lunedì 15 agosto 2016

Di ora in ora...fino alla fine del mondo.

Ricordate quando lamentavo la noia della mia vita monotona?
Odio et amo scoprire di volta in volta che c'è chi mi permette di distruggere tale monotonia, rendendo mediamente caotiche le mie emozioni e difficilmente gestibili le mie azioni.
Non so se davvero valga la pena parlare delle stelle cadenti viste in riva al mare, grandi e piccole, saranno state una ventina.
Dei desideri esauditi prima che le stesse stelle decidessero di cadere.
Della fastidiosa luna vista ad inizio serata, così luminosa e così cordiale da farsi osservare mentre tramontava in un romantico mare rosso come il sangue venoso, così illuminato dall'immenso satellite che svaniva dietro l'orizzonte.

Vale la pena parlarne?
Forse varrebbe la pena farlo ma forse val la pena attendere che i pezzi trovino la propria sede, prima di tracciarne una mappa.

Nel mentre ho finalmente colmato una mia lacuna, tanto rimproverata quanto il tempo trascorso prima che la colmassi.
Ho visto un film.
Un film che parla della vita.
La vita di tutti i giorni.
Di chi non si accontenta e vuole di più.
Uno di quei film in cui la vita vera ti viene sbattuta in faccia come il pesce al mercato, perché questa è, senza mezzi termini, senza maschere.
Ho detto senza maschere?
Mentivo: con tutte le maschere che la vita offre, ma messe bene in mostra.
Un film che offre gli stereotipi della vita di ognuno e sapete una cosa? Più tempo passo al mondo e più trovo riscontro negli stereotipi, quali caricature, esagerazioni, esaltazioni di tutti quegli aspetti che sono parte integrante della vita.
A volerla dir tutta, l'ho trovato una risposta italiana a ciò che altre partidel mondo avevano già detto ma fatta in modo più italiano, come è giusto che sia. Fatta in modo tale che ogni italiano medio possa rispecchiarsi in questo o in quel personaggio e possa immaginare (o provare a farlo)dove la propria vita lo condurrà o aiutarlo ad evitare determinate scelte.

Di che film sto parlando?
Chi l'ha visto, ce l'ha sulla punta della lingua o lo ha già intuito, chi me l'ha consigliato non ha avuto bisogno di arrivare fino a qui per indovinarne il titolo, chi non lo ha visto non è detto sappia di cosa tratti e lo invito a darci un occhio, perché è una visione per lo più piacevole.
Meno crudo di come poteva essere Christiane F;
Meno cruento di come può esser apparso Trainspotting;
Eppure Radiofreccia ha le stesse tematiche, legate alla vita borghese media o mediobassa, le debolezze umane e le conseguenze delle nostre azioni non tanto su noi stessi, quanto su una scala sociale piccola: nel nostro nucleo di famiglia ed amicizie.

Non so se questo film volesse insegnare qualcosa o meno, non sono andato a leggere la scheda tecnica o il commento del regista, dove certamente spiega quale fosse la sua intenzione. 
Quello che ci ho visto è una scelta.

Puoi scegliere come vivere la tua vita. 
Puoi scegliere di VIVERE la vita nel modo più libero tu possa immaginare ma ogni cosa ha delle conseguenze. Ad alcune c'è rimedio, ad altre no. 
Puoi scegliere di capire quando fermarti. 
O puoi scegliere di andare avanti, di non fermarti, di vivere la tua vita fino all'ultimo respiro ma senza sapere davvero dove ti porterà o cosa lascerai dietro a te.

Non è davvero ciò che volevo dire, ne sono certo ma sono sveglio dalle 10 del mattino di ieri e stanotte non ho dormito per ragioni che è meglio fingere di non sapere e sono stanco nel corpo e nell'animo, quindi provate a leggere fra una riga e l'altra e troverete qualcosa che non mi ero accorto di aver scritto.

8 commenti:

  1. Ciao Nocchiero, come va?
    Ti ho letto in questa mia (per me troppo) lunga assenza e ti ho invidiato per le stelle cadenti.
    Ogni anno aspetto con ansia questo periodo, innamorandomi di volta in volta di quelle meraviglie sfuggenti che mi ipnotizzano, mentre questa volta ci ho un po' rinunciato anche e per buonissimi motivi.

    Comunque, per non divagare, anche io conosco la sensazione che si ha quando la voglia di cambiamento cresce e come te ho avuto la fortuna di incontrare chi è in grado di sconvolgermi la quotidianità lasciandomi però sempre la sicurezza di riconoscere la mia vita.

    Non so se ho letto bene tra le tue righe, se si, sarebbe sconvolgente scoprire che sono stata ancora una volta anche io nei tuoi panni. E se la risposta è ancora sempre si, a volte bisogna fare delle cose sbagliate per dei motivi giusti.
    Spero in ogni caso che tu abbia recuperato il sonno perso e che ti possa sentire...bene!
    Un abbraccio

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    1. Si trattasse soko di sconvolgere la mia quotidianità avrei già abbracciato senza indugi il futuro, che resta incerto perché la mia quotidianità non è solo mia.
      Altri dipendono dalle mie azioni e decisioni. Non è cosa di cui decidere con leggerezza, ma come ha detto un saggio "non si può smettere di camminare per evitare di schiacciare le formiche"

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  2. Non ricordo quante volte ho visto Radiofreccia. Due tre, forse quattro... e ogni volta mi vedo, lì, tra le righe di quelle vite messe in mostra. Mi vedo e mi rinnego, poi torno indietro e non ci sono già più. In alcuni film ci vedi quello che ci vuoi vedere.

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    1. Ho scritto questo post praticamente solo per te e pensavo non lo avresti più letto ;-p

      Però è incredibile quanto sia vero quello che hai scritto

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    2. Sai com'è, ho ripreso ad allevare draghi e non ho più il tempo libero di una volta :-D

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    3. Chi alleva draghi e chi alleva pokemon...

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  3. Radiofreccia si ama o si odia. E' uno dei miei film preferiti! :D

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  4. Non so... non l'ho né amato né odiato. L'ho visto e vissuto per quello che era: un trancio di vita. O più tranci di vita

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