venerdì 27 luglio 2012

Tanto tempo... Pensieri sparsi...

Ho lasciato per molto tempo questi luoghi... La vegetazione è cresciuta rigogliosa ed ogni edificazione è ormai in rovina...
Vengo qui solo quando ne ho bisogno... Può sembrare una cosa brutta, quasi spiacevole da dire, ma è così...
E son stato tanto bene negli ultimi tempi...

"Davvero?"

"Sì, davvero"

 "Interessante: ho ricordi differenti..."

"Di cosa stai parlando?"

"Parlo di te, fratellone... Parlo delle tue notti costellate da incubi.. parlo delle tue veglie assillate dai dubbi e dal rimorso... parlo del senso di abbandono che provi, ogni volta che pensi al mondo che ti circonda"

"Il mondo non mi ha abbandonato"

"Non tutto, è vero, ma ti senti abbandonato da quella particolare fetta di mondo, che una volta tu sentivi quasi come una aprte della tua famiglia e che tale l'avevi definita"

"Loro...non possono far altro... Loro sono incapaci di comprendere..."

"Ma davvero?"

"Loro si limitano a guardare ciò che vedono. Sono incapaci di guardare l'essenziale, quel qualcosa che è invisibile agli occhi"

"E tu?"

"Io cosa?"

"Tu vedi quel qualcosa? L'essenziale, invisibile agli occhi?"

"Io...credo di sì..."

"Come puoi esserne certo?"

"Non posso, ma l'esperienza insegna che, per lo più, ciò che c'era da guardare l'ho osservato con attenzione e, con una certa approssimazione, l'ho capito... Ma è una cosa che reputo naturale..."

"E loro, secondo te, non lo fanno perché non vogliono?"

"Forse.. o forse non hanno voluto a suo tempo ed ora hanno dimenticato come fare..."

"Pensi che loro non abbiano dubbi, rimorsi, pensieri, così come li hai tu?"

"Io penso di sì, eppure quando li guardo, non posso fare a meno di cercare di immaginarli stretti nella morsa del dubbio, con le menti affollate di pensieri contrastanti..."

"...ebbene..?"

"Fatta eccezione per 2 di loro, non riesco a focalizzare l'immagine come plausibile."

"Magari fingono sicurezza per non far pesare agli altri i propri pensieri"

"O magari non pensano affatto."

"Fra me e te, dovrei essere io quello preposto a pensar male degli altri, non trovi?"

"Un saggio ha detto che a pensar male degli altri, difficilmente si snaglia"

"Ma certo, a lui lo dissi io"

"Però, a questo punto..."

"Cosa?"

"Dal loro punto di vista, io sono un altro, quindi hanno ben ragione di pensar male di me"

"Sai cosa diceva Achille Campanile?"

"Che cosa?"

"In certi casi, alla stretta di un ragionamento ineccepibile, non si può rispondere che con una bastonata"

"Dovrei bastonarli?"

"No: dovrei essere io a bastonare TE."

"...non capisco"

"Tu sei tu. Hai il tuoi pensieri, le tue emozioni ed i tuoi dubbi. Puoi aver agito in modo errato, ma lo hai fatto sempre usando la testa ed il cuore. Hai sempre seguito ciò che noi ti abbiamo detto e ci hai messo del tuo, a dimostrare che sei ancora capace di ragionare."

"Questo mi giustifica?"

"No, ma ti aiuta a crescere"

"Crescere?"

"Errare humanum est, perseverare autem diabolicum"

"Ed io sono umano?"

"Di certo non sei un demone, non trovi?"

"Non ancora... non ancora..."