mercoledì 29 giugno 2016

Così tante cose

Oggi ho la mente un po' piena e non solo quella.
Tante cose vorticano inquiete.
Pensieri ed emozioni, così differenti ed al tempo stesso così uguali da non riuscire a distinguere le une dalle altre.
Oggi è stata una giornata fra mare ed città.
In ufficio per cambiare cognome, che è un progetto a lungo termine al quale lavoravo da un po'.
In banca per pagare la tassa sui rifiuti.
In libreria di libri usati per trovare qualcosa di interessante.
In palestra, perché una mente attenta in un corpo trascurato è come mettere un motore mercedes sotto il cofano di una smart (cosa che fanno, in effetti).
Pomeriggio mare, il mio amore segreto, non tanto segreto.
Oggi era un po' mosso e c'erano onde così attraenti che non ho saputo resistere al loro richiamo, come fossero sierene che mi volessero trascinare sul fondo. In effetti conosco persone che sarebbero annegate in quelle onde.
In effetti, dopo mezz'ora che stavo in acqua, mi son trovato piuttosto distante dalla riva, quando ho deciso di tornarvi, sentendo la stanchezza crescere.
Un po' a dorso, un po' a rana e poi ancora a dorso, per riposare, ho cercato di raggiungere la riva, che sembrava non avvicinarsi mai.
E lì l'ho sentito.
La voce nascosta della paura che ti saluta e ti dice "e se non ce la facessi?"
Un lampo.
Consapevolezza.
Io sono un pessimo nuotatore. Sto a galla, per lo più. Riesco a fare tratti medio-brevi ma non sono un nuotatore, lo so.
In quel momento era molto più chiaro di quanton on lo fosse prima. Da lì il mio pensiero.
No: non sono annegato. In caso contrario, come potrei scrivervi? Non fate domande di cui non volete sentire la risposta.
Ad ogni modo, la razio è forte. Arrivato fino a lì, sapevo di arrivare alla fine. Quale idiota annega a 3 metri dalla costa? O a 5? o a 10?
Domani tutto il corpo farà male per lo sforzo continuato, lo so. Domani è un altro giorno, non c'è fertta.

Lasciamo che il vortice dei pensieri origini qualche sogno di cui forse al mattino mi pentirò.

6 commenti:

  1. Io sono un nuotatore invece. Ma la paura in mare la coltivo. E' rispetto più che altro. E' non prendersi libertà eccessiva. E' non sfidare dove non conosci. In quel caso nasce confidenza, affinità, piacere. E se mostri timore. L'onda lunga ti culla docile.

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    1. La cosa importante è non lasciare spazio al panico e piano piano si fa tutto. Oggi 40 minuti di nuotata

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  2. non per farmi i fatti tuoi, ma perché vuoi cambiare cognome ? per motivi artistici o indecenti? tipo la barzelletta della tipa che ad una presentazione d lavoro allunga la mano " piacere Lucia La Vacca"...imbarazzante O_o
    Come si dice dalle mie parti " il mare non tiene taverne"
    dunque nessuno è mai veramente esperto. :)

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    1. Mio bisnonno materno ha avuto la sciagurata idea di generare solo un maschio ed una femmina. Mio nonno materno, suo figlio, ha avuto solo una femmina.
      La.dinastia si perderebbe ed è un dispiacere che non voglio dare al nonno.

      Di mare nessuno è esperto ma si può imparare piano piano

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  3. Anche io conosco persone che non ci avrebbero neanche provato u.u a volte la piscina dei bambini alta un metro e mezzo può bastare a persone basse come me :-P
    Conoscendoti, comunque, penso che quella nuotata ti abbia dato un'adrenalina e una "spinta" di vita che ti resterà addosso per un po'... ;-)

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    1. Dici che è per questo che i giorni successivi ho ripetuto l'esperienza più volte? :-p

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