giovedì 21 marzo 2013

Per di qua...

Il bosco è fitto, gli alberi scuri... Nessun sentiero da seguire, né cartelli ad indicarci la direzione, né luoghi da raggiungere.
Nemmeno nulla dascrivere, in effetti.
Cosa ci faccio qui?

"Forse ti ho chiamato io..."
"Perché l'hai fatto?"
"Perché qualcosa ti tormenta, fratellone..."
"Lo so... e quindi?"
"Mi chiedevo se ti andasse di parlarne"
"Con te? A che pro? Non puoi aiutarmi.."
"Questa volta no, fratellone, ma sai bene che lei non verrà mai aparlare con te..."
"Sì, lo so"
"Eppure non ci credi"
"No"
"Ci speri davvero?"
"Non lo so..."
"Hai ricominciato a guardare gli autobus, lo sai?"
"Sì, l'ho notato.. Non dovrei, vero?"
"No, per niente.."
"E' più forte di me..."
"Non scenderà da un fottuto autobus. Sai come si muove lei. Nel caso, ti contatterà."
"Non lo farà"
"E allora rinuncia. Non puoi tormentarti per sempre con questo rimpianto. Fatti passare questo insulso senso di colpa: sai che le cose non sarebbero potute andare diversamente."
"Forse hai ragione ma ora come proseguiranno?"
"Nel solo modo in cui possono proseguire: lungo il sentiero."
"Non c'è alcun sentiero.."
"Dietro a te non ci sono forse le nostre impronte?"
"E quindi?"
"Ad ogni passo il tuo sentiero si crea e prende forma.."
"Perché non corre davanti a me, così che io possa sapere dove sto andando?"
"Perché se lo sapessi, te ne creeresti uno nuovo, per scoprire dove portino gli altri.. ed è così che sei finito nel bosco."
"Quindi cosa dobbiamo fare?"
"Ehi, guarda: una bottiglia!"
"Cosa ci farà nel bosco?"
"C'è scritto bevimi: beviamo!"
"Ma sì, in fondo non potrà capitarci nulla di male ad affrontare l'ignoto..."

1 commento:

  1. Chissà se riusciremo mai a capirci e capire cosa ci succede, uccide e poi ci abbandona.

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