venerdì 10 febbraio 2012

Ululati nella notte...

Taci... Non riesco a concentrarmi se urli così, ti pare?
E dire che era una città così silenziosa... Si sentivano soltanto gli uccelli svolazzare e cinguettare... Il ruzzare degli infanti ed il brusio delle persone...
Certo, qualche motore... Ma ora non si sente altro che questo...

Un ululato possente, che farebbe tremare qualsiasi creatura dovesse riconoscerlo...

Non si tratta di un animale, oh no...

Non è una macchina creata dall'uomo, certo che no...

E' il vento... Ma non un vento qualsiasi... E' l'impetuoso vento che spazza via ogni cosa sul suo cammino. Avanza come un carro armato, ma con la rapidità del giaguaro, portando con sé qualsiasi cosa incontri.

Oltre 120 km/h di raffiche che sibilano fra i palazzi e nelle vie e nelle corti... Un concerto di grida e lamenti ma nessuno è in città...

Nessuno esce con questo vento... Nessuno, salvo chi vi è costretto e prega per non volar via, lontano...

Bizzarro notare come io non possa volare via, benché io sia forse il solo che potrei abbracciare con gioia il muso della raffica più forte, per poter arrivare così, lì dove non sapevo se sarei arrivato con le mie sole forze: da qualche parte al di là dell'arcobaleno, dove tutto è differente...

Anche se, devo ammetterlo, mi mancherebbero le raffiche ed i concerti della città, quando il vento decide per noi direzioni e destinazioni...

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