...bisogna tentare di vivere.
-cit.-
E' tornata sapete?
Una cara amica che passa da queste parti periodicamente.
Ne hanno annunciato l'arrivo tutti gli esperti e lei non ha tradito le aspettative.
La Bora.
Ieri sera sono uscito da lavoro e lei era lì che soffiava quei piccoli fiocchi di neve, sparandomeli in faccia come fossero coriandoli a carnevale, come se non sapesse che il carnevale è la settimana prossima.
Pedalo verso casa e sento una strana gioia, una strana euforia nello spingere con forza il pedale mentre sento quest'impalpabile barriera ergersi di fronte a me e scivolarmi sul viso come fosse acqua.
...imborezà...
Diciamo così per definire lo stato d'animo di una persona eccitata (anche sessualmente), esaltata, elettrizzata, incapace di controllarsi.
Come se la Bora avesse invaso il nostro sistema nervoso e ci imponesse questa data emozione. Provate a lasciar libero un cane quando soffia la Bora e capirete che è davvero così.
Arrivo a casa, ancora elettrizzato e carico di adrenalina.
Mangio qualcosa al volo prima di dormire.
La sento.
La sento soffiare, ululare fra le vie del rione.
Ne sento il gelo trasportato pur non sentendolo.
Sento le finestre tremare, gli alberi scuotersi.
Prendo una decisione un po' avventata ed apro la finestra della camera, lasciando chiuse le imposte. Mi imbozzolo sotto il piumone e resto ad ascoltare quest'anima della mia città mentre dilaga con forza e grazia, portando con sé qualsiasi cosa non sia saldamente ancorata al suolo.
Con la poesia che porta nella sua voce mi assopisco e dormo sereno e felice, attendendo l'indomani per tornare a giocare con lei, quando salirò in sella per andare a lavorare, mentre lei cercherà di portarmi altrove, lontano, forse sull'Isola che non c'è, forse nel regno di Oz, forse nel paese delle meraviglie.
Magari un'altra volta, amica mia, magari la prossima volta.
E continua l'ululato selvaggio di questa strana impalpabile creatura che nessuno sa imbrigliare ed a cui pochi sanno resistere.
giovedì 5 febbraio 2015
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Che bella la sensazione che hai descritto. A me capita spesso con la pioggia forte, quella strana sensazione di euforia. E spesso ho dormito con la finestra aperta, ché il profumo frammisto al suono del temporale manda via di testa.
RispondiEliminaMeravigliosa pioggia purificatrice che deterge le nostre anime dai pensieri negativi.
Eliminami piacciono di più le stagioni come l'inverno e l'autunno, perché regalano emozioni e sensazioni come quelle che hai descritto tu
RispondiEliminaOgni stagione offre emozioni diverse.
EliminaIn inverno hai la neve, quando c'è, il profumo delle castagne lungo le vie. In autunno hai le pioggie e gli odori del bosco bagnato. In estate hai il sole ed il calore dell'aria che riempie i polmoni. in primavera hai la rinascita dell'anno, come uscir dal bozzolo e scoprire che si è ancora vivi e si può riprendere a vivere.
Mi ricordi il film "Chocolat" (un filmetto, in realtà, ma contenente qualche spunto carino). Non so se tu l'abbia visto, ma c'era lei (Juliette Binoche) che periodicamente avvertiva la voce contenuta nel vento, un vero e proprio richiamo a partire.
RispondiEliminaHo sempre avuto un rapporto contrastato con il vento: da una parte mi inquieta (forse proprio perché ha il potere di smuovere ed agitare qualcosa, dentro, come nessun'altra cosa in natura), dall'altra mi prende per mano, come una guida, e mi conduce in altro luogo. Forse i due aspetti si collimano, alla fine.
Chocloat...
EliminaL'ho visto solo una volta ma mi ha toccato in qualche modo. Alla fine mi sembrava una continua ricerca di una casa che non si sa bene quale sia e che forse non c'è davvero.
Il vento per me è come una scarica di energia. In fondo il vente è casa, ai miei occhi...
Io vado in brodo di giuggiole quando diluvia e sono nel mio letto con un libro.
RispondiEliminaL'apoteosi del piacere, proprio!
Ecco, se c'è temporale, sì: a casa sotto le copertine. Ma se piove soltanto..no... In bici e nella mia testa risuona "feel the rain on your skin"...
EliminaSe ti accontenti del regno di Moz posso portartici io :p
RispondiEliminaLa bora, da te, è micidiale.
Sai che il piccolo attore del film di Salvatores stava per finire in acqua, nella scena ambientata sul molo, a causa del vento?? XD
Moz-
Oggi una raffica più forte stava per scagliarmi sul marciapiedi ed ho dovuto proseguire con inclinato di 60° sulla bici per non spostarmi di carreggiata.
EliminaE' stato.,..meraviglioso...
Che bel modo di scrivere hai! Ultimamente fa freddo anche da me, per oggi sono salva perché non devo uscire ;), Mi piace tantissimo, hai descritto una bellissima sensazione!
RispondiEliminaA presto .. Dream Teller ^^
Le parole sono il magico dono di qualche dio misericordioso (Teut?) che ci permettono, se usate bene, di esprimere anche ciò che non ha un termine reale per essere descritto.
EliminaAnche la mia amica di cui ti ho già parlato, che ha vissuto un tot di anni a Trieste, è affezzionata alla Bora al punto da farti dimenticare che è un ventaccio gelido che entra nelle ossa. Senza offesa eh. Io odio il vento, sopratutto perchè mi prende subito le orecchie con un bel mal d'orecchie, però sono riuscita ad immaginarmi la tua sensazione pensando al sole... a quando esco dall'ufficio in primavera e c'è quel primo sole caldo che mi abbaglia mentre torno a casa ed entro in casa felice e contenta come poche volte...
RispondiEliminaIl sole è meraviglioso. Ti ricarica come se fossi un girasole alla ricerca di calore. Ma la Bora.. beh.. non è solo vento... Devi viverla per capirla.
EliminaAvvisa la tua amica, che oggi la Bora ha sradicato un albero in stazione. Lei capirà.
p.s. sono andata a vedere il sito per adottare un cucciolo virtuale (mi aveva incuriosito la tua volpacchiotta).. e ne ho adottato uno anch'io..
RispondiElimina(verrò a vederlo quanto prima :D )
EliminaQuando sono stata a Trieste, in estate, ho conosciuto la sorella minore della Bora. Quella che un triestino mi ha detto chiamarsi "Borina". Anche lei non scherza...
RispondiEliminaCome scritto sopra, oggi la Bora ha sradicato un albero davanti alla stazione. Non un alberello, ecco. Diciamo un albero bello grosso...
Eliminasperavo fosse tornata la ganja buona invece è solo vento..
RispondiElimina..."solo" vento...
EliminaMi fai salir la bestemmia XD
A noi romani invece ce basta la tramontana a innervosicce. Per questo siamo indolenti e scassaballe. Forse una mesata de bora che tracima dagli infissi potrebbe insegnarci più di una vita di carezze di ponentino morbido...
RispondiEliminaI casi sono due.
EliminaO imparate l'equilibrio o dovrebbero ripescravi dal Tevere.
Persone, alberi, macchine, bidoni...
(cerca Trieste Bora su google e capirai cosa intendo...)
Descrizione meravigliosa. Riesci veramente a far capire agli altri ciò che provi.
RispondiEliminaIl vento non lo ho mai amato particolarmente, lo vedo un pò come un "guastafeste" che cerca, con la sua grande voce, di coprire i suoni della natura ed il silenzio intorno a me.
In compenso le tue sensazioni mi fanno venire in mente la mia gioia, euforia, adrenalina quando vedo cadere la neve. La bufera di neve vista dalla finestra, al caldo, i campi e le strade attorno che si imbiancano velocemente... Le auto che smettono di passare, l'ambiente che, in un certo senso, si "purifica". Divino.
Quando nasci in una città come questa, amare il vento diventa il solo modo per amare la tua città.
EliminaNon esiste un'altra città che abbia un vento uguale al nostro in Italia, Anche a me piacciono i paesaggi imbiancati con la neve che scende, purtroppo, fra il mare che scalda e fra il vento che soffia, è difficile che la neve si fermi sulle nostre strade.
Credo che un certo tipo di lotta contro gli elementi risvegli l'istinto di sopravvivenza in ognuno di noi.
EliminaDetesto abbastanza il vento.
Quanto amo la pioggia.
Quel che tu fai con la bora, io con l'acqua che scende dal cielo.
Lotta...chi non riesce a stare in piedi lotta, quella che faccio io con la Bora è più una danza, un gioco...
EliminaMi esprimo in chiave bellica talvolta, ma hai ragione...
EliminaEd io pure, sotto la pioggia corro, passeggio, guardo le gocce che scendono giú.
Piú un rituale che una lotta :))