuto istinti ben peggiori."

"Forse hai ragione. Che devo fare ora?"

"E' tardi: devi riposare e riflettere. La notte porta consiglio, dicono. Vediamo se lo farà davvero, una sera o l'altra."

"Buona notte..."

sabato 21 aprile 2012

L'istinto è di lasciare tutto indietro.
Mollare tutto e lasciare che i pezzi si mettano a posto da soli o si frantumino del tutto.

Fuggire lontano, dove il mondo non esiste più: oltre i confini dello spazio e del tempo, in quel luogo privo di forme e di colori, dove tutto è così come dev'essere, così come noi vogliamo che debba essere.

Voglio prendere il traghetto, farmi scortare sulla riva, incontrare Axel all'entrata. Iscrivermi al suo club esclusivo. Assistere alle farneticazioni dei filosofi, farne di mie, mangiare, bere e dormire, morire, forse sognare...
Sogno un mondo diverso, senza colori e senza emozioni. Dall'altra parte tutti i colori, privi di ombre ma colmi di emozioni.
In mezzo, sta la vita: quella vita infima e limitata che gli esseri umani si ostinano a condurre al meglio delle loro capacità, sperando di riuscire a raggiungere quel non so ché di cui perfino loro son all'oscuro... Oscuro e scuro, come un pozzo sigillato da tempo e dal tempo... Un pozzo dove non c'è più acqua, né luce, né vita...

Un uomo privo di emozioni, è un corpo morto che cammina.

Un uomo che prova emozioni verrà ucciso dalle stesse.

Avere come destino la polvere da cui siamo emersi non è mai una cosa esaltante.


Vorrei essere una stella, e poter brillare lassù, per i cazzi miei, senza che alcuno possa disturbare il mio stazionare celeste.




Son un corpo vuoto di emozioni e pieno di voci che mi dicono cose senza senso. Le voci mi fanno fare ciò che risveglia le emozioni più nascoste dell'animo umano, eppure io so di non poterle più provare, poiché un corpo vuoto e morto può venir riempito, ma non sa più come muoversi, dopo aver fatto il pieno.