mercoledì 19 giugno 2013

Affondo o affondo?

Sembra non esserci scelta a volte.
Sembra che la vita ti offra 2 strade possibili che portano ad un unico risultato...
Eppure non sempre è così: bisogna saper leggere fra le righe, interpretare, scoprire che lo stesso risultato puà avere due differenti significati...

Tutto sta nella transitività del termine...

Affondo... ma come? o cosa..?

Già, perché non è detto che sia io ad affondare...

Io affondo.

Detto così, significa che sono io ad andare a fondo... sono io a non riuscire a stare a galla...sono io che, con l'acqua alla gola, rinuncio e mi lascio avvolgere dal tiepido abbraccio della marea...ed affondo in un mare di lacrime e plancton...

Da tempo, ormai, io sento di star implodendo... Sento la vita che mi risucchia dall'interno, lasciandomi più che vuoto: sottovuoto. Nulla resta in me, ad eccezione del pensiero, che mi permette di ricordare e capire come io stia...

E devo affondare...

Però, se affondassi un coltello nelle carni, non sarebbe sempre affondare, in un certo qual modo?
Affondare per aprire un varco, attraverso il quale tutto me stesso possa liberarsi del sangue sporco che mi abita...lasciar entrare l'aria e ricreare uno spazio da riempire con qualcosa...

Sempre che io voglia ancora trovare qualcosa che mi riempia...Una vita vuota, tutto sommato, è meglio di una vita piena d'acido o veleno, che ti consumano le carni ed i tessuti dall'interno, mentre non puoi far altro che aspettare di affondare nuovamente, oppure puoi cercare un nuovo palliativo, che dia il sollievo necessario, almeno per un po'...

                                                                                 ...almeno per un po'...

4 commenti:

  1. Affonda. Tocca il fondo e poi risali su. Piano piano. Ma lascia stare i palliativi, ricomincia da te. Sii il tuo punto di partenza.

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  2. Se il punto di partenza dovessere essere me stesso, il primo passo da percorrere sarebbe il rogo...

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    1. E allora sii come l'araba fenice che risorge dalle proprie ceneri: "post fata resurgo".

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    2. Non esistono ceneri da cui risorgere... Esiste solo il vuoto... Qualsiasi cosa dovesse nascere dopo, sarebbe soltanto una nuova eresia da sradicare, prima che metta radici troppo in profondità...

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