martedì 3 marzo 2015

Sogni di primavera e l'equilibrio degli elementi.

Pellek canta la sua versione di "Under the sea" nelle cuffie mentre mi tornano in mente i sogni delle notti passate, due in particolare.

Fuoco ed acqua.

Confesso che non sono mai stato bravo ad interpretare in modo accurato i sogni e non mi sono nemmeno mai applicato troppo per saperlo fare (faccio mea culpa) ma perfino un profano come me vede collegamenti fra i due sogni.

Sogno di Fuoco.
Pedalo in bicicletta verso la funivia per andare a comperare un regalo oltre confine. Io ed un amico stiamo facendo da babysitter ad un bimbo. Lui, in effetti. Lui è presissimo dall'infante mentre io lo ignoro beatamente.
Ovviamente lui non è una persona degna di fiducia e lo dimostra incendiando accidentalmente il bambino. Prendo al volo la coperta pesante dal mio letto e lo spegnamo. Rimarrà la bruciatura, mi secca sia capitato per la sua inettitudine.

Mi reco al bar prima di andare a lavorare. NOn voglio bere, devo solo parlare con il barista per quanto riguarda il regalo. Una ragazza mi conosce e dice al barman di prepararmi un gin lemon. Tsk, solo perché quando ci siamo conosciuti ne ho bevuto uno. A me il gin non piace. Quella volta l'ho ordinato solo perché sapevo che il barisa era troppo ubriaco per trovare la vodka. Chiedo piuttosto un vodka lemon, anche se non dovrei bere prima di lavorare.
Mi fa notare che dovrei prendere il regalo e gli rispondo che il quadro appeso al muro è il regalo che ho portato.
Arriva il drink ed è tutt'altro rispetto a quanto ordinato ma lo bevo: è buono.
Siamo fuori che chiacchieriamo. Nel locale si sviluppa un principio d'incendio. Mentre i vivgili del fuoco sono stati chiamati, prendo un estintore e spengo le fiammelle sparse che trovo in giro. Il fuoco è poco ma ci sono dei morti. Nessuno che io conosca, comunque.
Controllo la cucina. I fornelli vanno a fuoco. Provo a spegnerli e l'estintore diventa una bombola del gas con una fiamma sopra. Mi rendo conto che sta per saltare in aria. La butto e so che devo andarmene. Le gambe sono bloccate per alcuni interminabili secondi. Poi me ne vado.
Esplosione.
Tutto il locale diventa nero di povlere bruciata.
Esco barcollando e trovo le persone ancora fuori. Il mio primo pensiero va ai miei cellulari in cucina al momento dell'esplosione. Il lavoro mi chiamerà e non mi troverà.

Mi sveglio.

Mentre la riproduzione casuale di Youtube mi porta a "Hellfire" nella versione cantata da Pellek mi accingo a scrivere il sogno della notte successiva

Sogno d'Acqua.
E' il sogno di un tragitto. La prima parte in bicicletta, la seconda in funivia con un remo in spalla.
In bicicleta percorro una stretta striscia di terra in mezzo al mare con i bagnanti che si godono il sole ed il mare, nonostante di sole non  ce ne sia. Per due volte rischio di cadere in acqua ma per due volte riesco ad evitarlo.
Alla funivia ho il remo e non ho più la bicicletta. Non so se io abbia fatto il biglietto, non sembra importante in quel momento.
Sto andando a fare un addestramento per andare in canoa. Npon sembra avere senso ma è così. Poi si ricomincia. Stesso tragitto, stessi inconvenienti, stessa routine.
Un giorno mi accorgo di non avere il remo e devo tornare indietro dopo aver fatto una sola fermata di funivia. Ecco: lì inizio a preoccuparmi del biglietto.
Rimango bloccato alla stazione senza poter andare né avanti perché senza remo, né indietro, perché senza biglietto.

La bicicletta mi accompagna in entrambi i sogni ma in uno domina il fuoco mentre nell'altro domina l'acqua.
Trovo ci sia una sorta di stravagante equilibrio in questo genere di alternanza nei viaggi presso il regno di Morfeo.

E questa sera dove mi porterai, misterioso sovrano?

15 commenti:

  1. Il primo sogno un casino, non ti sei svegliato già stanco?! :)

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    1. Ecco, bizzarro a dirsi ma no: mi son svegliato tranquillamente

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  2. So solo che il mare rappresenta il nostro inconscio più profondo, la parte più intima e innocente che possediamo. Può significare rigenerazione.

    Il fuoco mi manca. Soprattutto un bambino a fuoco che è comunque un'immagine vagamente macabra.

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    1. Nel secondo sogno il mare mi circonda ma io non lo tocco nemmeno con un dito.

      Il fuoco sì, pensandoci a posteriori può apparire un tantino macabra...

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  3. Il fuoco non lo sogno mai, in compenso altezze ed acqua a volontá!

    I tuoi sogni sono sempre cosí articolati?

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  4. Che sogni strani o.O la cosa che continua a lasciarmi perplessa è il fatto che ricordi tutti questi particolari, te li scrivi appena ti svegli?

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    1. Cerco di farlo, sì.
      Appena apro gli occhi prendo carta e penna accanto al letto ed appunto i punti chiave del sogno (quelli che spiccano di più) e cerco di raccogliere il maggior numero di informazioni possibili, che poi da sveglio svanirebbero.

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  5. I tuoi sogni sono sempre altamente affascinanti

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  6. Vuoi incendiare (e poi salvare) il bambino che è in te.
    L'acqua è invece un ritorno all'origine ^^

    Moz-

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    1. Poi continuo a salvare e poi incendiare il mondo.

      Io evito ridendo il ritorno all'origine, quindi....

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  7. Anche tu non scherzi, di sogni di noi bloggher ne leggo di inimmaginabili, lavoriamo tanto di testa... forse troppo!

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  8. Facile: il bambino che prende fuoco è il futuro manovratore di funivia che ti fa salire e scendere anche senza biglietto, ma tu hai paura perché non avverti la riconoscenza infatti giri con un remo da dare in testa al maestro di rafting che aspetta da due giorni in cima la Cervino con un bottiglia di vodka lemon a fianco e un quadro orribile della situazione appeso dietro.
    Ti consiglio sogni d'aria. Col vento che tira da te non dovrebbe essere poi cosi difficile..

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