mercoledì 18 gennaio 2017

Qualcosa finisce

Tutti si sono, prima o dopo, interrogati sul proprio futuro o su quello degli altri. Il folklore ci regala un numero non ben precisato di metodi per la divinazione ed in tanti si sono prodigati a studiarne uno o l'altro.
Fra i vari, Alejandro Jodorowsky, artista "eclettico".
Ho appena terminato di leggere un suo libro a tale riguardo, "La via dei tarocchi".
Quando l'ho prestato a mia madre, lei ha provato a leggerlo ma me lo ha restituito, dicendomi che era un "manuale" per leggere i tarocchi e non le interessava.
Vuoi la coordinazione astrale, vuoi che ce lo avevo in mano, l'ho iniziato, ricordando che, probabilmente era un mero "manuale".
Non so cosa sia successo nel frattempo, forse mi sono addentrato troppo in profondità fra una pagina e l'altra o fra una riga e l'altra, forse mi sono un po' perso in questo mondo un po' stravagante, dipinto coi pennelli di chi vede il mondo attraverso le sfaccettature di un diamante.
Era un manuale eppure non il solito manuale.
Conoscete i manuali sui tarocchi?
Vi dicono cosa significano le carte, vi dicono come metterle sul tavolo e vi fanno corrispondere ogni posizione ad un determinato aspetto della vita.
Semplice nella sua complessità.
Qui no.
Il nostro artista ha preso ogni tarocco e, dopo averne ricercato l'origine, ne ha analizzato i colori, la postura, ne ha immaginato lo sfondo al di fuori dei confini della carta e, cosa non indifferente, ne ha espresso quello che, ai suoi occhi e alle sue orecchie, poteva esserne il pensiero.
Cosa direbbe l'appeso, se potesse parlare?
Come interagiscono du carte dei tarocchi fra loro, se poste una accanto all'altra? Invertendone la posizione il loro rapporto cambia? Ovviamente sì.
Certo, dopo ogni relazione fra una carta e l'altra, dopo l'analisi minuziosa di ogni arcano maggiore e minore, dopo una storia sulla ricerca del tarocco originale, dopo aver espresso anche alcuni metodi per la lettura, dopo averti fatto viaggiare in un mondo così estraneo al proprio eppure così simile, solo dopo si arriva a capire che il tarocco, secondo Alejandro, è uno strumento di analisi e di autoanalisi.
Ogni tiraggio è volto al fine di capire cosa preoccupi il consultante e nulla più.
Il futuro?
Il futuro è tutto nelle nostre mani è solo nostro. Dipende da noi e da come noi reagiamo agli interventi esterni che viviamo giorno dopo giorno.

Non sono certo di aver espresso appieno ciò che questo libro mi ha dato, anzi, sono certo di non averlo fatto, che le mie dita sono piuttosto arrugginite e questo pozzo è troppo profondo per poter venir espresso in bianco e nero, senza le dovute sfumature.

11 commenti:

  1. Ti sei spiegato benissimo.
    Potrei trovarlo interessante anche io, pur non "credendo" nei tarocchi e simili.
    Ampliare i nostri orizzonti fa sempre comunque bene.

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    1. Difficilmente "credo" in qualcosa.
      Mi piace dire di essere incuriosito da questo o da quell'argomento e di approfittare per approfondirlo.

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  2. Ho letto quel manuale e l'ho apprezzato parecchio. Mi è servito nel preparare un esame sulla simbologia. Jodorowski era un fuori di testa, comunque 😀

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    1. Il simbolismo presente nel libro è incredibile, come incredibile è stato il lavoro dell'autore per ricercarlo ed esporlo.
      Basta guardare qualche suo film per capire che con la testa non ci stava proprio...

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  3. Il futuro è quasi tutto nelle nostre mani. A volte capitano eventi disastrosi che puoi ritenere incontrollabili, ma se ci pensi bene, avresti potuto evitarli. Certo devi vivere una vita in preallarme... e non sarebbe un evento negativo già questo?
    Diciamo che i punti di vista - da questo punto di vista - si possono sprecare... ;)

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    1. La vita è un complessivo di azioni e reazioni. Si può dar la colpa al mondo ma se ne fa parte, quindi è sempre anche colpa nostra.

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  4. il futuro è orientativamente quello per il quale abbiamo gettato i presupposti nel passato e alla cui formazione abbiamo contribuito con delle scelte precise.

    mi piace pensare che sia sempre possibile ribaltare le sorti di qualsiasi futuro, anche di quello già scritto.

    troppa tenacia inutilmente spesa, la mia, per qualcuno che ritiene non si possa sfuggire a un certo tipo di predestinazione.

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    1. Ogni futuro è incerto perché lo sono le nostre azioni. Siamo un continuo mutamento.

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    2. che siamo in evoluzione è innegabile.
      ma che questa evoluzione segua proiettorie alquanto precise, pure...

      ;-)

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  5. Non credo che quel libro possa definirsi un manuale dei tarocchi, piuttosto uno studio, anzi un esempio di esercitazione sulle proiezioni psichiche e sui simboli utilizzabili per descriverle.
    So che i tarocchi interessano molto gli psicoanalisti e non mi sembra per nulla casuale, che ne dici?
    Io non ho letto il libro di cui parli, ma penso che lo si potrebbe utilizzare per imparare a tracciare un disegno delle nostre proiezioni psichiche (sto usando "proiezioni psichiche" in senso esclusivamente figurato, non tecnico, non ne avrei la capacità).

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  6. Ti sei espresso benissimo, così bene che mi hai fatto venire voglia di vedere questo libro e perdermi nella sua lettura...Deve essere stra affascinante e interessante poter indagare e conoscere l'arte che c'è dietro ai tarocchi che di per sé hanno un loro fascino atavico!

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