Non sono certo di aver voglia di pensare ad un post adeguato. Fatemi una domanda.
Quella che preferite.
Io risponderò in modo sincero.
Avrete pure una curiosità che posso soddisfare, non trovate?
sabato 14 maggio 2016
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Mi sarebbe piaciuto che tu mettessi una risposta su cui costruire un domanda adatta
RispondiEliminaComunque la domanda (che si adatta a varie risposte) è:
le parole è meglio scriverle o leggerle?
massimolegnani (orearovescio.wp.com)
Se avessi costruito una rispsota, essa sarebbe potuta essere una ed una sola: 42.
EliminaLeggere le parole o scriverle...?
Domanda complessa assai, anche perché non si può scrivere senza leggere ciò che si sta scrivendo, mentre l'opposto è ben semplice.
Di domande ne faccio poche, le trovo invadenti.
RispondiEliminaIn genere sollecito piú risposte con le constatazioni.
E cosa stai constatando?
EliminaE cosa stai constatando?
Eliminache sembri annoiato e in cerca di stimoli.
Eliminama potrebbe essere una constatazione non aderente alla realtà.
Ma che io sia annoiato ed in cerca di stimoli è lapalissiano ed esposto più volte.
EliminaNon serve essere grandi osservatori per rendersene conto.
difatti non sono una grande osservatrice.
Eliminasono pure miope :)))
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RispondiEliminaPensare ad un post adeguato ... E perché dovrebbe esserlo? Potresti scrivere anche cavolate, cose insensate, frivolezze, insomma l'essere umano è fatto di tutto e niente no?
RispondiEliminaIo ti seguo da pochissimo, quindi non ti conosco ancora e non ho molto tempo ti rileggere tutto il tuo blog quindi, la mia domanda è per che hai questo blog e cosa ti aspettavo quando l'hai creato?
Il calcolo automatico dice che sono qualcosa come 600 post, quindi non ti biasimo.
EliminaOgni post parla di un momento in cui ho sentito qualcosa che ho voluto trascrivere e condividere e di tanto in tanto faccio un rewind per ricordare cosa sta alle mie spalle.
Se oggi dovessi chiedermi perché ho iniziato questo blog, la risposta sarebbe probabilmente "Perché in quel momento mi sembrava una buona idea aprire un blog dove scrivere i miei pensieri" (poi divenuti sfoghi).
Nno sapevo cosa aspettarmi ma mi piaceva l'idea. Il tempo mi ha insegnato che niente è lasciato al caso e determinati eventi sono stati possibile solo grazie a questa mia scelta e di ciò ringrazio questo spazio.
Non so se hai più scritto a riguardo e me lo sono perso, ma..con il gatto?come vanno le cose?
RispondiEliminaE se pensi che non siano affari miei, dovevi pensarci prima :-P
Il gatto è rimasto. In un certo senso ormai facciamo parte di un'unica famiglia.
EliminaE' un po' pigra ma c'è sempre quando ne ho bisogno.
Se ti va di rispondere, ecco la mia domanda:
RispondiEliminada dove nasce il nome "apprendista nocchiero"?
p.s.: lo trovo molto bello e originale, detto tra noi
Quando ho aperto questo blog avevo un'adorazione verso il Caronte, nocchiero degli inferi.
EliminaLo trovavo una figura interessante ed a modo suo affascinante.
Comunque un essere che ha visto passsare sulle sue sponde milioni e milioni di anime ed ha imparato a conoscere l'uomo, i suoi pregi ed i suoi difetti.
Tutto questo mi ha spinto ad autonominarmi suo "apprendista" fittizio, dal momento che era (ed è tutt'ora) una mia abitudine osservare le persone, i loro comportamenti, i gesti e le posture, traendone le dovute conclusioni (basate su supposizioni ma spesso e volentieri fondate).
...però...
RispondiEliminaAffascinante!