martedì 2 febbraio 2010

Così tante cose da fare e così poco tempo...

Credo sia dalle 7.55 di questa mattina che attendo questo istante: l'istante in cui posso finalmente tornare di fronte al mio adorato portatile, il mio amico prediletto (da me nomato SPAM).
Perché quest'ansia?
Paura: paura che il ricordo svanisca, assieme alle emozioni che esso ha generato.

Story mode: ON

Come ogni mattina infrasettimanale, mi sono svegliato prima dell'alba, così da potermi preparare con estrema calma, per affrontare la giornata.
Controllo la mail, mi lavo, mi vesto, faccio una rapida colazione, controllo i miei vascelli ed il mio inventario personale.
Pronto? Parto.
Ore 7.40 - Da piazza Oberdan parte l'autobus numero 44. Ormai è una settimana che prendo lo stesso autobus alla stessa ora. Ormai è una settimana che vedo ogni mattina le stesse facce scendere alle stesse fermate.
Il 44, prima di addentrarsi in alcuni borghi provinciali nell'entroterra, percorre una strada parallela alla strada costiera, la quale (come è facile immaginare) costeggia il mare. Noi stiamo sopra a questa strada. Alla nostra destra, la montagna, alla sinistra, lo strapiombo da dove degli alberi spuntano e s'innalzano alla ricerca del sole. Oltre agli alberi, il mare.

E fu a quel punto, lungo quella strada.

Ad un certo punto, guardando verso il mare, noto una finestra fra gli alberi, che mi permette di vedere direttamente il mare con i suoi colori ed il cielo ancora indeciso se cedere all'alba o se tornare a dormire.
La voltaa celeste partendo dall'alto è azzurra, poi gialla, poi ancora rosa ed infine torna azzurra, quando si scontra con il mare assopito. Poco sulla destra, il castello dello Zio Max. Ancora oltre ad esso, un'opaca striscia della terra del monfalconense appare attraverso la nebbiolina del mattino. Nelle giornate più limpide si riesce addirittura a scorgere il Monte Cavallo, sopra ad essa.
Sulla sinistra, al tempo stesso la piccola città si sveglia con il suo traffico ed i suoi lavoratori in camicia. Saluto la mia piccola città dall'alto e proseguo sulla tratta, finché la finestra si chiude e torno al mio lettore Mp3.

Eppure i miei pensieri rimangono a quello scorcio di mondo, fra una città ed il suo mare, senza poter fare a meno di chiedermi dove potesse esistere una visione più bella.


Storu mode: OFF

"casa mia, per piccina che tu sia, sei pur sempre casa mia"

Eppure, non ho reso appieno ciò che il mio cuore vecchio e stanco ha provato, nel vedere tale paesaggio...

10 commenti:

  1. Appartenenza e nostalgia.

    Un abbraccio.

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  2. sì, ci sono scenari che ci trasmettono qualcosa.... però casa nostra resta sempre il luogo in cui ci sentiamo più protetti...

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  3. mi piace molto come scrivi, anche io provo sempre queste sensazioni,
    la nostalgia nelle varie lingue ha vari significati e... alcune riescono ad esprimere il sentimento meglio di altre,

    per quello che ne so io é stupendo provare nostalgia del posto nel posto stesso é una cosa strana da spiegare per me ma che tu hai descritto troppo bene

    grazie per questo post perché me lo rileggieró piú volte, mi fa sentire bene

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  4. iO e ALice siamo sempre, come dice Il tetrino in una situazione a cavallo tra " e quella voglia di andare via, e il desiderio di restare...".
    Hai reso, hai reso.
    Ora abbiamo una precisa idea di dove cavalchi l'Apprendista.
    "...ancora indeciso se cedere all'alba o se tornare a dormire."
    Ci piace molto in particola quest'immagine.

    Il tuo post, sembra una tela, evoca immagini; evoca anche quel senso di appartenenza che ognuno ha verso la sua "casina", verso quel ondo che spesso critichiamo, che però, a volte, osservandolo in silenzio, sa ancora suscitarci grandi emozioni.
    Mentre la settimana volge verso la sua metà..un buon mercoledì da me e Alice.

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  5. Tu credi di non averci fatto capire e cogliere le tue emozioni... Ma non è stato così, come ha detto Zoe, colei che ti conosce di più.. Dal tuo racconto.. Si percepisce proprio questo tuo amore verso queste meraviglie che ti circondano, che magari non tutti colgono nel viaggio mattutino che compiono con te giornalmente, e questo tuo senso di appartenenza mischiata all'amore nei riguardi della tua cittadina e della tua piccola casa che si mischia alle altre... E che ti avvolge nel suo calore quotidianamente....

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  6. Invece hai reso, perche' mi e' sembrato di vedere quel paesaggio anche senza che ne hai postato delle immagini...e tra le righe, si legge il profondo attaccamento alla tua terra, cosa che ci accomuna.

    Io non credo che certi ricordi possano mai svanire, nemmeno se te ne vai in capo al mondo, catapultato in un'altra realta'...ma quella finestra rimane sempre lì, dentro di te...

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  7. può sembrare stupido ad occhi sciocchi, ma le sensazioni che ci trasmette la nostra terra sono belle e profonde...sono quelle che porteremo nel nostro cuore e che ci faranno sentire tanta nostalgia

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  8. Ciò che gli occhi vedono attraverso il cuore, sa arrivare ad ogni anima...
    Tutto ciò che hai descritto è arrivato fin qui, dove di mare non ce n'è nemmeno il profumo lontano.

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  9. E' bello immergersi in queste tue parole...sanno di sana melanconia e di attimi intensi.
    Tornerò a rileggerti...mi fa stare bene!
    ciaoooo

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