domenica 17 novembre 2013

...strane notti...

Aprii gli occhi, senza sapere se avessi davvero dormito, né quanto. Minuti? Ore? Giorni interi?
Ciò che sapevo per certo, è che quello che avevo davanti era un panorama differente da quello che avevo abbandonato l'ultima volta che avevo aperto gli occhi.
Quindi sì: dovevo aver dormito, poiché mi trovavo sulla spiaggia ben oltre al castello di Miramare, mentre avevo certamente lasciato l'asciugamano poco oltre la pineta. Avevo galleggiato così a lungo, per poi arenarmi come un cetaceo? Che poi "così a lungo" era relativo: chissà quanto erano forti le correnti, magari avevo percorso tutta la distanza in pochi minuti.
Ad ogni modo, ero lì. Non conoscevo la zona, non riconoscevo il luogo in cui mi ero venuto a trovare. Conoscevo soltanto la direzione ed iniziai a camminare per fare ritorno a casa.
Lungo la strada, mi accorsi di non avere con me gli orari di lavoro. Che giorno era oggi? Dovevo lavorare? Avrei dovuto già essere lì? Avevo il giorno libero ma chissà se lo avevo passato dormendo perso alla deriva. Era giovedì o venerdì? Se fosse stato venerdì, diamine, sarei dovuto andare a scuola.
Prima e seconda ora, latino.
Terza e quarta ora, storia dell'arte.
Dovevo portare cartella e materiale da disegno? No, non lo credevo: era il primo giorno dell'anno per storia dell'arte. Però c'era la possibilità che interrogasse di latino e che io fossi stato dannato se avevo aperto libro.
Il grande capo mi raggiunse presso un'impalcatura in metallo sulla spiaggia. Non so cosa stesse cercando, ma sembrava tranquillo, quindi supposi di non aver mancato al lavoro, sebbene non ne fossi ancora del tutto certo. Prima di buttare la spazzatura, per fortuna, un collega aveva guardato dentro al bidone e vi aveva rinvenuto i miei orari. Sembrava molto soddisfatto di sé per quella piccola impresa ma non gli badai ed anzi, forse gli risposi in modo un po' brusco. Me ne dispiace un po'.

Non credo sia capitato altro in questo sogno ma questo basta per capire tante, troppe cose.
E' talmente chiaro, che scomodare uno psicologo per analizzarlo, sarebbero soldi buttati.

6 commenti:

  1. I sogni sono spesso premonitori di persone che un giorno potremmo conoscere...a me qualche volta e' capitato di fare sogni in cui mi trovavo in luoghi mai visti prima e che poi ho scoperto far parte della vita di persone che ho incontrato in seguito...

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    1. Per quanti indizi possa offrirci il futuro sulla propria natura, non saremo mai abbastanza pronti ad affrontarlo, quando arriverà...

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  2. "Dormire, forse sognare. Sì, qui è l’ostacolo,
    perché in quel sonno di morte quali sogni possano venire
    dopo che ci siamo cavati di dosso questo groviglio mortale
    deve farci esitare. È questo lo scrupolo
    che dà alla sventura una vita così lunga."

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    1. Ecco perché il tuo modo di scrivere mi ha riportato alla mente il grande Shakespeare...

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  3. Se lo porti ad uno psicologo questo sogno, cambia mestiere (non il sogno, lo psicologo)

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    1. No, tutt'altro... è di una semplicità disarmante, davvero...

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