sabato 9 aprile 2016

I corti più belli che io abbia visto

Tant'è che non li ho visti.
Sembra una sciocchezza ma, pur avendo partecipato al festival, non sono riuscito a vedere più di 3 cortometraggi.
Dov'ero?
Ovunque, per così dire.
Proviamo a fare un riassunto della giornata.

Ore 5.18
Apro gli occhi, leggo l'ora e chiamo a me Nostro Signore. Devo partire alle 5.30 e mi sono svegliato praticamente tardi.
Dalle 6 alle 14.30 lavoro ininterrottamente.

14.32
Saluto la collega che mi sta dando il cambio e vado a cambiarmi per arrivare in teatro.

15.05
Sono in teatro ed il ragazzo che mi ha contattato mi istruisce su come si svolgerà la scena che dovrò fare e circa la serata, dicendomi che sarei dovuto tornare verso le 18 per cambiarmi e fare le foto.
Mi ispirava quasi dolcezza, mentre mi spiegava le cose semplici, ignorando che ero stato in quel teatro forse più volte di quante non vi fosse stato lui stesso.

Fino alle 17 mi sono rilassato in un bar in riva al canale leggendo un paio di capitoli de "L'analfabeta che sapeva contare" e sorseggiando uno spriz aperol, placido e tranquillo.

17.30
Rietro in teatro e chiacchiero con gente conosciuta e sconosciuta.
Un amico che lavora in teatro mi chiede, spostando tavoli, sedie, trepiedi con le casse stereo appoggiate e mixer, se io sappia come si effettua una chiusura parziale della cassa. Io penso che dovrebbe saperlo lui, che è lui il fonico, mica io, che sono ignorante ma mi limito a dirgli che non ne ho idea.

18.30 mi cambio ed attendo una truccatrice che non verrà mai da me. Nel mentre il fotografo e due maschere vengono a rapirmi. Stanno arrivando i registi. Quindi: foto.

Passo la seguente ora e mezza a fare foto con tutti i registi del festival, tra cui l'olandese, che mi ha preso in braccio (capendo la mia indole volubile) e tra cui la londinese, che mi ha in seguito chiesto se il culo fosse davvero il mio (alla quale ho chiaramente risposto "certo, vuoi toccarlo?", segue ovvia pacca a mano aperta sulla natica sinistra).
Passo la serata così, fra un regista ed un attore, con i presentatori e le maschere, un po' sul palco per fare presenza, un po' al bar a chiacchierare.

Ore 20.30
Sono al bar e capisco che l'amico di cui sopra doveva fare una chiusura parziale della cassa del bar del teatro. Ecco perché lo aveva chiesto a me.
Risolviamo il problema e mi offre da bere.
Seguirà un continuo riempirsi di un bicchiere che non riuscirà mai ad essere davvero vuoto.

Tante persone hanno continuato a farmi domande su domande riguardo a come procederà la serata ed io a tutti rispondo alla stessa maniera: io so della serata quanto una velina sa di strisca, ovvero assolutamente nulla.

Perché è questo che sono stato alla fine: la ragazza immagine.
La differenza è che sono il "ragazzo" immagine.

Amo le cose nuove e bizzarre, inattese, nuove.
Mi ricordano che sono vivo e che può succedere di tutto.

Mi è dispiaciuto dover andare a casa ma dovevo riposare ed avevo forse già bevuto abbastanza.

Però ringrazio per avermi fatto sentire una stella per una notte.
E per avermi lasciato portare a casa uno dei loro poster.

ore 8a.m. il risveglio.
Richiamo a me il Signore del giorno prima.
Ben tornato, mondo ordinario.

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