giovedì 17 marzo 2016

Siamo sempre qui, alla fine.

Hai visto che sono tornato a scrivere qui, a trattie  mi hai chiesto se mi potesse dar fastidio che tu leggessi i miei pensieri.
Come potrebbe darmene?
In realtà pensavo già lo facessi, di tanto in tanto ma forse sbagliavo.
Questa stanza è sempre aperta ed aperta a chiunque voglia passarvi. In fondo, se proprio ci fosse qualcosa che non volessi voi leggeste, eviterei di scriverla o la scriverei altrove, dove nessuno sappia ricondurre determinate affermazioni alla mia persona.
Ma non ho motivo di cercare un luogo simile, dal momento che ho già questa stanza...questo ripostiglio, ormai, sprofondato nel caos e nell'anarchia, senza la mia presenza a raddrizzare le linee temporali di questo buco al di fuori dalle regolari concezioni.

Che dire ancora?
In fondo questo è come un grande condominio in cui di tanto in tanto ognuno di noi va a prendere un te coi biscotti nel salotto degli altri e si lascia raccontare le storie che l'altro abbia in serbo e perché mai dovrei voler fare il vecchio brontolone che tiene chiusa la sua porta?

E poi al tuo te coi biscotti mi sono pur intrufolato, no?
Forse non invitato, forse non gradito ma i biscotti erano così buoni che non ho saputo resistere.
E la sai una cosa?
Sono felice.
Felice di esser passato a rubare un biscotto, perché ciò che ho letto mi ha donato una felicità ed una serenità quasi innaturali e quasi totalmente altruiste.
Ci hai raccontato una storia ed io l'ho ascoltata con attenzione e...e devo davvero aggiungere altro?
Forse sì, forse devo, per amor di chiarezza.

Son lieto e felice di ciò che di buono bussa alla tua porta e non vorrei mai che fosse diversamente.

Ora devo andare.
Bussano alla porta.

10 commenti:

  1. Mi piace la tua immagine: ogni blog come un piccolo appartamentino. Di base, ogni appartamento è uguale all'altro. Alla consegna. Poi l'arredo fa la differenza. E l'arredo son le storie. Le sfumature del raccontarle.
    Certe volte arriva qualcuno che, pur mosso dalle migliori intenzioni, purtroppo lascia un po' di casino dentro. Eppure che benedizione che sia entrato e l'abbia lasciato, quel casino. Ché almeno abbiamo vissuto e - male che vada - avremo un'altra storia da raccontare.

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    1. Forse dovrei cambiare almeno la carta da partati. è così... tetra.

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  2. Aaah, quando si trova l'inquilino del piano di sotto che ha la ricetta dei tuoi biscotti preferiti..e li sa fare pure divinamente..

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  3. Mi piacciono i biscotti. E anche il tè coi biscotti.

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  4. Mea Culpa... mi sono accorta solo oggi che sei tornato!
    E ho ripreso a seguirti

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  5. Sarà successo, così tanto tempo fa e come per una vecchia abitudine, venire a sbirciare le tue lande. Ora è passato un tempo indefinibile e mi sono sentita in dovere di chiederti il permesso di entrare, non volevo più sbirciare dal buco della serratura. Ed è proprio così, siamo tutti condomini dello stesso quartiere ed è sempre un piacere sapere che un vecchio paesano è lì nella sua vecchia piccola casa e sta bene, dopotutto. Non lo so se ti sei intrufolato nel tea-party giusto, in ogni caso beh, se tu fossi stato un ospite sgradito mi sarei sarei nascosta meglio. Quando le cose iniziano ad andare bene la primavera con i suoi pollini non ti fanno più paura.
    Buona permanenza ;)

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    1. Il party era quello giusto, ne ero certo prima, senza bisogno di questa conferma.
      Certo, mi avevano detto che era in maschera e devo aver capito male ma sono certo che lo avevi già capito. Da questo punto di vista, sono propenso credere tu rimanga ancora la persona che mi conosce meglio e che abbia meno difficoltà a riconoscermi, se pur mascherato.

      Paura o meno, la primavera è iniziata ormai. Non resta che vedere come trascorrerà. Tu vedi di trascorrerla bene
      ;)

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