martedì 24 maggio 2016

Più di quello che sembra

Durante la mia prima visita a San Marino, quasi due anni fa, ormai, ho preso alcune cose che mi sembravano carine.
Il latte di suocera, in primo luogo, anche se ne scrivo solo ora, che la bottiglia è vuota.
E poi avevo preso un quadretto.
Uno di quelli che mostra differenti immagini, a seconda di come lo si inclina.
Lo avevo osservato e notavo due facce, anzi, due figure.
Una figura bionda, di spalle ed una castana che mi fronteggiava con aria di sfida.
Ho sempre avuto simpatia verso questo effetto, che mostra come due differenti aspetti della stessa persona possano coesistere nello stesso corpo, pur non somigliandosi per niente.
Ricordavano me, in qualche modo ed il mio modus operandi sempre differente in base alle situazioni, anche qualora sembrassero identiche ad occhi esterni.

Solo quando l'ho appeso, però, ho notato l'esistenza di una terza faccia, che le prime volte non avevo minimamente visto.

Cosa devo pensare quindi?

Oltre alle due facce che mostriamo, al mondo ed a noi stessi, ne abbiamo una terza tutta da scoprire?
Come se non sapessimo davvero chi siamo?
Beh, sembra azzeccato, perché in fondo noi non sappiamo davvero chi siamo.
Chi può dire con certezza come reagirebbe in una situazione, senza averla vissuta davvero?


Forse sembrerà triste ma io lo trovo meraviglioso, scoprire che perfino noi stessi siamo un mistero da svelare.
Ma vogliamo davvero sapere chi siamo o preferiamo vivere nell'illusione di essere delle "brave persone"?
Se sono ciò che sono è perché ho visto tante volte come reagisco a varie situazioni. Alcune mi hanno fatto acquistare fiducia in me stesso, altre mi hanno fatto vergognare e chiedere se davvero io sia questo genere di persona. Ho avuto molte soprese negative e s o che molte altre me ne aspettano, perché io tante cose sono ma non una bella persona, nel complessivo. Forse una persona che vorrebbe essere buona ma che nell'animo non lo è davvero.

Ecco, forse questa mia faccia l'avrei volentieri tenuta nascosta a me stesso.

6 commenti:

  1. Io convivo a fatica con le mie belle e le mie brutte persone - molteplici sfaccettature di un pur singolo essere -. Ma se alla soglia della mia venerabile età ancora non ho compreso l'indirizzo certo ne' ho rinunciato all'improbabile ricerca della felicità, vuol forse dire che tengo nascosto a me stesso ancora svariate personalità? O che non ne ho nessuna e resto in balìa di eterne, sfarfallanti, sensazioni?

    RispondiElimina
  2. Non vedo come poter vedere la bellezza di noi stessi senza toccare la bruttezza che siamo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Guardando le due parti, appare una bilancia sui cui piatti pesare il buono ed il malvagio.
      Io mi metterei al rogo.

      Elimina
  3. trovo anche io che il mistero che siamo noi, sia quella cosa in più che ci rende bella davvero la vita

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Davvero bella?
      Cosa c'è di bello nello scoprire che nemmeno su se stessi si può far affidamento?

      Elimina