Aprii gli occhi, senza sapere se avessi davvero dormito, né quanto. Minuti? Ore? Giorni interi?
Ciò che sapevo per certo, è che quello che avevo davanti era un
panorama differente da quello che avevo abbandonato l'ultima volta che
avevo aperto gli occhi.
Quindi sì: dovevo aver dormito, poiché mi
trovavo sulla spiaggia ben oltre al castello di Miramare, mentre avevo
certamente lasciato l'asciugamano poco
oltre la pineta. Avevo galleggiato così a lungo, per poi arenarmi come
un cetaceo? Che poi "così a lungo" era relativo: chissà quanto erano
forti le correnti, magari avevo percorso tutta la distanza in pochi
minuti.
Ad ogni modo, ero lì. Non conoscevo la zona, non riconoscevo
il luogo in cui mi ero venuto a trovare. Conoscevo soltanto la
direzione ed iniziai a camminare per fare ritorno a casa.
Lungo la
strada, mi accorsi di non avere con me gli orari di lavoro. Che giorno
era oggi? Dovevo lavorare? Avrei dovuto già essere lì? Avevo il giorno
libero ma chissà se lo avevo passato dormendo perso alla deriva. Era
giovedì o venerdì? Se fosse stato venerdì, diamine, sarei dovuto andare a
scuola.
Prima e seconda ora, latino.
Terza e quarta ora, storia dell'arte.
Dovevo portare cartella e materiale da disegno? No, non lo credevo: era
il primo giorno dell'anno per storia dell'arte. Però c'era la
possibilità che interrogasse di latino e che io fossi stato dannato se
avevo aperto libro.
Il grande capo mi raggiunse presso
un'impalcatura in metallo sulla spiaggia. Non so cosa stesse cercando,
ma sembrava tranquillo, quindi supposi di non aver mancato al lavoro,
sebbene non ne fossi ancora del tutto certo. Prima di buttare la
spazzatura, per fortuna, un collega aveva guardato dentro al bidone e vi
aveva rinvenuto i miei orari. Sembrava molto soddisfatto di sé per
quella piccola impresa ma non gli badai ed anzi, forse gli risposi in
modo un po' brusco. Me ne dispiace un po'.
Non credo sia capitato altro in questo sogno ma questo basta per capire tante, troppe cose.
E' talmente chiaro, che scomodare uno psicologo per analizzarlo, sarebbero soldi buttati.
domenica 17 novembre 2013
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I sogni sono spesso premonitori di persone che un giorno potremmo conoscere...a me qualche volta e' capitato di fare sogni in cui mi trovavo in luoghi mai visti prima e che poi ho scoperto far parte della vita di persone che ho incontrato in seguito...
RispondiEliminaPer quanti indizi possa offrirci il futuro sulla propria natura, non saremo mai abbastanza pronti ad affrontarlo, quando arriverà...
Elimina"Dormire, forse sognare. Sì, qui è l’ostacolo,
RispondiEliminaperché in quel sonno di morte quali sogni possano venire
dopo che ci siamo cavati di dosso questo groviglio mortale
deve farci esitare. È questo lo scrupolo
che dà alla sventura una vita così lunga."
Ecco perché il tuo modo di scrivere mi ha riportato alla mente il grande Shakespeare...
EliminaSe lo porti ad uno psicologo questo sogno, cambia mestiere (non il sogno, lo psicologo)
RispondiEliminaNo, tutt'altro... è di una semplicità disarmante, davvero...
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