lunedì 20 febbraio 2017

Quando non sapevi di sapere qualcosa.

Da dove iniziare?
A volte, d'estate, mi spiaggio sotto il sole, spalmato come un dado di burro sull'asfalto rovente, che solo i miei connazionali sanno amare come "spiaggia" caratteristica.
A volte dopo essermi immerso ed essere uscito, altre volte dopo aver mangiato, altre volte ancora senza alcun preavviso, sento il cuore battere come dopo una maratona e sento i polmoni richiedere un caricamento d'ossigeno con frequenza tripla rispetto al normale.
Esperienza e nozioni insegnano che questi sono segnali di un imminente attacco di panico, o di ciò che i più chiamano così. Fortunatamente la mia parte razionale in questi casi è ben salda e mai questi sintomi sono davvero sfociati in un reale attacco di panico, come invece è successo e succede a molte altre persone, stando a quanto raccontano.
Non ho mai preso troppo alla leggera queste storie, perché so quanto il cervello abbia un ruolo fondamentale sul funzionamento del corpo e so che se, banalmente dicendo, va in corto, anche il corpo ne risente e smette di funzionare come deve.
Fino all'altra sera queste erano solo storie e nozioni.
Poi la vita mi ha donato un buffo imprevisto, come solo lei sa fare, senza avvisarmi e mi ha posto di fronte ad una persona che, diversamente da me, non ha saputo controllare i sintomi o che è stata afflita da sintomi più forti di quelli che io conosca.
Non so bene perché, ma mentre l'ansia ed il panico crescevano nell'altra persona, io non ho saputo preoccuparmi  ma anzi, ho mantenuto una calma innaturale.
Calma.
Fermezza.
Decisione.
Ho cercato di dare un ritmo più lento al respiro e più intenso, cosicché ne prendesse esempio.
Ho mantenuto un tono di voce calmo e fermo, perché capisse che tutto andava bene e non si agitasse ulteriormente.
Ho tenuto d'occhio il battito, fino a quando non l'ho sentito rallentare, cosicché avesse l'impressione che sapessi ciò che stavo facendo.
Ho cercato di coprire i suoni esterni, in modo che non turbassero la sua ricerca di quiete.
Ho tenuto umidi e freschi i polsi ed il collo, così da favorire la circolazione.

Perché tutto questo?
Esiste davvero un istinto così profondo che ci dice cosa fare in questi casi?
Dove ho questo strano interruttore che mi spegne le emozioni e mi permette di ragionare razionalmente in queste situazioni?
Mi era capitato altre due volte una situazione simile, anche se in forma mille volte più lieve, dovute a causa totalmente differenti e già quelle volte mi ero scoperto dotato di una calma innaturale.

Ma soprattutto,
invece di gioire di questa mia "dote" (sì: essere razionali e lucidi in casi di necessità, la reputo una dote) perché mi pongo domande stupide sulla sua esistenza?

18 commenti:

  1. Non ho mai capito come funzioni la mente.
    Non so come reagirei in una situazione simile, ma credo che nessuno lo possa sapere, finche non capita...

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  2. Più che altro ti poni domande su te stesso, è tutto qui,
    Comunque, è una grandissima dote, sai?

    Moz-

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    1. Infatti non mi aspettavo di averla.
      Porsi domande su se stessi è il solo modo che conosco per crescere e migliorarsi.

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  3. Ho avuto la sfortuna di scoprire di possere questa dote qualche estate fa, quando mio padre senza motivo è stato male, perdendo conoscenza di punto in bianco. Da una parte penso che sia dovuto al fatto che ci si rende conto di essere gli unici in grado di fare qualcosa -nel mio caso non ero sola, ma le mie sorelle e mia madre pensavano che fosse proprio morto e quindi hanno perso la ragione-, ma dall'altra penso anche sia, come hai detto tu, semplicemente una dote. Una cosa naturale. C'è chi sa prendere uno scarabocchio e usarlo per creare un'opera d'arte e c'è chi sa controllare il proprio corpo ed il proprio sangue -freddo-.

    In ogni caso ti faccio i miei complimenti e spero che la persona in questione stia meglio. Ed anche, ovviamente, che gli attacchi di panico smettano di riguardarti ^.^
    Ed infine, farsi delle domande è sempre una cosa positiva, soprattutto su sé stessi.

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    1. Gli attacchi di panico sono un evento ciclico in una persona. Capitano in determinate situazioni. Qualcuno è semplicemente più predisposto a soffrirne ma non credo ci sia un modo per smettere davvero.

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  4. invece di gioire di questa mia "dote" (sì: essere razionali e lucidi in casi di necessità, la reputo una dote) perché mi pongo domande stupide sulla sua esistenza?

    sai nocchiero che quello che ci appartiene per sofferenza e esperienza diventa dote per aiutare gli altri.

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    1. Poter aiutare qualcuno a cui voglio bene è il regalo più grande che il mondo possa farmi.

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  5. il coraggio è un talento naturale, una dote sulla quale non si ragiona, semplicemente si scopre di averlo e dopo è solo stupore...provato e verificato
    :-)

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    1. Chissà se sia coraggio o semplica consapevolezza che non c'era nulla di cui aver paura?

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    2. Bah, difficile dirlo, io credo che il coraggio lo si abbia non per merito, ma per istinto, infatti mi fa un po' incazzare quando mi dicono che sono coraggiosa: sembra che vogliano inchiodarti ad un ruolo, ad una "prestazione"...

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  6. conosco bene tutte e due le cose.
    Il porsi verso l'altro che sta male, è una predisposizione empatica, spesso si scoprono risorse immense.Effettivamente è una dote, ma deve essere coltivata.Gli attacchi di panico, brutta bestia, esistono dei " metodi" e " psicoterapie" ma per me sono stati tutti inefficaci. Vince la chimica.La Montalcini mi spiegò, che sarebbe facilissimo spegnere, con meccanismi differenti dai normali farmaci usati al mondo, ma non starebbe un " buon affare" per le multinazionali del farmaco.
    :((

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    1. Se si pensa ai miracoli che la chimica riesce a fare al giorno d'oggi, non si può che restarne affascinati.

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  7. Sei una persona di rara empatia. Ed è rara, a mio parere, per due motivi: perché la doni a pochi eletti e perché quei pochi eletti, quando sono in empatia con te, si accorgono che è davvero potente. Certi "doni" stanno lì ad aspettare il momento opportuno... e tu hai saputo coglierlo, andandoti di calma, l'unica emozione davvero necessaria contro il panico. :-)

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    1. Funziona anche contro la sbornia triste, mi dicono.
      L'empatia è tanto utile per far star bene le persone, quanto per punzecchiarle ;-)

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  8. E' un po' come il discorso "quando si tratta degli altri so sempre dare ottimi consigli. Quando si tratta di me invece..."
    Come dice Moz, è una grande dote.

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    1. Certo, a veder la cosa dall'esterno, avrei saputo senza dubbio cosa un altro avrebbe dovuto fare. Scoprire di saperlo in prima persona mi ha stupito.

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