venerdì 13 febbraio 2015

Promemoria per il futuro: "E' difficile seguire un sentiero che non c'è."

Eccomi di ritorno. In realtà sono tornato questa notte ma non avevo davvero la forza per scrivere il post che mi appresto a creare ora.
Dicevamo "San Marino", vero?
Vero.
Vi ho salutati, se non sbaglio, un paio d'ore prima della partenza, conscio del fatto che, se mi fossi messo a dormire, non sarei riuscito ad essere sveglio in tempo, anche perché il treno partiva alle 5.15 (e per Diana).
Ho detto a davvero poche persone che partivo, tant'è che, verso le 4.30 la gente si chiedeva per quale stravagante ragione io fossi ancora/già sveglio.
Nello zaino le poche cose che servono per star fuori una notte e qualche provvista per il viaggio (the freddo e biscotti).
Si parte.
Primo treno per Venezia. Tutto regolare, sembra. Viaggio tranquillo, privo di inconvenienti o stranezze (10 minutio di ritardo, regolari), quelle sono riservate a dopo, durante il viaggio fra Venezia e Bologna.
Lungo tutto il viaggio, noto che ovunque c'è neve. Ma diamine, mi dico, non fa così freddo.
Evidentemente sì. Boh, ma non c'è vento. Sento poco il freddo locale e poi dormicchio lungo il viaggio.
Ad un certo punto il treno di ferma, puntuale a Bologna (beh, la puntualità è una stranezza per Trenitalia, si sa). Sento parlar di un ritardo.
"Il treno regionale veloce per Rimini parte in ritardo dal binario 3.

Pensiero mio.
"E' un treno regionale e va esattamente dove devo andare io. Boh, lo prendo e chissene."

Analizziamo la situazione.
Io arrivavo a Bologna alle 9.40 e dovevo prendere la coincidenza per Rimini delle 10 e 35 (tutto i ltempo del mondo per attendere). Il treno delle 9.35 era in ritardo di 10 minuti ed è partito alle 9.45.
Morale che ho usato come mantra per tutto il viaggio e su cui sono stato preso in giro per molto tempo: "Causa un ritardo di 10 minuti, sono in anticipo di un'ora". Drammaticamente vero assolutamente divertente.
Avviso il mio contatto a San Marino del cambio d'orario, ma è un po' che non risponde e boh, penso che si sveglierà, prima o poi.

Due parole sul mio contatto a San Marino.
Non avevo idea di chi fosse. Avevo conosciuto una ragazza ad una fiera e dopo un paio di mesi la sorella mi ha aggiunto. Ho chiecchierato un po' con tale sorella e stavo sfruttando il fatto di conoscerla per aver una guida a San Marino.
Inutile dirlo: non è andata così.

Arrivo a Rimini e prendo la corriera verso San Marino. Ancora nessuna risposta del mio contatto.
Provo a contattare la sorella, che nono ha idea di dove sia quell'altra e non aveva idea del fatto che sarei arrivato.
"Oh, meraviglioso."
Arrivo a San Marino. Non ho batteria, non ho campo. Perso nel tempo e nello spazio in terra straniera.
Sapete, con quella "tanto ho la guida" non mi son nemmeno preso la briga i saper dove fosse la mia pensione né mi ero sforzato di ricordarne il nome.
Ehm...
Faccio uno sforzo di memoria imbarazzante e, senza saper bene da dove mi sia arrivata, ricordo il nome della mia destinazione. Che fare?
Prima regola in terra sconosciuta è creare un campo base. Quindi chiedo indicazioni per raggiungere la mia meta.

E qui si comincia a ridere.

1) Sì, prendi la strada, vai fino alla chiesa, poi giri verso le Generali, scendi attraverso il bosco e vai a sinistra...poi.... (continua 5 minuti).

Inizio questa strada, poi prendo un altro passante

2) Eh, non è vicinissimo, sai? Prendi lo stradone fino alla curva grande, poi giri di qua vai dritto per 4 km, poi giri e arrivi in città e da lì è un po' difficile.

Non mi perdo d'animo: è una bella giornata, sono in vacanza, è un'avventura.
Vedo un gruppo di 3 persone tranquille, rinnovo la mia richiesta di indicazioni.

3) Ma perché sei sceso di qua? Era a 5 minuti da dov'eri.. Boh, senti vieni con noi ti portiamo per una scorciatoia.

Ora, ho visto molti film dell'horror iniziare così, lo sappiamo tutti, ma io sono il protagonista dela mia storia, quindi devo sopravvivere: è scritto nel copione. Accetto l'aiuto e ci mettiamo in viaggio. Il viaggio è breve attraverso delle gallerie fatte negli anni che furono dove gli italiani si nascondevano in tempo di guerra (dato che San Marino era neutrale, su carta e non la bombardavano, in teoria).
Tempo stimato, 10 minuti di passeggiata tranquilla, arriviamo in cità. "Ecco, sali le scalette e hai lì l'hostaria".
Ringrazio sorridendo, vado con passo deciso verso la meta (sperando ci sia davvero, finché non la vedo, non ci credo davvero).

Entro in quella che ha il nome "Hostaria da Lino". Una locanda carina, rustica, accogliente. Chiacchiero con il portiere e gli racconto in breve la mia piccola avventura per arrivare, ride con me. Vede che sono di Trieste "Ma va! Anche la mia nonna ha abitato a Trieste. Ci son stato un paio di volte!"
Inizia a descrivermi alcune parti di Trieste che gli sono piaciute molto, prima di darmi la stanza.
Numero 18

La mia testa pensa al 18 e lo scompone
1+8 = 9
18=6x3 , 6+3=9
18 0 9x 2, quindi due volte 9.

Il 9 è a modo suo il mio numero preferito e mi ha accompagnato da sempre.

Lo prendo come un buon auspicio.
La camera singola che avevo prenotato, si rivela essere una matrimoniale accogliente il cui cartellino sul retro della porta indica minimo 70€ a notte. Rimango perplesso ma attendo, nel caso ne parlerò con la reception quando dovrò saldare, dato che avevo prenotato per 40€ più la spesa giornaliera di soggiorno.
Mi sistemo, mi rilasso, ricarico il cellulare (cercando di contattare ancora la fanciulla che continua a non rispodere). Mi dico "sticazzi" e facci oper uscire con l'idea di visitare il borgo nei dintorni. Il locandiere mi ferma e mi dice "ti conviene andare su. C'è la funivia a 10 metri e arrivi in 2 minuti nella città E' una bella giornata ti conviene approfittare. Seguo il consiglio, mi pareva d'uopo farlo.

Funivia. Ok, c'era una vaga foschia ma il paesaggio visto dalla funivia che sale, pur con la foschia, era meraviglioso. Io adoro le altezze. Mi affascinano e mi spaventano al tempo stesso. Ma per lo più mi affascinano. Arrivo su. Una voce cavernosa nella mia testa mi chiede "Da che aprte vuoi andare?"
Potrei seguire i cartelli ma trovo che non sarebbe sensato. Voglio visitare la città, non i musei.
Prendo una strada casuale, inizio a camminare. Vedo le torri, le mura, il "passo delle streghe", le porte per entrare ed uscire dalla città-castello. Ogni posto ha una sua vista ed è ogni volta una vista che lascia senza fiato, tutto attorno innevato, nonostante i 10 e più gradi. Anche parte della città è innevata e le strade non sono del tutto sgombre. Cammino tranquillo fino al parco naturale.
Ci entriamo?
C'è bisogo di chiederlo?
Cammino in mezzo a questo piccolo bosco sul confine nord-orientale della città (o così pare dalla cartina). Vago da un sentiero all'altro, sentendo l'aria del bosco bagnato dalla neve, i rami e la terra sotto i piedi. Come esserci già stato, come essere in una sorta di casa che non ricordavo di avere.
Ad un certo punto, dal sentiero lastricato vedo dipanarsi un sentierino meno evidente. Lo prendo e cammino, chiedendomi dove porti. Cammino e cammino. Ad un certo punto camminare diventa meno semplice e mi dico che potrebbero batterl oun po' meglio questo sentiero.
La cinica voce di mio fratello interviene chiededmoni "Quale sentiero?"
Sbatto le palpebre ed effettivamente sono in mezzo al bosco e non c'è aclun sentiero attorno a me, né davanti a me, né dietro. Ripercorro i miei passi ma, fatta eccezione per i miei passi, non c'è alcun sentiero, più o meno battuto. Non so cosa io abbia visto in principio ma il sentiero che stavo prendendo, non esisteva più o non era mai esistito, chissà.
Rientro verso la pensione, sapendo che l'ultima discesa con la funivia è alle 18.30.
Alle 19.30, arriva un messaggio dalla ragazza che doveva guidarmi.
Toh, si era addormentata ed aveva avuto dei casini, ma se voglio, mi raggiunge ora.
Acconsento ed attendo.
Dei del cielo.
Dei
Del
Cielo.
Ditemi che è uno scherzo.
Ok, potevo accorgermene da alcuni piccoli dettagli. Di una cosa potevo accorgermi, del resto no ma avrei dovuto scartare l'idea dal primo segnale.
Arriva davanti a me, questa piccola Smart rossa fiammante (per la cronaca, l'unica smart che posso apprezzare è rossa fiammante nel senso che le stanno dando fuoco) dalla quale escono due cose: i chemical brothers a palla e la conducente truzza.
Carina.
Ma truzza.
Avrei dovuto capirlo. Va bene.
Chiacchero e ceno con questa dama con una voce più bassa della mia ed ad una certa mi metto a nanna. Dovremmo vederci al mattino ma sono certo che non si sveglierà, quindi dormo sereno.
Alla mattina mi aspetta la colazione (Arw, colazione) e noto i marcatini attorno alla pensione. Li visito con poco entusiasmo (non c'era un granché) e torno alla città, per fare un po' di stupido shopping turistico (tanto per portare qualcosa a mamma e papà dalla vacanza).
2 parole sui negozi.
Armi e souvenir.
Principalmente questi sono i negozi di San Marino. Armi soprattutto (a prezzi ridicoli, ammettiamolo). Quiondi spadoni d'ogni genere, archi, balestre, pistole e fucili da soft air (era un mortaio quello?!). Gli altri negozi, per lo più sono chiusi o poco interessanti.
Recupero una tazza, un bicchierino, una calamita, un quadretto e due bottiglie che hanno attirato la mia attenzione, per il loro contenuto divertente e spiritoso
Seconda classificata: Grappa della gnocca.
Divertente idea per una grappa 40%
Poi l'altra bottiglia.
Il mercante di liquori l'ha definito un amaro alle erbe, quando ho detto a mia madre cosa avessi preso ha parlato di benzina, grossomodo.
Ma vabbé la bottiglia era divertente e non l'avevo mai né vista né sentita nominare... Primo posto per la bevanda spiritosa e divertente al "Latte di suocera" (70% di amaro alle erbe).

A pranzo trovo un ristorante dai prezzi modici e dalle porzioni soddisfacienti (e lo dico io, che magnio come un bue).
Verso le 15 sono in procinto di tornare a Rimini e da lì a Trieste.
Fra Rimini e Trieste, ho una pausa di un'ora e mezza. Seno un'amica che abita vicino a Rimini, passo a trovarla. Da lì, quattro chiacchiere e poi riparto verso cesena, dove attendo il treno che avrei dovuto prendere a Rimini ma boh, l'ho anticipato con i miei poteri speciali.

Senza cena arrivo a Trieste e mentre esco dalla stazione, una coppia fiorentina mi chiede se io sia del posto e se sappia dove si possa mangiare un boccone. Li porto da un amico alla piadineria, anche io avevo fame, del resto. Arrivare a Trieste poco prima della mezzanotte, congedarmi dai fiorentini alle 2 passate e da lì andare appena a casa, mentre loro aspettano un passaggio verso Budapest.

Mi son dilungato parecchio nella mia avventura ma valeva la pena di scriverla tutta, senza saltare nulla. Insomma, due giorni densi dell'imprevedibilità che io amo ed ora casa.

Capite ora perché non mi sia preso la briga di scrivere tutto stanotte: non avrei finito, lo sappiamo.
Come rpevisto il venerdì mattina è stato dedicato al relax ed alla nanna.
Vediamo come va il pomeriggio. E' carnevale e non ho nulla da mettermi...

15 commenti:

  1. Sono stata in gita a S. Marino e ricordo che faceva un freddo cane ad Aprile.

    RispondiElimina
  2. Fantastica la tua gita fuori porta!! Girare per una città sconosciuta senza sapere dove andare, camminare in un bosco senza meta e rischiare di perdersi con la serenità di chi sa che in un modo o nell'altro troverà la strada per tornare indietro. Ti invidio molto per questa piccola vacanza!!
    Per quanto riguarda il carnevale sono certa che troverai qualcosa da indossare ;-)
    Buona giornata dolce nocchiero :*

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Chiunque può farlo, non occorre andare a San Marino per fare esperienze così

      Elimina
  3. Adoro leggere questo genere di esperienze, mi piacerebbe fare una cosa del genere prima o poi. Però mi pare di capire che San Marino non ti sia piaciuta particolarmente. La storia dei 70€ a notte poi l'hai risolta?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ah, vero... L'ho tralasciata... Beh... ne ho pagati 43, come previsto :p

      In realtà a città mi è piaciuta molto :D

      Elimina
  4. Santo dio, un'odissea!! Non direi che era truzza, i Chemical non sono truzzi.
    La smart forse sì.
    A San Marino non credo ci torno ancora, troppa fuffa che copre le sue bellezza :)

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io forse ci tornerò, ma certamente non con l'idea di veder la tipa XD
      Fidati che lei era davvero truzza XD XD
      Ok, i Chemical non sono truzzi, tutto il resto sì...

      Elimina
  5. Tutti i film dell'orrore, in effetti, riguardano qualcuno che s'è perso e degli sconosciuti (sempre in multipli di tre) che gli dicono di aggregarsi che lo condurranno a destinazione. Per una scorciatoia.
    In genere muore nei successivi trenta secondi.

    Comunque la tipa truzza che si sveglia alle 19, gira in quella pseudo macchina rossa fiammante e ascolta i chemical brothers sarebbe da picchiare.
    Indossava anche le ballerine, magari.

    Però dai, mi sa che ti sei divertito :)

    Ps. il latte di suocera l'ho bevuto ed è tossico.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Però boh, sembra io sia sopravvissuto.
      Sia alla scorciatoia, sia alla truzza. Si l'avrei picchiata ma non era carino farlo al primo incontro.

      In ognio caso: sì, mi sono divertito parecchio.

      Elimina
  6. Anche per me due giorni intensi.
    Gli appuntamenti "al buio" sono decisamente da bocciare.
    Meglio le persone che si conoscono dal vivo.
    E tra queste, meglio quelle affidabili! ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sinceramente non credo.
      Tralascia il fatto che non era un "appuntamento" al buio: io ero lì per veder la città, di conoscer una ragazza locale non mi interessava, l'ho contattata perché mi fungesse da guida turistica. Ok, fallimentare comunque.
      Sui miei giorni successivi dovrò fare un nuovo post, perché ogni giorno risulta più divertente del precedente.

      Elimina
  7. Dai un bel viaggio allora.... truzza a parte, ma forse meglio così, hai potuto girare e camminare dove volevi....
    Piacerebbe tanto anche a me partire da sola per esplorare posti nuovi!! prima o poi dovrò farlo....
    ma solo a te i treni si anticipano?!? trasmettimi un po di questo potere per favore!! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non credo sarei partito se avessi saputo di non avere una guida. E' stato un bizzarro concatenarsi di eventi.

      Il treno, beh.
      Come ho scritto, è stato un caso fortuito di ritardo del treno precedente. Quando io viaggio la fisica del tempo e dello spazio diventa relativa: fa parte del gioco.

      Elimina