sabato 21 dicembre 2013

Alea Iacta Est

Sai, Fratellino, io credo che questa serata potevamo anche risparmiarcela. O forse no, non lo so.
Probabilmente era necessaria, in realtà.
No, non parlo di quella trascorsa oggi, lo sai: parlo di quella di ieri.
Sì, esatto, quella a cena con Lei. Dovevamo per forza accettare l'invito a cena? In fondo lo sai quanto lei sia ancora ossessionata... Lo sai ed io pure lo so...non è così..?

In realtà, è stata anche brava: sì è contenuta finché siamo rimasti in locale ed è stata tranquilla fino a quando non ci siamo dovuti salutare.

Lì è partita la scenata.

Perché, Fratellino? Perché mi hai permesso di rivedere una scena come questa? Perché non abbiamo semplicemente declinato l'invito? Sarebbe stato così semplice, in fondo.
Invece no, abbiamo dovuto parteciapre a quella cena.
Volevi che me ne ricordassi, non è così?
Volevi che ricordassi cosa significa trovarsi di fronte a qualcuno che ha dato tutto per noi e che noi abbiamo lasciato indietro, non è vero? Volevi che ricordassi perché avevamo deciso di non legarci più ad un'altra persona.
Perché quando ci leghiamo a qualcuno, ella ci sembra la luce di cui è meraviglioso godere, fino a quando non arriva la bolletta. Ed i suoi pianti, sono la bolletta, non è così..?
Ed è orribile saperlo, così come è orribile sapere che sia andata così com'è andata, perché noi siamo imperfetti, incompleti. Siamo solo delle bambole di porcellana rotte, senza la cura dovuta quando si costruisce un giocattolo o senza la cura che un giocatore mette nella creazione di un personaggio.
Ricordi? Una volta sei andato dalle divinità che ci hanno creati ed hai chiesto loro:
"Perché simao così? Imperfetti, incompleti, scostanti, umorali, totalmente privi di una logica. Voi avete creato un essere vivente con un corpo solo e più personalità al proprio interno. Gli avete dato delle caratteristiche tali da poter fare ciò che fa, senza offrirgli la possibilità di rendersi conto di quanto fosse fortunato. Io chiedo a voi, oh dei, come avete scelto tutto questo? Come avete assemblato questo essere folle e propenso all'odio verso se stesso?"

Io sì, lo ricordo bene. Glielo hai chiesto la prima volta a settembre di 3 anni fa... Poi sei tornato a chiederglielo l'anno successivo... e l'anno dopo ancora... Ed ancora non smetti di chiederglielo, sperando in un risultato differente.
Tutte le divinità a cui i sei appellato, ti hanno invitato a chiedere alla medesima fonte ed essa ti ha dato sempre la stessa risposta:
"Ho tirato un dado."

martedì 17 dicembre 2013

Era un po', non è vero?

La costanza non è mai stata amica mia e questo luogo ne è un'ennesima dimostrazione. A volte vengo qui ogni giorno, altre volte scompaio per settimane intere. Eppure è qui che io trovo la vera vita e la vera essenza di me stesso.
La ritrovo in me, nelle risposte di mio fratello e nelle mute osservazioni dell'altra parte che non si azzarda ad aprir bocca, perché sa di dover tacere.
Perché questo è il nostro mondo, non il suo. Lui è soltanto un ospite gradito e sopportato ma nulla più di un ospite ed un osservatore che in alcun modo deve interferire.

Ma tu, fratello mio, tu sei sempre il ben accetto. Tu sei ciò che io non so e non posso essere.
Tu sei la voce che non ho, il respiro che non riesco ad esalare. Tu meriteresti questa vita mia, perché sapresti gestirla al meglio e certamente in modo migliore rispetto a quanto non faccia io.
Invece rimani nell'ombra, muovi i fili attorno a me perché tutto vada nel migliore dei modi possibili. Mi proteggi, nascondi alla mia mente le cose che altrimenti mi ferirebbero troppo in profondità, mi guidi non nella direzione in cui andresti tu, bensì nella direzione che sai vorrei prendere io.

Ti voglio bene fratellino, lo sai?

Non lasciarmi mai, perché senza te io non so dove sarei ad oggi. Forse rinchiuso, sotto sedativi, forse sarei al tuo posto, nella coscienza di qualcun altro, forse sarei soltanto un ricordo...

Io sono te.. e tu sei me... 
Noi siamo ciò che siamo solo perché siamo uniti.
Da soli non esisteremmo
come il sole e la luna
come sempre e mai
io sono mente e tu cuore
io prendo le decisioni importanti e tu quelle avventate.
ma per quanto tu sia irrazionale 
per quanto tu sia emotivo
sei sempre mio fratello
e non amerò mai un uomo
tanto quanto riesco ad amare te.

venerdì 6 dicembre 2013

Era davvero necessario?

- Non farlo..
- Cosa?
- Non chiedermelo...
- Che cosa non devo chiederti?
- Lo sai...
- Sì, lo so.
- Allora non farlo...
- Va bene.
- Grazie.
...
...
- Come stai?
- Avevi promesso di non farlo.
- Ho mentito.
- Ti odio.
- Come stai? 
- Bene.
- Non sembra..
- Ho mentito. 
- Non le sai dire le bugie, lo sai: quello sono io.
- Lo so.
- Allora, come stai?
- Non ne ho idea.
- Questo è più realistico.
- Perché?
- Perché da molto tempo non c'è nulla che ti faccia star davvero male ed al tempo stesso nulla che ti faccia star davvero bene, è normale che tu non sappia se star bene o male... 
- E' tutto grigio.
- Però hai ripreso a dormire, almeno in parte.
- Sì, vero. Non ricordavo fosse così bello.
- Perché non lo era... Ultimamente non fai più troppi incubi.
- Solo qualcuno.
- Quello è normale.
- Forse ho paura.
- Di cosa?
- Non so dove andare, non so dove proseguire. Mi sembra di essere su un'isoletta in mezzo all'oceano. Ovunque io decida di andare, rischio di affogare..
-...ma se aspetti, la marea potrebbe salire...
-...ed annegherei ugualmente.
- Decisamente una scelta difficile.
- Non voglio annegare..non voglio affondare.
- Cos'è che vuoi?
- Voglio vivere.
- Vivere significa anche dover morire, lo sai?
- Almeno avrò una ragione per farlo.
- Il Signore del Tempo ha fermato la sabbia della tua clessidra, perché vuoi che riprenda a scorrere? Perché rinunciare alla vita eterna?
- Perché l'eternità non ha nulla da offrirmi che io non abbia già provato. Ogni cosa è destinata a ripetersi in eterno.
- E sia, dunque. Sai cosa devi fare, vero?
- Le regole, sono regole.
- Fatte per essere studiate...
-...rispettate...
-...ed infrante.
- Ogni cosa a Suo tempo.
- In ogni istante il proprio evento.
...
- Vivi, fratello mio, se è ciò che desideri.
- Nulla potrebbe rendermi più felice che poterlo evitare. 
- Perché vuoi farlo, dunque?
- Perché è ciò di cui ho bisogno.

martedì 3 dicembre 2013

...poesia...

Ogni volta è come se fosse la prima...
Son quei 10 centimetri di spazio che mi separano da terra: quello è il mio mondo sospeso.
In questi giorni è tornato il forte vento della mia città. In tutta Italina non ve n'è uno uguale. E' Madre Natura che scatena il suo soffio personale sulla città e la fa volare in un mondo differente. La gravità è spostate, ogni cosa vola.
Ma non io.
Io rimango in sella alla mia bicicletta, con il vento a 150 km/h che mi abbraccia, mi avvolge, mi spinge ora in una, ora nell'altra direzione, ora in avanti, ora mi trattiene.
Io pedalo. Sempre. Verso la meta.
Io e Lei siamo una sola cosa. Nuoto nell'aere, finché sono in sella, è come volare in un paradiso di correnti d'aria...

sabato 30 novembre 2013

...sogni o viaggi...

E' come se si trattasse di due persone distinte. Mentre si dorme, è l'altro a vivere la propria esistenza su un piano differente dal nostro.
uando sopraggiunge il risveglio, tutti i ricordi del sogno vengono risucchiati, come in un vortice spazio temporale, come se la loro realtà stesse accartocciandosi su se stessa.
Fra il risveglio della realtà e l'apertura delle palpebre (pochi decimi di secondo) l'intero mondo parallelo crolla e viene spedito nella nostra testa, che (sempre prima di alzare la palpebra) rivede tutti gli eventi del sogno come in un video accelerato.
Quando mi sveglio, è sempre come se tornassi nel mio corpo dopo una corsa estenuante di cui poco ricordo e di cui niente vorrei ricordare..

mercoledì 27 novembre 2013

Ieri ti ho visto, fratello mio.
Attraverso gli occhi di un passeggero dell'autobus che ha sostato dietro a te, io ti ho visto.
Ho visto questo spettro, vago ricordo di ciò che un tempo sei stato, mentre lavavi i vetri di quella che spesso ti trovi a chiamare "casa" sebbene non lo sia.
Eri assorto in chissà quali pensieri, mentre facevi risplendere le lastre al sole. A quanto ne so non si dovrebbero lavare i vetri mentre il sole batte direttamente su di essi ma non te ne curi: è ciò che ti hanno ordinato di fare e tu lo fai. Non vedo gioia nei tuoi movimenti, non vedo energia nella tua fatica. Non vedo calore nel vento di novembre che ti sferza il volto.
Ti devi essere accorto dell'autobus e ti sei voltato. Hai scrutato a lungo il grande moezzo, da cima a fondo, cercando quel volto che non apparirà.
L'hai cercato seduto e mentre scendeva dalle porte, ma non c'era, come ogni volta.
Continui ad aspettare, fratello, aspeti qualcosa che non capiterà. E sai perché non capiterà? Perché non meriti che accada. Tu hai fatto sì che ciò non possa accadere.
Quella che hai ora è un'illusione. Speri che sia altro, ma sappiamo entrambi che è soltanto un'illusione, destinata a spegnersi con il tempo.
Non mi credi?
Non credere alle mie parole, se ciò ti fa stare meglio.
Non credere a ciò che senti, se mentire a te steso ti aiuta a colmare il vuoto che ti invade.
Prova.
Prova sulla tua pelle cosa vuol dire sbattere ancora contro lo stesso muro.
Certo, magari il muro cederà, questa volta o magari no, chi può dirlo? Puoi provare, ma non dire che non ti avevo avvertito.

Ti prego, fratello mio, il tuo corpo ed il tuo cuore hanno già sofferto abbastanza.
Se per forza devi entrare in pista ancora una volta, ti prego, allaccia la cintura: stai lontano da ciò che può ferirti. Sei fragile, come un vaso di cristallo ed il tuo spirito era altrettanto bello, un tempo.

Ora sei solo un'ampolla di rame, opaca, oscura. Non vedo più la luce che irradiavi un tempo...

domenica 17 novembre 2013

...strane notti...

Aprii gli occhi, senza sapere se avessi davvero dormito, né quanto. Minuti? Ore? Giorni interi?
Ciò che sapevo per certo, è che quello che avevo davanti era un panorama differente da quello che avevo abbandonato l'ultima volta che avevo aperto gli occhi.
Quindi sì: dovevo aver dormito, poiché mi trovavo sulla spiaggia ben oltre al castello di Miramare, mentre avevo certamente lasciato l'asciugamano poco oltre la pineta. Avevo galleggiato così a lungo, per poi arenarmi come un cetaceo? Che poi "così a lungo" era relativo: chissà quanto erano forti le correnti, magari avevo percorso tutta la distanza in pochi minuti.
Ad ogni modo, ero lì. Non conoscevo la zona, non riconoscevo il luogo in cui mi ero venuto a trovare. Conoscevo soltanto la direzione ed iniziai a camminare per fare ritorno a casa.
Lungo la strada, mi accorsi di non avere con me gli orari di lavoro. Che giorno era oggi? Dovevo lavorare? Avrei dovuto già essere lì? Avevo il giorno libero ma chissà se lo avevo passato dormendo perso alla deriva. Era giovedì o venerdì? Se fosse stato venerdì, diamine, sarei dovuto andare a scuola.
Prima e seconda ora, latino.
Terza e quarta ora, storia dell'arte.
Dovevo portare cartella e materiale da disegno? No, non lo credevo: era il primo giorno dell'anno per storia dell'arte. Però c'era la possibilità che interrogasse di latino e che io fossi stato dannato se avevo aperto libro.
Il grande capo mi raggiunse presso un'impalcatura in metallo sulla spiaggia. Non so cosa stesse cercando, ma sembrava tranquillo, quindi supposi di non aver mancato al lavoro, sebbene non ne fossi ancora del tutto certo. Prima di buttare la spazzatura, per fortuna, un collega aveva guardato dentro al bidone e vi aveva rinvenuto i miei orari. Sembrava molto soddisfatto di sé per quella piccola impresa ma non gli badai ed anzi, forse gli risposi in modo un po' brusco. Me ne dispiace un po'.

Non credo sia capitato altro in questo sogno ma questo basta per capire tante, troppe cose.
E' talmente chiaro, che scomodare uno psicologo per analizzarlo, sarebbero soldi buttati.

sabato 9 novembre 2013

...test...

09/11/2013

E sono 26, a quanto pare...
Numero insulso, decisamente. Al punto che ho deciso di non festeggiarli. Oggi è stato un giorno come tanti. Niente festa, niente ritrovi di massa... Semplice relax...
Partita con gli amici, film alla sera...
Però, a differenza degli altri anni, ho voluto fare un esperimento.
Da 2 giorni, ho tolto la mia data di nascita, per scoprire quante persone lo ricordassero, lo sapessero, fossero interessate a farmi gli auguri.
Sostanzialmente sono state una decina... Risultato basso, tutto sommato, ma prevedibile.. ormai non ci si basa più sulla memoria per le date.. esiste internet che ti dice tutto di tutti... Un po' mi rattrista questa "dipendenza" verso macchine esterne, quando il cervello sarebbe una macchina stupefaciente, se venisse tenuta in allenamento...

Un unico evento degno di nota è stato registrato nella giornata... un messaggio che... boh... prima o poi capirò anche cosa abbia provocato...

sabato 2 novembre 2013

I'm back

Non si lascia mai davvero qualcosa indietro, senza portarselo appresso in ogni istante della propria vita. Come un ricordo, un richiamo.
Molte volte, sento dei richiami dal passato. Tante volte sento di dover o voler tornare indietro nel tempo. Al tempo stesso, so che la strada è davanti a me, asfaltata, con mille deviazioni.

Io cammino con la testa volta alle mie orme, ma guardando dove ho già cammianto, non posso scegliere dove andare in futuro. Mi chiedo perché e la risposta si forma istantaneamente nel mio pensiero.
Cammino ogni giorno avanti senza veder alcuna via d'uscita, alcuna novità e quindi cammino guardando la sola cosa che sembri offrire un qualsivoglia panorama: il passato. Dovrei guardare avanti, resistere alla monotonia del presente, per poter cogliere al volo qualsiasi svolta mi venga proposta. L'ho sempre fatto: ho sempre seguito la strada che mi veniva indicata, ogni giorno, ogni notte eppure più seguo le bricole di pane, più sembra che stiano cercando di riportarmi a casa, invece di portarmi nel futuro.
Nei segnali che il Fato offre, ognuno è libero di vedere qualsiasi cosa voglia. Io vedo in tutti lo stesso significato.
Vedo in tutti la stessa cosa e mi piace e non mi piace al tempo stesso ed altrettanto mi spaventa.

Forse è semplice ossessione... Forse sono semplicemente pazzo...o forse ancora non lo sono abbastanza e sento l'indomabile bisogno di un'altra pazza nella mia vita.

"La follia non è il problema, è la soluzione e nel caso in cui la follia non costituisca la soluzione al problema, significa che si sta affrontando il problema sbagliato."

martedì 15 ottobre 2013

I can see you...

Probabilmente pensavi non me ne sarei ami accorto... Probabilmente pensavi di essere ben al sicuro dientro al tuo muro anonimo.
Invece no.
In fondo, ho sempre saputo che eri lì a guardare ed a leggere. E' sempre stato un mio profondo pensiero, una mia speranza, un mio timore.
Ti sembra una contraddizione? Certo che ti sembra tale: come sempre, i miei pensieri ti sono poco chiari e la radice da cui sgorgano è troppo in profondità, perché tu riesca ad estrarla o a decifrarla.
Eppure qui dentro (nella mia testa) hanno un filo logico perfetto e rigoroso.

So che ci sei, riescoa vederti, ti sento e non puoi nasconderti. Puoi deciderer di andartene, certo, ma la curiosità ti porterà a tornare, lo sai. Perché è per curiosità che sei ancora qui: per leggere le mie vere emozioni (quelle che sulla facciata da feisbuc accenno soltanto) che sei qui e leggi i miei "veri" stati personali.

Leggi i miei tormenti, i miei dubbi, i miei deliri ed in fondo pensi che è ciò che merito ed in fondo hai pure ragione: tutto ciò che ho, è ciò che merito, nel bene e nel male.

E resisto. Resisto su questa terra, perché io spero e mi convinco che questo periodo negativo finirà. E' finito tutte le volte, lo sai, finirà anche questa volta.

Una sola cosa io ti dico, anzi, due...anzi, boh... vedremo quando ho finito di scriverle...

Tu sei qui, eppure non ci sei, ti sento estremamente lontana.

Sì, mi manchi, ma non tornare troppo vicina a me: ti sei scottata già 2 volte, il fuoco non smette di bruciare, solo perché per un periodo non ha legna...
Se tu tornassi, ti bruceresti.

Io non voglio bruciarti.

Mai più...

mercoledì 9 ottobre 2013

...una matita rotta...

Sssh...
Ascolta che silenzio... Ascolta il ritmo del cuore che batte.. ascolta il ticchettio delle tue dita sulla tastiera... Ascolta il tuo respiro...
Ecco... cosa senti?
Esattamente.... Non c'è nessun altro suono al di fuori di noi stessi, nulla che disturbi la nostra essenza, eppure noi ce ne stiamo qui, con le mani in mano, per così dire, senza sfruttare il poter essere ciò che siamo.

Abbiamo tante cose da leggere, tanti film da guardare, tanti racconti da scrivere... Eppure ce ne stiamo qui a guardar i secondi che si lasciano superare dai minuti...

Abbiamo così tanto chiuso qui dentro, che ci sembra di non respirare... Dovremmo autoimporci di sputare fuori ogni cosa, tale in modo da aver libertà nel cuore e nei polmoni, così da poterli riempire nuovamente con qualcosa di nuovo...

lunedì 30 settembre 2013

Siamo sempre lì...

Possibile che non si riesca ad andare avanti? Possibile che tu non riesca fare altro che pensare a Lei e sperare nel suo ritorno?
Te ne sei andato tu, ricordi? Perché lei dovrebbe mai tornare da uno che se n'è andato?
Non è tipa da rincorrere chi scappa e tu sei scappato con la velocità di uno scattista professionista.

Ed ora?

Dopo lo scatto sei senza fiato. Senza una meta e senza altri pensieri, se non ciò che hai lasciato alle tue spalle, sapendo di non poter tornare indietro. Perché non si può tornare, lo sai. Ciò che è stato, èp stato e non puoi riparare ciò che hai distrutto.

E se anche ti raggiungesse, cosa faresti?
..

Esatto: non lo sai. Non ne hai idea.
Nulla sarà come prima. Guarda avanti. Cerca un nuovo scopo. Cerca un nuovo tragitto, lascia perdere i vecchi. Vivi, cazzo. VIVI.

Possibilie che sia tanto difficile?

Hai davvero così tanta paura di te stesso, da non poterlo offrire a qualcuno?

sabato 21 settembre 2013

"Se Maometto non va alla montagna, la montagna va a Maometto"


Riflettendoci, la metafora può star a significare che in entrambi i casi, Maometto e la montagna sono destinati ad incontrarsi, quindi, è inutile affannarsia cercare la fottuta montagna, mentre si sta in un'infinita pianura: quando avrà voglia di apparire, la montagna apparirà.
Smetto quindi di cercarla, mi siedo e ti aspetto, montagna, quando vuoi sono qui, ma non aspettarti che ti venga a cercare: ho vagato a sufficienza privo di una meta in queste lande desolate.

mercoledì 18 settembre 2013

...dentro di te...

Come hai rovesciato il mio mondo
tu gioiellino.
Mi hai fatto languire e quasi spossato.

Tutto quello che ho fatto
l'ho fatto per te.
Non muovo le stelle per nessuno.

Hai corso così tanto
Hai corso così lontano.
I tuoi occhi possono essere così crudeli
così come io posso essere così crudele,
oh, io credo in te,
sì ci credo.

Vivere senza la tua luce del sole.
Amare senza il battito del tuo cuore.
Io.. io..
non posso vivere.. dentro.. di te..

Io non posso vivere dentro di te
Io.. io.. non posso vivere dentro di te

lunedì 16 settembre 2013

Pensieri... Troppi...

A volte mi sveglio con degli strani pensieri in testa... poi li razionalizzo e capisco che sono sempre quelli...
Sono quelli che fanno male, quelli che rievocano il passato che ho abbandonato alle spalle dietro di me, quel passato così sciocco ed instabile da cui sono fuggito frettolosamente, lasciandomi dietro tutto ciò che c'era...
E di tanto in tanto quel passato viene a bussare alla mia porta, ma quando vado ad aprire, mi rendo conto essere solo una vana speranza: le foglie cadute, non tornano sul proprio albero: ciò che è stato non tornerà indietro.
Il passato è passato e non sarà futuro.

Dovrei seppellirlo nel giardino e invece l'ho seppellito dentro di me... ed a volte lo sento uscire e cerco di tirarlo fuori, operando come un chirurgo con strumenti di fortuna, trovati qua e là...
Ed il passato esce in uno spasmo di ansia e pianto, per poi rinchiudersi nuovamente in se stesso, per rinvigorirsi e tornare chissà quando a colpire nuovamente...

...


...


...

........portrami via.......

mercoledì 11 settembre 2013

Ciò che manca, forse, è ciò da cui fuggi...

Sai a cosa penso, fratellino?

Forse ho capito qualcosa in più di me.. di noi..

Forse ora so cosa andiamo cercando, senza riuscire a trovarlo, poiché non ne conoscevamo l'essenza.

Riflettici con me, ti va?

Ci siamo circondati di persone che, in un modo o nell'altro, abbiamo adottato. Le/li abbiamo adottati/e tutti/e alla stessa maniera: sono tutti nostri fratelli e sorelle.

L'ultimo arrivato è il nostro Fratello Malvagio, che ci ricorda tanto tanto noi stessi, solo con un po' di voglia di vivere in più. E da lui traiamo energia positiva e tanta voglia di vivere sereni.

Abbiamo adottato una sorellina di piumone, ricordi? Una ragazzina, che come noi, ha una passione invariata per il piumone e per la sua calda morbidezza e protezione.

C'è la coppia fratello-sorella, che noi abbiamo adottato come unico pacchetto-spam. In loro vediamo tutto lo spam che noi adoriamo e che non pensavamo di trovare altrove.

La nostra piccola sorellina adottiva, cui vogliamo bene come se fosse nostra e che ci conosce meglio di quanto lei stessa non sappia in realtà, sebbene poco le interessi, per ora...

Poi c'è colei che porta il tuo nome ed il mio colore, hai presente? Direi che si potrebbe annoverare fra la nostra schiera di fratelli adottivi, sebbene non ci sia un ottimo rapporto fra noi.



Infine, ho te come fratello e questo dovrebbe dire molte cose, non credi?



Fatta questa riflessione,  riesci ad immaginare di cosa io possa aver inconsciamente bisogno?

...

Già.. proprio così... In qualche modo, sento il bisogno di aver una famiglia mia... e la cosa paradossale è che, al tempo stesso, l'idea di una famiglia mi spaventa e negli ultimi due anni ho respinto tutte quelle persone che cercavano di legarsi "troppo" a me o che cercavano di essermi più vicine...

Quindi, qual è la soluzione?

Abbiamo continuatoa fuggire da ciò che il nostro inconscio ci stava disperatamente chiedendo. Sarebbe forse il momento giusto per fermarsi e provare a ritrattare la nostra decisione, indubbiamente affrettata?

giovedì 5 settembre 2013

Le solite incertezze... La solita vita...

A volte capita di avere così tante cose dentro da non riuscire a farle uscire e da non riuscire ad esprimerle...
In momenti come questo, forse sarebbe meglio fermarsi, fermare la propria vita per un istante ed analizzare ciò che si ha, ciò che si è, per poter capire ciò che si vuole e ciò di cui si possa aver bisogno.

Cos'ho?
Una famiglia;
Una casa;
Un lavoro (per ora stabile);
Alcune persone che si definiscono "amici" ma che io non riesco a definire più che "conoscenti";
Alcune persone sempre pronte a starmi accanto, sebbene io cerchi di tenerle distanti;

Cosa sono?
Non ne ho idea, in effetti.

Forse è questo che mi manca... Saper cosa o chi si sia è un passo fondamentale per poter capire a fondo se stessi.
Per quanto io ritenga di conoscere me stesso, è assai arduo riuscire ad esprimerlo a parole, poiché io sono ogni cosa e l'opposto di ogni cosa. Tutto e niente. Vivo e morto.

Quando troverò una stabilità nel mio essere, potrò desiderare qualcosa. Fino ad allora non posso voler qualcosa che potrei non voler più a causa della mia instabilità. Nulla di ciò che il mondo ha da offrirmi mi è indispensabile, quindi continuo a vivere nell'attesa di ciò che la vita stessa deciderà di offrirmi.

Soltanto una cosa è certa: la solitudine è una serpe che ti morde all'improvviso e ti avvelena per la vita, finché il corpo muore o finché il veleno non venga del tutto assorbito. Il vuoto si sente sempre: non ci si abitua mai abbastanza.

giovedì 22 agosto 2013

Mah...

Forse sei stata solo una luce passeggera... Forse solo un'illusione o un sogno mai realmente accaduto...

..chissà...

Forse è solo il vuoto che sento che ha facilità ad allargarsi... Dovrei tamponare la falla o distruggere tutto il muro ed edificarlo dal principio...

martedì 13 agosto 2013

...stelle...

"Stella, stellina, la notte di avvicina..."

Pedalando sul lungo mare osservi il cielo...

"...la fiamma traballa, la mucca è nella stalla..."

dura solo un istante ma riesci avedere il lampo di luce che si stacca dal cielo per spegnersi più in là. dove l'orizzonte si confonde con le onde...

"...La mucca e il vitello, la pecora e l'agnello..."

Che desiderio potrei esprimere...?

"...la chioccia coi pulcini, la mamma coi bambini."

In primo luogo, penso che potrei desiderare chi mi manca e chi non vedo da tanto, troppo tempo ma mi rendo presto conto che non è quello che vorremmo... 

"...Ognuno ha la sua mamma e tutti fan la nanna." 

Ciò che manca è qualcuno che riempa questa vita così vuota ed insensata, non importa chi. Ho pensato a lei, perché con lei era davvero piena la vita: non mancava nulla, fuorché una via d'uscita dalla vita stessa che allora mi soffocava ed oggi mi manca, come se fosse stata l'aria che respiravo...
Allora è questo che avrei dovuto chiedere alla stella, mentre si spegneva... che la mia vita tornasse ad essere piena, così com'è stata per così poco tempo... 

giovedì 8 agosto 2013

Chi sono?

Tante volte mi chiedo chi io sia.. a volte me lo chiedo direttamente, altre volte sento voci esterne alla mia che si chiedono "Chi è?"
Siamo una creatura di natura mutevole e dall'umore difficile...
Siamo più animali che umani, più istintivi che razionali e pur abbastanza razionali da accorgercene...

Dubitiamo che esista qualcuno come noi, se non noi stessi... Creatura imperfetta... bambola rotta e piena di difetti...

Nessuno ti starà accanto nel corso del cammino che devi intraprendere... siamo soli con noi stessi ed al tempo stesso lasciamo che la massa ci passi accanto e ci superi, senza pensare di seguirla... siamo soli con noi stessi e senza noi stessi.. siamo soli... sono solo...

Solo con la consapevolezza di esserlo... Quando il vaso di Pandore venne aperto, tutti i mali uscirono e solo la speranza rimase sul fondo...

Qualcuno ha aperto il nostro animo ed ogni cosa ne è uscita, lasciando solo la consapevolezza della nostra solitudine a farci compagnia...


Quindi... Chi sono? Chi siamo? Chi ero e cosa sono diventato?

Sono solo un figlio del tempo, nulla più...

...ed in un tempo pieno di incertezze, io sono soltanto il riflesso di ciò che il mondo trasmette.

Il mondo intero è in dubbio sulla propria identità ed ha una sola consapevolezza: la strada è davanti a noi. Se non la vediamo, basta andare diritti, fino alla prossima lanterna.

...fino alla prossima lanterna...fino alla prossima lanterna...fino alla prossima lanterna...

sabato 3 agosto 2013

Sono solo frutto della vostra immaginazione malata e perversa...

In realtà, io non esisto: non sono mai esistito.
Vago su un piano di immateriale utopia ove chiunque abbia incrociato il mio cammino si sia trovato o trovata di fronte a vedere soltanto ciò che voleva vedere di me.
Sono lo scritto di un poeta ermetico che nessuno può decifrare, sebbene ognuno lo interpreti a proprio modo...
Sono ciò che ognuno di voi immagina io sia o possa essere ed al tempo stesso non sono nulla di tutto ciò...
Sono solo un sogno, tramutato in incubo a mano a mano che il mattino si fa più prossimo...

Di tutto ciò che sono, l'unica verità è che non sono e che posso essere soltanto in virtù di ciò che un terzo vuole vedere...

Ebbene guardate altrove, io vi dico: qui non troverete altro che illusioni... nient'altro che speranza gettata al vento...

sabato 27 luglio 2013

...vuoto dell'universo...

Questo sole brucia ogni cosa eppure non riesce a riscaldare il vuoto che porto dentro... Un abbraccio dona conforto passeggero, fino a quando l'inverno ritorna ad albergare nel mio cuore e nel mio stomaco...

Di mille stelle lucenti, non ce n'è una il cui splendore riesca a riportare il sorriso nei miei occhi...

giovedì 18 luglio 2013

Ricordi...

Ti ricordi, fratellino, i giorni fra gli alberi sulla cima della nostra collina?
Da lì sovrastavamo tutte le case e parlavamo per ore del mondo, dell'animo umano e di come avremmo voluto trascorrere le nostre vite future.
Io ho insegnato a te il mondo e tu hai insegnato a me la vita.
Io sapevo cosa andava fatto e tu come farlo.
Io ero in grado di guardare tutto ciò che ci stava attorno, mentre tu riuscivi semplicemente a vederlo...

E sei stato sempre tu a dirmi che non avrei dovuto legarmi a niente ed a nessuno... e non ti è bastato spiegarmelo: mi hai mostrato cosa accade nel mondo, quando cerchi di farlo.. ed io non ti ho ascoltato, ovviamente.
Ho voluto far di testa mia, perché tanto, a me non sarebbe accaduto, credevo.
Mi sbagliavo, ma non devo certo dirlo a te: lo sai bene.

Sarei dovuto rimanere solo per tutta la durata della mia vita: questo sarebbe stato il modo migliore di trascorrerla: senza sofferenze e senza delusioni... senza obblighi o carichi, ad eccezione di quelli che noi stessi dobbiamo portare.

Ed ora, ormai, è come una droga di cui sentiamo la mancanza... Non riusciamo a farne a meno: abbiamo bisogno della gente e di quegli stessi legami che odiamo e ci soffocano...

Mi manchi fratellino mio... non avrei mai dovuto permetterti di partire...

mercoledì 3 luglio 2013

Ragnarok

La grande piramide rovesciata scese dal cielo, senza che nessuno potesse fare alcunché per impedirlo.. non gli uomini, piccoli mortali, non gli dei, esseri superiori al mondo.
Scese e portò con sé la sua piaga.
Ciò che nessuno può contrastare e da cui nessuno potrà salvarsi: la fine del tempo.
Scese da  cielo, risucchiò il tempo dalle vite dei mortali e costrinse gli dei a cadere, ad arrendersi, a provare terrore.
Lo ricordo bene come ieri.

La caduta degli dei ed il terrore negli occhi di Zeus, primo fra gli dei, incapace di muoversi.

La fine del mondo, per come lo conoscevamo e la nascita di un nuovo modo di vivere, con un nuovo pantheon, delle nuove divinità e senza un tempo da scandire, come se ogni secondo avesse perso qualsiasi significato, poiché non scorre più.

L'eternità congelata in un solo istante...

martedì 2 luglio 2013

Illusioni...

Non mi illudevo, in realtà...
Sapevo benissimo che si era trattato di un lampo di luce e non dell'alba..solo il flash di uno scatto. La fotografia rimarrà il ricordo di un istante irripetibile...
Le notti si susseguono fra un dolce incubo ed un sogno terrificante...a volte nel sonno, altre nella veglia... si prosegue... si vive... si sopravvive...
Ogni giorno ammettendo la nostra follia al mondo, senza vergogna né pudore... siamo pazzi, folli, instabili...dirlo non farà altro che allontanare chi vuole avvicinarsi a noi e ci eviterà futuri dolori e future rotture interne...

Un amico in cucina mi chiama... e non voglio risponderli...ma lui ci aspetta paziente... sa che cederò alle sue false promesse ed alle sue false lusinghe...

Continuo a fuggire da me stesso, perché sembra ogni giorno un ostacolo troppo alto da saltare e troppo lungo da aggirare...

...cerco un interruttore per spegnere tutto...

mercoledì 26 giugno 2013

Temporale...

Non pensavo il tempo si sarebbe guastato... Sembrava essere una giornata di sole... eppure le nubi si sono addensate.. il cielo si è fatto plumbeo... Il sole è scomparso...

Così il tempo rispecchia il mio umore degli ultimi 2 anni... Nubi sopo un sole caldo ed avvolgente...

E vedo queste nubi terribili e cariche di pioggia scaricarsi addosso ed attorno a me, per permettermi di non piangere da solo...

Finché la pioggia è divenuta temporale...


Un lampo...un fulmine mi è sceso di fronte con fattezza che conosco bene.. che conoscevo bene e che non hanno subito il corso del tempo, neppure dopo 3 lustri...

Un fulmine biondo dagli occhi turchini...

La prima volta che la vidi, pensai fosse un angelo... Sparì dalla mia vista, fino ad oggi, in cui ha fatto la sua fugace comparsa, così come un fulmine che attraversa il cielo e lo illumina con la sua luce innaturale...

E poi il tuono, dentro di me.. quel tuono che non ricordavo più...

Così è apparsa e così scomparirà di nuovo per chissà quanto tempo... così come non so quanto tempo continuerò a scrutare il cielo, alla ricerca di un nuovo fulmine da ammirare...


...


Dopo 20 anni, mi è sembrato di rivivere un lontano giorno ormai dimenticato ed un sogno ormai disilluso...


...grazie, ovunque tu sia...


Ora possono tornare le tenebre...

mercoledì 19 giugno 2013

Affondo o affondo?

Sembra non esserci scelta a volte.
Sembra che la vita ti offra 2 strade possibili che portano ad un unico risultato...
Eppure non sempre è così: bisogna saper leggere fra le righe, interpretare, scoprire che lo stesso risultato puà avere due differenti significati...

Tutto sta nella transitività del termine...

Affondo... ma come? o cosa..?

Già, perché non è detto che sia io ad affondare...

Io affondo.

Detto così, significa che sono io ad andare a fondo... sono io a non riuscire a stare a galla...sono io che, con l'acqua alla gola, rinuncio e mi lascio avvolgere dal tiepido abbraccio della marea...ed affondo in un mare di lacrime e plancton...

Da tempo, ormai, io sento di star implodendo... Sento la vita che mi risucchia dall'interno, lasciandomi più che vuoto: sottovuoto. Nulla resta in me, ad eccezione del pensiero, che mi permette di ricordare e capire come io stia...

E devo affondare...

Però, se affondassi un coltello nelle carni, non sarebbe sempre affondare, in un certo qual modo?
Affondare per aprire un varco, attraverso il quale tutto me stesso possa liberarsi del sangue sporco che mi abita...lasciar entrare l'aria e ricreare uno spazio da riempire con qualcosa...

Sempre che io voglia ancora trovare qualcosa che mi riempia...Una vita vuota, tutto sommato, è meglio di una vita piena d'acido o veleno, che ti consumano le carni ed i tessuti dall'interno, mentre non puoi far altro che aspettare di affondare nuovamente, oppure puoi cercare un nuovo palliativo, che dia il sollievo necessario, almeno per un po'...

                                                                                 ...almeno per un po'...

venerdì 14 giugno 2013

I sogni son desideri...

"Fai sempre questo genere di sogni?"
"Solo quando dormo: da sveglio vivo gli incubi peggiori"

giovedì 30 maggio 2013

...problemi...

Il problema, io ritengo, non è guardare fuori dalla finestra ed aver paura dell'altezza: quello è normale istinto di autoconservazione, ritengo.

E allora, dov'è il problema?

Il problema sussiste quando guardi fuori dalla finestra, osservi il marciapiedi e ti sembra di non essere in alto abbastanza...
Il sorriso è un'opzione che non siamo in grado di contemplare...

martedì 28 maggio 2013

Tante cose...

Ci sono così tante cose nella tua testa...
Vorticano come un mare di stelle nel mezzo di una tempesta e così tutto diviene confuso. Ogni pensiero si perde e si fonde con altri, dando vita a chimere mai viste prima ed impossibili da visionare razionalmente.
Tutto diviene soltanto l'ombra di ciò che era destinato ad essere e solo le mura della tua mente ti permettono di non venir sommerso da quella valanga di pensieri incongruenti.
Vorresti trovare il modo di scriverli, ma questo mondo offre soltanto 2 dimensioni per scrivere, 3 per esistere e 4 per vivere... Ma sono troppo poche e non puoi, non puoi prenderli tutti in considerazione contemporaneamente.
Devi scinderli, così come si scinde un atomo.
Non facile, mi dirai tu e magari hai anche ragione, ma non puoi analizzare queste aberrazioni di pensieri congiunti, poiché non hanno né capo, né coda, così come non hanno una consistenza vera e propria...

Sono solo ombre: nebbie che offuscano la nostra mente e ci chiudono i sensi.

Non vedi più nulla...
Non senti più nulla...
Non odi più nulla...
Non senti alcun aroma....
Non puoi più toccare alcunché...

Sei come uno spettro che si aggira nel mondo con un corpo troppo solido per essere davvero quello di un morto e con una mente troppo limitata, per poter aver superato la barriera chiamata "vita"...

Se non puoi dividerli ed affrontarli uno alla volta, annegali.
Annegali nell'alcool... e quando ne saranno ben imbevuti ed incapacitati a muoversi...bruciali...

AL ROGO!

AL ROGO!

AL ROGO!

Nella pubblica piazza, come gli eretici di un tempo, al rogo vengono messe le aberrazioni che furono i tuoi pensieri privi di un proprio corpo ed hanno posseduto il corpo di altri sventurati pensieri, ora condannati a venir purificati dalla fiamma dell'inquisizione.

Bruciali, come se ne andasse della tua stessa vita...

domenica 26 maggio 2013

"Se una persona non crede agli eroi, non dovrebbe andare al cinema" -cit.-

Mattina di domenica... Non fa differenza: quelli come me, lavorano ugualmente.
Ogni giorno è uguale al precedente, senza offrire speranze per l'indomani.
Un giorno a settimana ci riposiamo, ma è solo l'illusione di un riposo ed in ogni caso non capita alla domenica. Alla domenica, noi siamo lì.
Io sono lì.

Indosso la maschera felice, gli abiti allegri e gioiosi... Il mio costume da eroe senza tristezza, né timori.

Volo a lavorare, ad offrire un sorriso, anche a chi risponda con le smorfie.

sabato 25 maggio 2013

Towel Day

25 maggio: Towel day.

"E' una dura galassia. Se vuoi sopravvivere, sappi sempre dov'è il tuo asciugamano!"

In ricordo del compianto Douglas Adams, oggi tutti portano con sé un asciugamani a memoria della sua utilità infinita.

Don't panic.

lunedì 20 maggio 2013

Al tavolo....

C'ero solo io al tavolo... Davanti a me, un calice di refosco... Perché ho ordinato vino ross? dovrei saperlo che mi va subito in testa...
"E non è forse quello che vuoi?" chiese mio fratello tranquillo, suybito prima di sedersi.
"Cameriere? Portami del gin e mettilo sul conto del fratellone." Sorrise "Spero non sia tanto che aspetti, in fondo non c'è ancora nessuno"
Sono solo al primo giro, la bottiglia non è ancora finita "Arriveranno.. .sai che arriveranno tutti..."
C'è il giullare veneto seduto ad un altro tavolo... probabilmente si è confuso o forse socializzava con un sogno, chissà... "La me porti un spriz, toso"
"Bianco o con l'aperol?"
"Meteghe l'aperol, ostia, senò che spriz de 'ostrega saria, ah?"
"Prima o poi dovremo dirglielo che lo spriz diventa con l'aperol solo dalle sue parti... Mi porta una vodka bianca, per favore?" chiese lo scrittore. "Il bus sembrava non voler passare mai: scusate per il ritardo"
"Non me ne parlare: 2 gocce di pioggia e la gente dimentica cosa significhi guidare un'automobili.. se ne stessero a casa farebbero un favore al mondo" disse il ciclista entrando bagnato con il casco sottobraccio. Una coca, senza ghiaccio con una fettina d'arancia, per favore"
iniziavo a pensare che questo povero cameriere sarebbe impazzito a suon di portare una cosa per volta... ma sembrava così ligio al dovere che mi dispiaceva mandarlo via.
Dalla porta entrò lo psicologo, accompagnato dal folle. "Gli ho dato uno strappo, dato che l'ho trovato lungo la strada. Era invitato anche lui vero?" anche se fosse, ormai è qui...
Nessuno badava allo spogliarellista sul palco, nemmeno l'attore che stava entrando, illuminato dal proprio outifit, come sempre. "qualcuno dovrebbe rivedere il guardaroba di quel ragazzo sul palco" disse lo stilista alle sue spalle...
"Che dite? uniamo 2 tavoli? non so se ci stiamo tutti sullo stesso." chiese mio fratello, vedendo entrare ancora l'alcolizzato già barcollante.
"Chiamate il cuoco!" gridò il giullare. "Offre il ragazzo da bere per tutti!"
Il cameriere non sapeva come reagire a quella richiesta. Lo psicologo lo imbeccò "Chiamalo, chiama il ballerino sul palco e poi vieni anche tu: briandiamo tutti assieme."

Eravamo tutti lì, attorno al tavolo.
Mancava solo l'innamorato, che sembrava malato con la febbre.
Tutti con il bicchiere in mano, levato verso il cielo.

"Alla salute, ragazzi miei!"
"A cosa si brinda?" chiese il ciclista
"In effetti non lo so" risposi io
"Brindiamo" iniziò mio fratello "perché siamo ancora vivi e perché siamo tutti qui!"
"Alla salute!" esclamarono tutti

E' bello, pensavo, far mente locale su chi ci sia accanto a se stessi e sarebbe ancora meglio non sapere che, dopo che tutti abbiano ordinato, tocchi sempre a me pagare il conto... Lo pago solo perché siete voi.. Solo perché siete me... ed io, senza di voi, non sarei alcunché...


....



"Scusate..? sono ancora in tempo?"

...toh..il solito ritardatario....

venerdì 17 maggio 2013

Schiena dura come il granito...

Il sole sorge... La sveglia è ben lungi dall'aver intenzione di suonare, eppure io mi sveglio infastidito.
Son stati giorni davvero fastidiosi nella loro totalità...
Fra pensieri, impegni, lavoro, ricordi e stress portato dalla continua ricezione di insistenti messaggi.
Ma nulla di tutto ciò mi passava per la mente quando ho aperto gli occhi. La mia povera e non più giovane schiena, semplicemente, ha deciso di entrare in sciopero, sebbene non riesca a comprenderne la ragione effettiva.
Così, con una parte di relativa importanza del mio corpo ridotta a inutile fermacarte, mi sforzo di muovermi per casa.
Qualcuno mi disse un giorno che bisogna cercare di vedere le cose positive, anche nelle avversità... Non ricordo chi fosse e non importa, in effetti...

Andrò comunque a lavorare (non accetterebbero MAI una scusa simile per lasciarmi a casa) e qui la positività va a farsi benedire... Ma in compenso, ogni mio pensiero è risucchiato dal dolore costante che arriva dalle vertebre superiori, quindi non ho tempo per pensare ad altro e ciò è decisamente positivo....

venerdì 10 maggio 2013

...poesia di una notte di fine primavera...

Apro il freezer. Lo faccio spesso, ultimamente. Lei è lì, lo so. Non mi aspetta, non mi chiama, ma c'è per tutti quei momenti in cui io sento il bisogno di lei.
La prendo fra le mani e spendo qualche istante ad ammirarla, ad ammirare la densità del liquido che mantiene il suo stato fluido, nonostante la temperatura glaciale.
Vedo ondeggiare la mia limpida amica e sorrido, prima di trarne giovamento...

Trovo ci possano essere poche cose capaci di contenere la poesia ed il romanticismo della simil densità della vodka appena uscita dal freezer a -18°c

domenica 5 maggio 2013

Long time ago...

"E' molto che non scrivi qui, non ti sembra?"
"E' molto che non scrivo in generale, se non te ne fossi accorto, in effetti..."
"Siamo acidi oggi?"
"Quanto basta... avrei altre cose da fare, piuttosto che stare qui"
"Per l'amor degli dei e delle dee, sono le 5 della mattina, cosa diamine devi fare?"
"Devo riordinare... è tutto in disordine"
"Devi riodrinare la casa o la mente? No, perché per la mente avrei una piccola idea.. una novità assoluta sul mercato che non lascia spazio alla concorrenza..."
"Per l'ennesima volta, no: non mi faccio lobotomizzare..."
"...ah..."
"Devo mettere ordine nella casa: il livello di entropia si espande ogni giorno che passa e non posso lasciarlo andare oltre"
"Anche nella tua mente c'è un bel po' di casino, sai? Talmente tanto che non riesci neppure a trascriverlo..."
"Non ho tempo di pensarci..."
"E' diverso: sai che fa male pensarci e vuoi evitare. E' più facile piantare la testa sotto la sabbia come farebbe uno struzzo e fingere che tutto vada bene, anche quando non è così"
"Sei ingiusto"
"Sei tu ad esserlo: io cerco di aiutarti... anche perché sennò cosa ci starei a fare qui?"
"...qui... sei qui eppure non ci sei... sei sempre presente e mai veramente... sei solo una voce fastidiosa che si insinua nelle mie orecchie... tanto lieve da essere invisibile.. .tanto forte da sovrastare la vita..."
"Ces't moi"
"Stavo pensando... non sarebbe divertente se un giorno scoprissimo di aver invertito i ruoli e di averlo fatto perché la situazione era opposta?"
"Sarebbe un vero caso di schizofrenia, sai? Ma vero vero..."
"Perché quello attuale è falso?"
"Diciamo che non è riconosciuto"
"Perché nessuno si è mai degnato di studiare il nostro caso..."
"Chissà, forse se lo studiassero, finalmente ci internerebbero :D "
"Ne dubito..."
"Mi è piaciuto il titolo del tuo posto di oggi: è per la commemorazione di ieri?"
"Sì... ieri era il 4 maggio: non potevo astenermi"
"Mi sembra giusto... Dai: vai a riordinare le stanze e continua a sperare che ciò ti aiuti a creare ordine anche in quel magazzino inclassificabile che tu chiami mente e che io chiamo soffitta... Magari ne uscirà qualcosa di buono..."
"A presto..."
"Quando vuoi..."

sabato 20 aprile 2013

"A cosa pensi?"
"A tutto.. al passato.. al presente.. al futuro..."
"E cosa vedi?"
"Un passato che non mi perdono... un presente che odio... un futuro di incertezze..."
"Come ti senti?"
"Come se la terra su cui cammino fosse cosparsa di chiodi su cui cammino a piedi nudi da anni e che per molti anni avvenire mi spetterà trovare..."
"Prendi una scopa"
"Prego?"
"Prendi una scopa e spazza via i chiodi, la spazzatura, lo schifo che ti aspetta, così non potrà ferirti"
"E poi?"
"E poi la tua strada sarà sgombra e vuota, senza niente e nessuno di fronte a te... una vita di solitudine e silenzio, ma almeno sarà priva di dolore..."
"Sono già solo: qual è la differenza?"
"Che ora permetti ancora alle persone di avvicinarsi a te: dopo non lo farai più"
"Non vedo grandi cambiamenti: nessuno si avvicina a me"
"Sei ingiusto a dire così...lo sai"
"Hai ragione. Più corretto è dire che io non voglio che qualcuno si avvicini a me, perché chi mi sta vicino ha il solo risultato di ferirmi o di venir ferito... ed io non voglio né l'una, né l'altra cosa"
"Ecco... allora vivi la tua vita nell'isolamento..."
"Non penso di farcela..."
"Perché?"
"Perché... ho freddo..."
"Vestiti di più"
"Ho freddo dentro..."
"A quel freddo ci sono solo 2 soluzioni... Una la stiamo evitando, l'altra è il rogo... Fanno male entrambe ed entrambe finiranno con l'ucciderti..."
"Tu mi aspetti di là, vero?"
"Dall'eternità, fino alla prossima eternità... Sarò qui ad accoglierti"
"Ti voglio bene, fratellino"

giovedì 18 aprile 2013

Così tanti pensieri e così poo tempo per scriverli...

sabato 6 aprile 2013

Esistono ambiti che rendono l'ignoranza la migliore delle virtù...

sabato 30 marzo 2013

..isola...

E mi dici "non legarti"... Mi dici che non sono come gli altri, che non posso legarmi ad altre persone, perché le ferirei. Perché io sono io, sono fatto così.
E' facile dirmi che devo restare solo, quando tu non lo sei... Facile dar consigli quando il proprio culo è già parato.
Tu sei come me, lo sai e lo sappiamo entrambi.
Tu hai scelto di evitare la solitudine... Perché io dovrei fare diversamente?
Non voglio che altri soffrano per la mia esistenza, ma non voglio neppure isolarmi come un cavo dell'alta tensione...

Voglio il mondo e lo voglio lontano al tempo stesso...

A volte vorrei soltanto ricordare il calore di un abbraccio...

giovedì 21 marzo 2013

Per di qua...

Il bosco è fitto, gli alberi scuri... Nessun sentiero da seguire, né cartelli ad indicarci la direzione, né luoghi da raggiungere.
Nemmeno nulla dascrivere, in effetti.
Cosa ci faccio qui?

"Forse ti ho chiamato io..."
"Perché l'hai fatto?"
"Perché qualcosa ti tormenta, fratellone..."
"Lo so... e quindi?"
"Mi chiedevo se ti andasse di parlarne"
"Con te? A che pro? Non puoi aiutarmi.."
"Questa volta no, fratellone, ma sai bene che lei non verrà mai aparlare con te..."
"Sì, lo so"
"Eppure non ci credi"
"No"
"Ci speri davvero?"
"Non lo so..."
"Hai ricominciato a guardare gli autobus, lo sai?"
"Sì, l'ho notato.. Non dovrei, vero?"
"No, per niente.."
"E' più forte di me..."
"Non scenderà da un fottuto autobus. Sai come si muove lei. Nel caso, ti contatterà."
"Non lo farà"
"E allora rinuncia. Non puoi tormentarti per sempre con questo rimpianto. Fatti passare questo insulso senso di colpa: sai che le cose non sarebbero potute andare diversamente."
"Forse hai ragione ma ora come proseguiranno?"
"Nel solo modo in cui possono proseguire: lungo il sentiero."
"Non c'è alcun sentiero.."
"Dietro a te non ci sono forse le nostre impronte?"
"E quindi?"
"Ad ogni passo il tuo sentiero si crea e prende forma.."
"Perché non corre davanti a me, così che io possa sapere dove sto andando?"
"Perché se lo sapessi, te ne creeresti uno nuovo, per scoprire dove portino gli altri.. ed è così che sei finito nel bosco."
"Quindi cosa dobbiamo fare?"
"Ehi, guarda: una bottiglia!"
"Cosa ci farà nel bosco?"
"C'è scritto bevimi: beviamo!"
"Ma sì, in fondo non potrà capitarci nulla di male ad affrontare l'ignoto..."

mercoledì 13 marzo 2013

Looking for...

Cerco una ragione percontinuare le mie giornate...
Cerco una guida nei miei pensieri...
Cerco una valvola per sfogare la pressione...
Cerco nel mondo, qualcosa che non esiste...

Cerco un nuovo mondo da raggiungere via mare, smettendo di nuotare...

mercoledì 6 marzo 2013

Danger....

Sapete qual è il moneto più pericoloso?
Questo... perché ora sto nuovamente bene... Nessun pensiero, nessuna preoccupazione... Tutto bene...

MA...

Ma questa volta, non mi faccio fregare: lo aspetto. Aspetto che il pendolo torni giù, violento come un martello sul ferro ancora caldo.
Aspetto la nuova ricaduta, dopo il sole e le stelle, aspetto i nuovi inferi...

So che arriveranno: arrivano sempre...

Questa volta non posso lasciarmi ingannare da questo falso momento di felicità apparente...

domenica 17 febbraio 2013

Sempre il solito, grazie

"L'ho trovato quasi divertente, lo sai fratellino?"
"Di cosa parli?"
"Non fare il santarellino con me, ti conosco. Parlo di ieri sera."
"Cos'avrò mai fatto ieri sera di divertente...?"
"Hai finto..."
"Ma se ha detto che mi vedeva trasparente... Suvvia..."
"Ha detto così proprio perché non ti ha visto... Le hai offerto una porta-finestra spalancata per entrare dentro ad una stanza costellata di specchi: OVVIO che sembravi trasparente."
"L'ho fatto davvero?"
"Al punto che io dubito ti abbia visto."
"Beh, se tu le avessi parlato di me, forse se ne sarebbe accorta"
"Parlare di mio fratello non è esattamente la prima cosa che mi viene in mente di fare, di solito, sai..?"
"E quindi cosa pensi che sia successo?"
"Le abbiamo dato un'immagine complessiva del nostro essere, senza scendere nei dettagli, giusto quello che per te era sufficiente a dimostrarsi aperti (e così è stato) al solo (o quasi) scopo di sondare la persona che ci trovavamo di fronte."
"E quali saranno mai le nostre conclusioni..?"
"Questa notte me le hai dette tu stesso: Non ti fidi di lei. Pensi che lei nasconda qualcosa. Qualcosa messo sotto gli occhi di tutti, ma che nessuno vede. E per questa cosa nascosta, tu mi dici di non fidarmi ma sappiamo entrambi che questo è un paradosso.. Che è il classico cane che si morde la coda, vero?"
"Perché mai?"
"Perché noi stessi avremo sempre una parte di noi che non racconteremo a nessuno, non trovi?"
"Ecco, lo sapevo: mi lasci sempre da parte"
"Non si tratta solo di te."
"No, certamente.. C'è anche Lei... E ci sono gli altri, ovviamente..."
"...esatto..."
"Ci penseremo, grande fratellone, non ti preoccupare: ci penseremo la prossima volta. Con calma, step-by-step, ok..?"
"Ok fratellino. Aspettiamo che faccia lei la prossima mossa."
"Come sempre...come sempre..."

giovedì 14 febbraio 2013

Un ricordo non si cancella: sì accantona, al massimo

Di recente ho scritto "Ricorda che non puoi dimenticare" e giusto oggi ne ho avuta una nuova prova tangibile...
Ho fatto un balzo indietro nel tempo.
Ho riletto praticamente tutto il blog dalla sua creazione ad oggi.
Quanta gioia, quanta felicità...

Stavo.. bene... davvero bene...

Mi manca quel senso di relax e di visione perfetta dell'assoluto... quella sensazione che mi peradeva l'animo, dicendomi "tranquillo: è tutto ok. è tutto perfetto".

Ed ora.. ora non lo è più... E' bastato un piccolo sassolino.. Mio fratello lo sapeva: me lo aveva detto che sarebbe bastato a far crollare l'intera montagna. Ci sarebbe voluto del tempo.

Beh.. eccola qui, la montagna: una landa costellata di macerie di una collina incapace di sorreggere il proprio peso.

Mi ha fatto bene e male al tempo stesso leggere quelle righe.. da un lato mi ha ricordato me stesso, dall'altro mi ha dato un senso di dolce nostalgia... Mi piacerebbe che tutto tornasse ad andare bene...

mercoledì 6 febbraio 2013

Un palloncino legato con il filo spinato...

Quando tante cose ci opprimono, ci si sente esplodere dall'interno... ed ecco che bisogna permettere che esse fluiscano dal corpo come l'aria da un copertone bucato...

Ma non si può fare una frittata, senza rompere delle uova, così come non si può ritrovare la luce, senza attraversare una foresta di rovi...

martedì 5 febbraio 2013

...vuoto...

Più passa il tempo e più vedo allargarsi il vuoto attorno a me... Sempre meno persone...
Forse ormai sono diventato "vecchio", nel senso di superato... Un giocattolo che non diverte più

venerdì 1 febbraio 2013

Con la mente che vaga

E' stato solo un sogno, eppure rimane quel sentimento dolce-amaro che avevo provato mentre dormivo.
L'avevo di fronte. Era felice, con il suo nuovo cuore. Felice con una nuova vita. Felice, di nuovo completata da qualcuno che l'amava davvero, spero.
E on mi odiava. Questa era la cosa più dolce. Mi guardava come se tutto fosse normale.
Come se "sì, ok, hai fatto un casino, ma ormai è acqua passata".
E più la guardavo, più sentivo salir le lacrime. Più sentivo il cuore sgretolarsi per la pressione di una morsa proveniente dall'interno.
Non sono riuscito nemmeno a guardarla negli occhi. L'ho guardata, ma il suo sguardo inceneriva ogni mia difesa.
Sarei voluto scappare e nascondermi.

Felice vuol dire che non aveva bisogno del mio rimorso e della mia tristezza. Vuol dire che io ero superato e così è... Lei se ne sta andando. Cambia città, cambia vita. Lontana. Forse è questo che ha scatenato il sogno...

La consapevolezza della sua partenza e del fatto che sta per ricominciare una vita nuova, da zero.. una vita in cui io non esisto e non sono mai esistito.

Pensavo fosse solo un chiodo, per superare una vecchia delusione ed invece non era così.

"Chiodo scaccia chiodo"

Così dicono.. ciò che non dicono è che il chiodo successivo si pianti nella carne in profondità maggiore del precedente. E nulla sembra riuscire a scacciarla come chiodo fisso dai miei pensieri.

Ed alla fine del sogno è sparito tutto.
Nessuna delle certezze confortanti è rimasta, anzi sono svanite ridendo e dicendomi "era solo un sogno, giovane stolto"... ma che lei parta è una certezza...

Al momento sono le uniche 3 certezze.

Quali sono le altre 2?

La prima è che...mi manca. Mi manca terribilmente.
La seconda è in diretto contrasto con la prima, ma non vorrei mai che lei tornasse da me.


Vivi la tua vita e cerca di essere felice, per quanto potrai.



..un bacio..

martedì 29 gennaio 2013

Remember you can't forget...

Sfogliando

Nuova pagina della mia vita.
Il foglio è ancora bianco con poche e rare righe di appunti. Giusto qualche schizzo.

Si ricomincia di nuovo da capo, con la memoria viva di ciò che ha accumulato nel tempo.

Abbiamo voltato pagina e speriamo che questo libro continui meglio, così da valer la pena di averlo comperato...

venerdì 25 gennaio 2013

Punto

Ci sono così tante pagine nella vita di ogni persona. Non si può rimanere sempre fermi sulla stessa. Ad un certo punto ci si accorge di aver già letto troppe volte le stesse frasi e si vuole andare avanti.
Credo sia ora di voltare pagina.
Di mettere un punto alla fine del foglio ed iniziare una nuova novella, con nuovi personaggi, nuovi propositi e nuovi esiti.




Se solo non fosse così maledettamente difficile lasciarsi indietro ciò che si ha letto....

sabato 19 gennaio 2013

Chiamate un programmatore per formattare il disco: VITA

Voglia di scrivere unita alla consapevolezza che è solo per me stesso che scrivo, poiché è raro che qualcuno legga il mio pensiero.

E siamo ancora qui, con lo sguardo rivolto al futuro... un futuro sporcato da un passato vergognoso che la pioggia non può lavare. Un passato che non si può dimenticare, poiché il nostro ricordo vive illuminato nella memoria del passato stesso che non ci permetterà di fuggire dal suo marchio.


Non possiamo fuggire e rimaniamo qui, seduti fermi, in uno stato di apatia, sommersi da uno strato di vernice, nella speranza che nessuno ci possa vedere, per quanto attentamente possa guardarci.

lunedì 7 gennaio 2013

In profondità

Cos'è che vedo nell'intimità dei tuoi occhi? Quegli occhi così vuoti ed impossibili da riempire poiché a nulla lasciano spazio che al vuoto in loro stessi.
Quegli occhi che riflettono la realtà e sulla realtà, lasciando fuori ciò che è fuori e dentro ciò che è dentro.
Occhi che non rivelano.
Occhi che mentono a loro stessi con successo.
Guardiamo assieme nei tuoi occhi evediamo un sorriso che non ci appartiene. Vediao una serenità che sappiamo di non avere ma che nessuno di noi sa interpretare.
Hai sempre saputo che, per vendere un prodotto con successo, la prima persona a cui venderlo è se stessi. Ora vendi al mondo la tua serenità, la tua felicità e la tua allegria, dopo aver convinto te stesso di possederle.

...chissà cos'è stato a farti capire il contrario...

Guardi con sguardo disilluso ai tuoi occhi e vedi null'altro che uno specchio che riflette ciò che gli altri si aspettano di vedervi al suo interno, senza lasciar sospettare ci possa essere celato tutto un nuovo mondo di emozioni e pensieri. Dubbi, incertezze, angosce.

Sei come il mare.

La superficie appare sempre uguale a se stessa con lievi sfumature, mentre nelle profondità, negli abissi del tuo animo, tutto si agita, si mescola e si rivolta su se stesso, senza che tu possa fare alcunché per evitarlo.

Molti pescatori naviganmo su queste acque tranquille, ignari del pericolo, mentre i gabbiani accorti scrutano la superficie ed attendono i disgraziati che saranno nel posto sbagliato e che si troveranno a gridare "MAELSTORM!!!!!"

Inghiottirai nuovament etutto nel tuo animo in continuo mutamento e seppellirai tutto sotto kilometri cubi di ricordi passati.