giovedì 9 febbraio 2017

Risvegli

Stanotte non sono certo di aver dormito.
Non bene, almeno.
La morosa si è alzata alle 5 per andare a lavorare ed io ho aperto gli occhi, giusto per salutarla, pronto per rimettermi a dormire.
Ma non c'è stato successo.
Morfeo mi ha trascinato in una città bianca, dove la neve copre e nasconde strati di ghiaccio. Eppure la città è al chiuso, perché cerco di uscirne, come fosse un centro commerciale.
Tutta la città era quella che nel sogno ho definito "la sagra degli stereotipi", perché ogni cosa era esattamente come doveva essere, come ci si aspettava che fosse, comunque.
Compreso Lui.
Non ho idea di chi fosse ma nel sogno lo sapevo.
Era una figura tutta vestita di nero, alta, robusta. Vorrei dire che fosse un uomo ma la verità è che ai miei occhi appariva come uno squalo antropomorfo. Voleva che mi fermassi con lui ma lo conoscevo e sapevo che era malvagio e pericoloso.
Mi faceva paura.
Tanta paura.
Sono scappato, scivolando sul ghiaccio ed urtando sugli spigoli ad ogni curva presa troppo stretta e spintonando quelli troppo occupati per accorgersi di me.
La guardia all'ingresso mi ha fermato, chiedendosi perché avessi tanta fretta, probabilmente pensando avessi qualcosa da nascondere o che avessi rubato qualcosa. Mi sono fermato e gli ho detto che quell'uomo mi inseguiva. La guardia si è mostrata comprensiva e mi ha raccomandato di stare attento, perché si tratta di una persona pericolosa.
 Cosa c'era ancora in questo sogno? Qualcuno mi ha detto che c'era qualcosa nascosto sotto la neve, una persona o qualcosa di differente. Era qualcosa di buono o qualcosa di malvagio? Chissà.
So che dopo essere uscito dalla città, mi sono svegliato terrorizzato, alle 6e35, con il cuore che batteva più di delle bacchette di un batterista durante un assolo. Nei primi momenti di veglia, ho immaginato che Lui sarebbe stato accanto a me, se avessi aperto gli occhi e la luce. Nei primi momenti di veglia, io conoscevo ancora quell'uomo, quello squalo. Lo conoscevo, perché lo avevo già conosciuto in un vecchio sogno.
Così credevo, almeno.
Ora non sono più certo di averlo mai visto.
Può un sogno convincerci di sapere cose che non sappiamo e di conoscere persone che non conosciamo? Ovviamente può. Lo fa spesso.
Ma può mantenerci convinti anche dopo il risveglio?
A volte mi chiedo se la verità sia quella cehvedo quando il sole è alto o quella che vivo nel regno di Morfeo.
Altre mi chiedo semplicemente quale realtà io preferisca vivere.


12 commenti:

  1. Certo che lo conosci: è un'altra parte di te, quella che ti fa paura :)

    Moz-

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    1. Perché essere spaventato da me stesso? In fondo le mie azioni negative feriscono gli altri, non me

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  2. Carina questa cosa.. da quando sono a casa in lungodegenza, mia moglie si alza alle cinque per andare a lavorare, e mi lascia la colazione anche per me che me ne resto a dormire. Ma senza incubi. Sarò troppo rilassato?

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    1. A me nessuno prepara la colazione... non sarò abbastanza buono

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  3. Per quantoti faccia paura, non credo riusciresti mai a farne a meno, di quello squalo antropomorfo che ti segue...
    A volte penso che vorrei "sognare di più" e perdermi nelle notti buie. E' una vita che non lo faccio...

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    1. Sebbene dopo l'incubo io mi sia rimesso a dormire solo dopo aver acceso la lucetta da comodino, non penso potrei vivere bene senza queste esperienze nel mondo onirico

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  4. C'è quell'istante, al risveglio, in cui tutto sembra chiaro. Poi però sfugge. Non saprei dire se purtroppo o per fortuna.

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  5. secondo lo studio dei sogni c'e' sempre una concomitanza tra noi e il sogno.
    bisognerebbe discernere, insomma saperlo anche fare.

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    1. Se trasformi in realtà il mondo onirico, dove finisce la magia?

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    2. la magia finisce quando si cerca il senso.

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  6. Il senso dei sogni lo possiamo decidere, ma anche no. Ad un sogno puoi attribuire anche più di un senso: io prenderei quello che appare più "mio".
    I sogni e il loro senso non appartengno alle scienze esatte.

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